CAPITOLO 34

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Mi risvegliai che ero di fianco ad Adrian.

Anzi, sopra; tanto per essere precisi.

Non avevo più quello strano imbarazzo che avevo avuto le prime volte in cui mi ero addormentata su di lui.

Ora mi faceva solo piacere e niente più.

"Buongiorno", mi salutò lui con un sorriso sulle labbra carnose.

Sorrisi anch'io.

La sera prima avevo telefonato a mia madre dicendo che il resto dei Miller erano tornati e che per una notte mi sarei fermata a dormire da loro.

Lei aveva acconsentito; naturalmente, cercando di captare un qualsiasi cosa di nuovo che prevedesse la relazione tra me e Adrian.

Avevo quasi dimenticato di quando Jason gliel'aveva rivelato per sbaglio.

Ancora mi faceva arrabbiare.

Non perché non gliel'avessi voluto dire; ma perché c'erano già troppo problemi in giro e non mi sembrava giusto far si che anche i miei genitori ne prendessero atto mettendosi in mezzo.

Anche mio padre era stato felice della nostra relazione spuntata fuori dal nulla.

Diceva che se ero contenta io lo era anche lui.

L'unica cosa, mi aveva chiesto di usare precauzioni.

Se solo avesse saputo che per farlo mi sarei prima dovuta trasformare in un vampiro... a quel punto gli anticoncezionali gli sarebbero passati di mente in meno di un secondo, probabilmente.

Molto probabilmente.

"Come stai?", mi domandò lui mettendo le braccia dietro alla testa, facendo così risaltare i pettorali gonfi.

La maglietta del pigiama si alzò, scoprendo i primi quattro addominali.

In quel momento, la mano di Adrian si fermò sotto alle mie labbra e me le accarezzò velocemente.

"Ehi, piano... se sbavi mi sporchi la maglia!", ridacchio.

Gli tirai un piccolo pugno sul petto; cosa alla quale nemmeno fece caso.

"Sei così simpatico di prima mattina...", sorrisi, beffarda.

"Ne deduco che stai meravigliosamente bene stamattina", sorrise e si sporse verso di me che, intanto, mi ero voltata a pancia in su.

I suoi capelli ricaddero verso il basso e li sentii solleticarmi la fronte.

Poi, inaspettatamente, mi baciò.

Prima di farlo, aveva fatto un respiro profondo. Come se si stesse tuffando e sapesse di dover prendere aria.

Mi aveva colta impreparata. Quello era da dire.

Mi sciolsi in pochi secondi e lo tirai più a me, tirandolo leggermente dai capelli.

Ad ogni bacio cercavo di prendere una boccata d'aria.

Sentii le sue mani sfiorarmi il seno, coperti solo dalla canotta sottile.

Sussultai e mugugnai, rilassandomi.

Dovevo rimanere immobile essendo che già mi stava toccando e già era tanto.

Non era da Adrian andare così a fondo.

Gli morsi un labbro e, dopo un suo grugnito di piacere, facemmo incrociare le nostre lingue.

Sentivo il suo respiro dentro di me ed il suo corpo ancora addosso.

ROSA SELVATICADove le storie prendono vita. Scoprilo ora