Sharon fece una smorfia guardando la scala esterna che portava all'appartamento, immancabilmente il pensiero la portò a lui.
Era appena uscita dall'ospedale e di lui non aveva più avuto notizie da quando era uscito dalla porta della sua stanza d'ospedale.
I suoi erano ripartiti da pochi giorni e non erano particolarmente contenti della sua decisione, però la appoggiavano.
L'unica cosa che sapeva di lui era che si era licenziato, così le aveva detto sua madre.
«Hai bisogno una mano?»
Si voltò a guardare Adam.
«No, no ce la faccio non ti preoccupare.» il gesso al busto e al braccio le davano fastidio, ma non le impedevano di muoversi.
Sospirò salendo gradino per gradino.
Lui la seguiva poco più indietro e quando furono sulla porta le sorrise stampandole un bacio sulla fronte.
Lei sorrise debolmente, in quel momento non riusciva ad essere pienamente felice.
Lui aprì la porta e lei entrò dalla porta mestamente; il suo cuore prese un brutto colpo vedendo l'appartamento vuoto.
"Scusa." pensò.
«Vuoi mangiare qualcosa?»
Sharon guardò confusa Adam e poi scosse la testa.
«Come ti senti?»
Lei si sedette sulla poltrona.
«Un po' stanca.» ammise.
Sì, sentiva stanca e provata da quel pensiero che la assillava.
Sospirò, ricacciando in fondo al cuore quella consapevolezza amara, era stata lei stessa a procurarsi quel dolore.
Una settimana dopo.
Guardava distrattamente fuori dalla finestra, Adam era uscito per prendere qualcosa da mangiare e lei era rimasta sola.
Tra due settimane le avrebbero finalmente tolto il gesso, poi avrebbe cominciato a fare fisioterapia con Cameron.
Sorrise pensando a lui, era diventato un buon riferimento in quella città caotica, infondo nella sfortuna di quell'incidente aveva trovato un buon amico.
Le aveva presentato sua sorella Paris, una ragazza dolce coi capelli rossi, non parlava l'italiano ma era una tipa molto socievole e riusciva benissimo a esprimersi in inglese e farsi capire da lei.
L'aveva aiutata con l'iscrizione al corso d'inglese.
Era gentile e sempre ben disposta.Automaticamente pensò ad Elizabeth dall'altra parte del mondo.
Chissà cosa stava facendo.
Scese dal davanzale della finestra e decise di aprire il computer per scriverle un e-mail.Poi le balenò in mente un'altra idea.
Voleva sapere come se la stesse passando lui.
Digitò la password con il cuore appeso e scrisse il nome nella casella di ricerca e il suo cuore subì un brutto scossone quando le apparse quella scritta.
"Siamo spiacenti, ma Alessio con condivide il suo profilo con te, vuoi aggiungerlo ai tuoi amici?"
Guardò la foto sentendo il proprio cuore struggersi di dolore.
Sospirò decisa a trovare una risposta.
"Federico Ferro."
Scorse i vari post di Federico cercando qualcosa che riguardasse il fratello, ma niente.
"Melissa Ferro."
Niente, nemmeno lì.
Fece una smorfia delusa poi le venne l'illuminazione.
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Sei il mio abbraccio, quello che mi protegge dalle fauci del mondo. [COMPLETA]
Romance[THE HEART SEES DEEPER THAN THE MIND saga] [... «Mah, una breccia, non è nemmeno detto che ne esista una.» «Beh, vedremo cosa farà il nostro tenebroso re di picche.» Lei fece una smorfia guardando Cameron dritto negli occhi. «Sì, di picche è propr...