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Marzo, Aprile.

«Dai oggi è la penultima sessione.»

Sharon guardò Cameron con un moto di tristezza.

Lui ridacchiò facendole l'occhiolino.

«Non sarai più costretta a vedermi a giorni alterni, poi ti lascerò in pace.» le promise.

Lei abbassò lo sguardo, non era felice che fosse la penultima sessione di fisioterapia.

Le sarebbero mancate quelle risate e quelle chiacchierate.

«C'è qualcosa che non va?» le chiese preoccupato vedendo che non rispondeva.

Lei scosse la testa.

«No, è che ho dormito poco stanotte.»

Lui le sorrise.

«Dai cominciamo, Paris è già in fibrillazione, non vede l'ora di vederti dopo.»

Lei sorrise a quelle parole.

Prese un bel respiro.

Cominciava la tortura.

Sentire i brividi che le dava sentire le sue mani che le correggevano i movimenti.
Possibile che lui non si fosse accorto che lei sbagliava di proposito?
Ad ogni tocco, sentiva quel brivido piacevole.
Sì, lui le piaceva, si sentiva in colpa nei confronti di Adam, per quel sentimento; aveva cercato di reprimerlo, ma non ci era riuscita.
Non lo stava tradendo, ma per Cameron provava una profonda ammirazione, mista ad un affetto inspiegabile, il tutto guarnito con quei piccoli sporadici attimi di contatto fisico che c'erano tra loro.

Cameron d'altra parte non le aveva dato modo d'intendere che provasse le stesse emozioni.

«Quando arrivano i tuoi amici?» la destò dai propri pensieri.

«Dopodomani.»

Lui sorrise.

«Voglio conoscerli, me ne hai parlato così tanto che sono proprio curioso.»

Lei sorrise.

«Te li farò conoscere.»

«Perfetto.»

Lei guardò il suo profilo, ammiradone i particolari.

Sì, era davvero carino.

«Cosa stai pensando?»

«Eh?»

«Ti ho chiesto di flettere braccio, ma non mi hai nemmeno ascoltato.»

Lei lo guardò confusa, annaspando mentre pensava di essere stata colta in flagrante.

«Stavi pensando a lui?»

«Chi?»

«Il tuo ex.»

Il suo cuore fece un tuffo, sentendo quelle parole, fece una smorfia dolorosa al pensiero.

"Tutti tranne Alessio nei miei pensieri oggi."

Sapeva benissimo che bastava pensarlo due secondi per portarselo addosso tutta la giornata.

“Lui, no per favore.”

«Sharon ti vedo distratta oggi.»

Lei tentò di ricomporsi.

«No, no ci sono.»




Bussarono alla porta e Sharon sorrise.

«Devono essere arrivati.» disse guardando Adam con un gran sorriso.

Sei il mio abbraccio, quello che mi protegge dalle fauci del mondo. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora