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«Okay, adesso entra nello spiazzo.»

Sharon si concentrò scalando la marcia.

“Ce la posso fare.”

«Okay, adesso entra adagio in retro nel parcheggio.» le raccomandò Lorenzo.

Lei si morse il labbro concentrandosi sui pedali da schiacciare, sobbalzò sentendo quel tonfo e guardò lo sgomenta.

«Io non ho fatto nulla.»

Lui scese dalla macchina confuso e si trovò davanti.

«Ma sei scemo? Mi hai fatto crepare d'infarto!»

«Bravo, non farti più vedere, neh?» gli disse sprezzante poi lo guardò confuso.

«Chi sta guidando la macchina se tu sei dalla parte del passeggero?»

«Sei ubriaco Ale?»

Alessio si strinse nelle spalle.

«Può darsi.»

Si avvicinò a Lorenzo e guardò dentro la macchina e scoppiò a ridere vedendo Sharon al posto di guida.

«No, questa non me la voglio perdere.»

Lorenzo lo fissò truce.

«Falle finire la manovra.» disse Alessio trattanendo a malapena una smorfia divertita.

Lorenzo alzò gli occhi al cielo e guardò Sharon dentro l'abitacolo.

«Forza, con calma parcheggia.»

Lei fissò davanti a sè con una smorfia.

“Davanti a lui? Preferirei avere una pistola puntata alla tempia.”

Sospirò e ingranò la marcia e sentì la risata spensierata di Alessio sentendo la marcia grattare.

«Qui il tuo cambio è andato distrutto.» disse con una risata all'amico.

Sharon strinse gli occhi.

“Che vergogna.”

Con sua enorme sorpresa Alessio si affacciò al finestrino.

«Mi fai morire.»

Lei lo guardò confusa, quelle parole non sembravano ostili, ma amichevoli.

Guardò le sue labbra con una smorfia di dolore.

Quanto era bello.

“Mi manchi.” ma quelle parole rimbalzarono contro le pareti della sua mente senza arrivare al destinatario.

«Se cercavi un istruttore di guida avresti dovuto scegliere me.» le disse con un sorriso.

Lei lo guardò con una smorfia di dolore.

“Se tu me lo avessi chiesto avrei scelto te, sceglierei sempre te.”

Lorenzo lo spintonò.

«Ma piantala.»

Alessio sorrise all'amico.

«Perchè? È vero, guido meglio di te.»

Lorenzo scosse la testa alzando gli occhi al cielo ed entrò in macchina.

«Su continuiamo, dove non ci sono interferenze.» guardò truce Alessio. «Interferenze moleste.» puntualizzò.

Alessio scoppiò a ridere.

«Andate, andate in pace fratelli.»


“Ciao Ale, devo andare a ritirare le fedi, vorresti venire con me?”

Sei il mio abbraccio, quello che mi protegge dalle fauci del mondo. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora