CAPITOLO 45

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"Dovremmo farci trovare pronti", disse Jake, prontamente.

Non mi sembrava più la persona fragile che parlava della sua ex ragazza morta e dei suoi due figli gemelli.

Sembrava tutt'altra persona. Una di quelle pronte a lottare fino alla fine.

Ed era così: era quello il Jake che conoscevo.

"Concordo a pieno", rispose Harris con una mano sulla barba folta, "direi di spingerli verso il limitare del bosco, dietro al parco"

"Anche secondo me è un'ottima idea. Così gli umani non saranno coinvolti. Nessuno", Adrian guardò me e per un attimo capii quello che intendeva dire.

Voleva che ne rimanessi fuori.

Ma non potevo stare a casa ad aspettare il loro ritorno senza nemmeno sapere se sarebbero tornati tutti interi o no.

Tranne per Rachel: lei poteva anche essere sbranata e sarei comunque rimasta impassibile, credo.

"Ottimo", rispose Jake infilandosi la giacca e facendo un cenno anche alle sue aiutanti, "io, Tania e Maya li porteremo al limitare del bosco. Voi ci raggiungerete subito dopo"

Nessuno disse nulla al riguardo e i tre lupi uscirono silenziosamente senza più proferire parola o scambiarsi con gli altri gli auguri per la battaglia.

Meglio così.

La porta si chiuse e io e i vampiri rimanemmo soli.

"Vado a mettermi la giacca", sentenziai, non appena vidi Rachel e Jackson​ infilarsi la loro, appesa all'appendiabiti.

Mi voltai; ma qualcuno mi prese per un braccio, tirandomi indietro.

"Dove credi di andare?", domandò Adrian.

"A mettermi la giacca", alzai le spalle.

Scosse la testa.

"Lidya, tu non verrai con noi", mi rivelò, facendo poi un cenno ai due fratelli di andare.

Jackson annuì e prese la sorella dalla vita, raccogliendo due pugnali d'argento appoggiati sul tavolo che Harris ci aveva portato, uscendo di casa in tutta fretta.

La porta si chiuse nuovamente e fui felice del fatto che lei se ne fosse finalmente andata via.

"Cosa?", domandai incerta, "come non verrò con voi?"

Guardai Jason e Greta con la speranza che ribattessero; ma i due non dissero proprio nulla.

"Vado anch'io", disse una voce roca alle nostre spalle.

Harris prese un pugnale e se ne andò via.

"Fate in fretta", ribadì prima di chiudere la porta.

Ero rimasta sola con i tre Miller, ciò significava che potevo dare il via ad una scenata.

Adrian tornò a guardarmi e mi prese il viso tra le mani.

"Sarei più forte e combatterei molto meglio se tu rimanessi qui", sussurrò con fare sincero.

"Ma io vorrei aiutarvi...", biascicai.

Scosse la testa e appoggiò la sua fronte alla mia.

Rabbrividii al contatto freddo.

"Mi aiuterai già così: non facendomi stare in pensiero", mi pregò.

Guardai i sue due cugini infilarsi le giacche e capii che era arrivato il momento di lasciarlo andare e di salutarli.

Speravo non per sempre; ma l'idea continuava a balenarmi nel cervello.

E se fosse stato questo il nostro ultimo saluto?

ROSA SELVATICADove le storie prendono vita. Scoprilo ora