"Penso che dovremmo uscire assieme", sentii la sua voce scuotermi la mente e farmi ritornare all'indistruttibile realtà.
"Penso che tu stia esagerando", risposi a tono.
Jake ridacchiò e mi tirò una gomitata nelle costole alla quale risposi con un'occhiataccia di fuoco.
"Ieri mi hai esplicitamente fatto capire che tieni a me", mi ricordò lui facendomi arrossire come un pomodoro.
"E con questo?", domandai, colta nel fatto.
Alzò le spalle.
"Ah, capisco... il cuginetto geloso non vuole farti uscire con altri maschietti", mi tirò un'altra gomitata.
"Ma la smetti?!", lo insultai sottovoce e lo vidi ridacchiare, "comunque sia, non glielo direi"
"Ah, no?", domandò lui.
Scossi la testa.
"So che è geloso e che non mi farebbe mai uscire con te; quindi, non gli direi nulla e farei prima", alzai le spalle e lo vidi sorridere.
"Dicendo ciò, significa che stai seriamente prendendo in considerazione la mia proposta", alzò ripetutamente le sopracciglia e sospirai.
L'idea non sarebbe stata delle peggiori.
"Dove vorresti andare?", domandai poi, facendolo saltare su dalla sedia.
Si vedeva quanto fosse felice dal mio "si" sottinteso.
"Dove preferisci", disse tutto d'un fiato; probabilmente, perché aveva paura che cambiassi idea da un momento all'altro.
"Portami a bere da qualche parte", lo pregai, scongiurandolo con lo sguardo.
"Perché me lo chiedi in questo modo?", rise lui, "guarda che io non sono come il cuginetto geloso. Se vuoi bere andiamo a bere", alzò le spalle.
"Il cuginetto geloso ha un nome", risposi, leggermente innervosita.
"E sarebbe?", domandò lui senza sembrare troppo interessato alla domanda appena fatta.
"Jason"
Sorrise.
"Si, beh, dicevo... ti porterò a bere se il tuo è un si", ritornò sull'argomento guardandomi di sott'occhio.
Sorrisi.
"Dammi il tuo numero", disse poi, facendomi nuovamente arrossire e bloccare i muscoli facciali.
"Cosa, scusa?", chiesi, senza capire bene a cosa alludesse.
"Lidya, mi serve il tuo numero, dai!", mi pregò lui con le mani congiunte, "prometto che non ti invierò messaggini erotici la sera", mi fece l'occhiolino, "o non vorrei mai che il tuo amichetto si arrabbiasse"
"Sempre Jason", lo corressi, sbuffando.
Tirai fuori dall'astuccio una penna e scrissi il mio numero su un angolo del suo quaderno a righe.
Sotto di esso ci scrissi il mio nome.
"Perché hai scritto il tuo nome?", domandò lui alzando un sopracciglio.
"Perché magari hai altri numeri e ti sbagli", alzai le spalle, posando nuovamente la penna nell'astuccio.
Ridacchiò e si fece più vicino.
"Sai, non chiedo i numeri alle ragazze", bisbigliò al mio orecchio.
"Si, certo...", ridacchiai, sapendo che stava mentendo.
Jake era bello, come poteva non avere una marea di ragazze in fila per lui?
Scosse la testa.
"Solo a quelle che mi piacciono sul serio, ragazza gelosa che non sei altro", mi strizzò l'occhio e sentii il suo respiro sul mio collo teso.
Rabbrividii e rimasi immobile.
Lui sembrò notarlo perché sghignazzò.
"Mandami il tuo indirizzo stasera", disse poi, allontanandosi nuovamente dal mio corpo, "ti passerò a prendere alle dieci"
Tirò fuori dalle tasche qualche monetina e le fece tintinnare tra le mani.
"Vado a prenderci due caffè. Ne abbiamo bisogno per poter rimanere svegli durante letteratura", disse poi, lasciandomi un bacio veloce sulla guancia.
***
Nel tardo pomeriggio avevo inviato il mio indirizzo a Jake con una faccina sorridente e niente più.
Soltanto dopo poche ore mi era preso il senso di colpa nell'aver inviato il mio indirizzo di casa ad un quasi sconosciuto.
Quasi perché, in fondo, era Jake.
Ma anche di Dominic avevo detto le stesse cose; mentre, alla fine, mi aveva sequestrata per far uccidere il mio ragazzo dal suo padre psicopatico.
Quindi, dopo essermi preparata con la musica ad alto volume, mi ero messa a leggere qualche pagina di un libro e a guardare un po' la televisione.
Ero vestita come al solito. Niente di strano.
Jeans e una maglietta nera in pizzo con le maniche lunghe.
Forse, era quella la cosa più strana di tutte.
I capelli, invece, erano sciolti e il trucco puntato sugli occhi nocciola.
Naturalmente, scarpe da ginnastica.
Da quando sapevo di dover anche scappare, avevo eliminato quasi tutte le scarpe con il tacco.
Se non quando uscivo con Adrian. Con lui, ancora ancora, me le potevo permettere. Mi sentivo al sicuro da ogni tipo di pericolo.
Il mio cellulare vibrò e lessi il messaggio alla velocità della luce.
Speravo ancora fosse lui, Adrian; ma, come sempre, mi sbagliavo.
Jake era fuori che mi aspettava.
M'infilai la borsa a tracolla e presi le chiavi di casa, uscendo e chiudendomi la porta alle spalle.
Non appena lo notai, impallidii e, subito dopo, sorrisi come un'ebete.
"No!", urlai io, avvicinandomi, "sei pazzo!?", domandai, stringendomi nella giacca.
Scosse la testa e scese dalla moto, togliendosi anche il casco.
"Mettiti questo", me ne porse uno attaccato al retro della moto e me lo infilai in tutta fretta, tentando di allacciarlo.
"Aspetta", mi fermò lui, sfiorandomi le mani e allacciandomelo troppo lentamente.
Lo guardai negli occhi e trattenni il respiro.
"Ecco fatto", sorrise e mi diede due colpetti sul casco rosso, "salta su", m'incoraggiò, rimettendosi il casco e salendo davanti.
Salii sulla moto con ancora il sorriso sulle labbra e arrossii al pensiero di dovermi appendere a lui per tutto il tragitto.
"Te l'ho detto: quando sei con me niente regole!", mi ricordò, prendendomi le mani e facendomi cingere la sua vita.
Tastai la sua giacca a vento grigia e la strinsi forte.
Il mio petto era attaccato alla sua schiena e la cosa mi fece arrossire.
Non avrei dovuto; ma aveva ragione lui: era fuori dalle regole.
"Tieniti forte!", urlò lui, accellerando e partendo fin troppo velocemente.
Da quel momento in poi, non pensai più a nient'altro se non a quanto fossi felice.
SPAZIO AUTRICE
Jake ha chiesto a Lidya di uscire assieme e lei ha accettato :)
E, da come avrete intuito, Jake è un ragazzo senza alcuna regola e amante delle trasgressioni e del divertimento puro.
Cosa ne pensate? :)Sopra Lidya <3
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ROSA SELVATICA
Vampire-SECONDO LIBRO DELLA TRILOGIA DI "BIANCOSPINO"- Dall'arrivo in città dei lupi mannari tutto cambia. Il rapporto tra Lidya e Adrian sembra migliorare sempre di più fino a quando, quest'ultimo, non si vede costretto a dover partire con Greta e suo zio...