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Aspettava Lorenzo seduta sul divano, mentre ripensava a quel pomeriggio passato con lui.

A come appena scoccata l'ora x, lui si fosse catapultato fuori dalla stanza, si fosse infilato la giacca e fosse uscito salutando a malapena sua madre.

Ripensò con una smorfia alla sensazione di vuoto che aveva provato vedendolo uscire dalla porta.

A quanto avrebbe voluto che prendergli la mano e parlargli, parlargli di come si sentiva vicino a lui.

Parlargli di tutti quei pensieri e di quei sentimenti che la assillavano quando lui le era accanto.

Chiuse gli occhi appoggiando il mento sulle proprie ginocchia.

“Perchè mi sento così?”

Aprì gli occhi sentendo qualcuno sedersi accanto a lei.

«Come ti senti tesoro?»

Corrugò la fronte guardando sua madre.

«A cosa ti riferisci?»

La madre le rivolse un sorriso dolce.

«Oggi lo vedevo che i tuoi occhi erano turbati, ti ha detto ancora qualcosa di poco carino?»

Scosse la testa non sollevando il mento dalle ginocchia.

«No, ma...»

«Ma?»

«Stargli così vicino mi mette in subbuglio.»

La madre le sorrise ancora dolcemente.

«Penso sia normale che sia così.»

Sharon fece una smorfia a quelle parole.

«E questo Lorenzo?»

Si strinse nelle spalle guardando Laura negli occhi.

«Potrebbe diventare più importante di un amico?»

Perse lo sguardo nel vuoto, non aveva mai veramente pensato a quell'evenienza, poi invece ripensò a quegli occhi che la guardavano distaccati e freddi con quell'aria di sufficienza, a quel ricordo un brivido le scosse la spina dorsale

Scosse la testa.

«Penso di no.»

«Perchè no?»

Sospirò avvilita.

«Perchè penso di essere rotta mamma.»

Laura la guardò confusa da quelle parole.

«In che senso?»

Strinse i pugni soffocando le lacrime.

«Mi sento come se non riuscissi a ricominciare da capo, il solo pensare che lui sia in questa città mi turba, pensare ai suoi occhi che mi guardano in quel modo distaccato e freddo mi impediscono di essere pienamente felice.»

La madre le prese le mani in un gesto amorevole.

«Tesoro, mi stai dicendo che non riesci a lasciartelo alle spalle?»

La guardò con le lacrime agli occhi e Laura fece una smorfia dolorante.

«Sono circa le stesse emozioni che io provavo per tuo padre e sono le stesse emozioni che mi hanno portato a rimanere sola per tredici anni...» le strinse le mani con una vera smorfia di dolore «non voglio per te questa vita tormentata.» si morse in labbro tristemente. «Tenta di dimenticare ciò che siete stati e l'idea che hai nella tua testa di lui, perchè quella persona ho visto oggi che non c'è più.»

Sei il mio abbraccio, quello che mi protegge dalle fauci del mondo. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora