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Se sei arrivato qui per caso.
Sappi che questo è il quarto capitolo di una saga, ti consiglio di cercare :
"La vita brucia",
fra i miei libri e iniziare da lì.

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Melissa aprì la porta finestra che dava sulla spiaggia, era lì per far circolare un po' l'aria; quella casa non le dava più brutti ricordi, nel vederla non sentiva più il cuore in gola.

Quella fase della propria vita era archiviata.

Davide il suo ex non affollava più i suoi pensieri. 

Si sedette sul divano e ripensò a quello che era accaduto negli ultimi mesi.

Tutte le cose che erano cambiate.

In casa sentiva il peso di quella assenza.

Suo fratello le mancava, lo ammetteva a malincuore, ma era così.


Laura si strinse nel cappotto, negli ultimi due giorni si era fatto ancora più freddo, si chiedeva come se la stesse passando la figlia.

Il piccolo Adam e il lavoro la assorbivano totalmente, non aveva molto tempo per preoccuparsi.

Il marito non faceva che rinnovare le sue ansie riguardo al viaggio della figlia, ma lei era certa di aver fatto la cosa giusta.

Non avevano più visto Adam dal giorno di Natale e nemmeno Emile aveva più avuto sue notizie, si stava avvicinando la fine dell'anno inesorabilmente.

Alessio si stiracchiò assonnato guardandosi attorno, c'era troppo silenzio per i suoi gusti.

Notò sul frigorifero un biglietto.

"Vado a fare due passi."

Rimase seduto sul divano guardando davanti a sè con l'espressione vuota.

Erano cinque giorni che erano arrivati lì, ma Sharon sembrava attraversare una fase totalmente no, parlava poco, mangiava ancor meno, si chiedeva se fosse stata davvero una buona idea portarla lì.

Sentì la porta aprirsi e la vide comparire in silenzio.

«Fa freddo fuori?»

«Non tanto.»

Sharon si sedette sulla poltrona davanti a lui e accarezzò distrattamente il tessuto.

«È tutto okay?»

Lei si strinse nelle spalle.

«Sì.»

«Sicura?»

«Sì.»

Alessio fece una smorfia, non ne era molto convinto.

«Domani è l'ultimo giorno dell'anno.» disse lei senza troppa enfasi.

Alessio annuì guardando fuori dalla finestra.

«Cosa facciamo domani?» chiese.

Lui si strinse nelle spalle.

«Non lo so, tu cosa vuoi fare?»

«Nella piazza centrale faranno il count down, potremmo andarci.»

Lui annuì.

Sharon abbassò lo sguardo fissandosi le mani in silenzio.

Inevitabilmente non faceva altro che pensare all'anno prima, come lo aveva cominciato.

Sospirò sentendo il cuore struggersi.

Cercò dentro di sé la forza di andare avanti, finse un sorriso e strinse mentalmente i denti; lei ce l'avrebbe fatta.

Sei il mio abbraccio, quello che mi protegge dalle fauci del mondo. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora