"Non potrò sopportare ancora per molto il fatto che tu stia vicino a quel cane...", biascicò Adrian con i pugni serrati lungo i fianchi.
Eravamo appena scesi dall'auto che aveva parcheggiato nel parcheggio esterno della scuola.
Mi guardai intorno e sbattei le mani sulle cosce fasciate dai jeans strappati.
"Adrian... non lo chiamare così...", lo pregai, nonostante capissi il suo lato geloso.
Anch'io lo sarei stata se al mio posto ci fosse stato lui e al posto di Jake una ragazza che gli andava dietro.
"Non vorrei proprio più nominarlo e basta. E vorrei non lo dovessi fare nemmeno tu", mi venne vicino e mi prese una mano; mentre con l'altra mi sistemò i capelli dietro un orecchio.
"Ascolta... io e Jake siamo solo amici", lo tranquillizzai, appoggiandogli una mano sul petto.
"Da parte tua, Lidya", sospirò, "ma da parte sua e ben altro che semplice amicizia"
"Non è comunque detto che se lui provi altro io debba per forza ricambiare", mi passai una mano tra i capelli e notai che la gente stava iniziando ad entrare a scuola. Probabilmente, la campanella era appena suonata, "e c'è anche da dire che non mi ha mai fatto del male. Anzi, mi ha sempre aiutata. Anche da Andreas", gli ricordai.
Puntai il pollice dietro di me e mi issai sulle punte dei piedi per lasciargli un bacio sulle labbra.
"Dovremmo andare. La campanella è appena..."
"Suonata. Si, l'ho sentita", mi sorrise e feci lo stesso.
Classica cosa da vampiro che ha un super udito ad aiutarlo.
Mi prese per mano e percorremmo il parcheggio a passo veloce per poi entrare nell'atrio e prendere gli scalini che portavano al secondo piano.
Tutto ciò lo facemmo rimanendo in completo silenzio.
Non mi sentivo a disagio, però. Anzi, stavo bene anche a bocca chiusa.
La porta della nostra classe era già chiusa e capimmo di aver fatto tardi.
Odiavo dover entrare quando la porta era ancora chiusa.
I professori mi squadravano sempre male facendomi la predica e i miei compagni mi fissavano sghignazzando.
Mi sentivo sempre al centro dell'attenzione e la cosa non mi piaceva nemmeno un po'. Non in quel caso, almeno.
Menomale, ci pensò Adrian a prendersi questa responsabilità enorme.
Bussò due volte e, senza ricevere il permesso, entrò a viso serio.
In un attimo gli fui dietro e mi nascosi, sperando che il resto della gente notasse solo lui.
Ed era una cosa più che probabile se pensavo al fatto che Adrian era bellissimo. Forse, perché era un vampiro.
"Miller e Thompson... in ritardo", esordì il professore posando il libro di scienze sulla cattedra.
Mi affacciai da dietro la schiena di Adrian e feci capolino, avanzando di un passo per non sembrare tanto codarda.
"Per questa volta ve la faccio passare; ma la prossima volta vi farò passare la lezione fuori dall'aula", ci rimproverò, minacciandoci.
L'idea di perdere una lezione noiosa mi entusiasmava parecchio; ma non credo che avrei fatto più ritardo, beccandomi anche una sgridata, solamente per perdere un'ora di lezione.
Adrian mi tirò una gomitata ed io capii di doverlo guardare.
Alzò un sopracciglio e sorrise leggermente.
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ROSA SELVATICA
Vampire-SECONDO LIBRO DELLA TRILOGIA DI "BIANCOSPINO"- Dall'arrivo in città dei lupi mannari tutto cambia. Il rapporto tra Lidya e Adrian sembra migliorare sempre di più fino a quando, quest'ultimo, non si vede costretto a dover partire con Greta e suo zio...