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Sharon guardava la bottiglia di vodka vuota, si sentiva come lei; svuotata.

Si guardò attorno tristemente.

Aveva passato quei due giorni fra singhiozzi e pianti.

Era triste, ma sapeva in cuor suo di aver fatto la scelta giusta, anche se si sentiva lacerata dentro.

Sospirò asciugandosi le lacrime.

Ora era solo lei.

Lei e se stessa.

Guardò il muro bianco della parete opposta e ricacciò in fondo al cuore la voglia di piangere.

Prese il telefono e scrisse sul proprio profilo quelle parole.

“Le ceneri di agosto.”

Si sentiva come una foresta, dopo che era passato l'incendio.

Rasa totalmente al suolo.

Sentì bussare alla porta e fece una smorfia non aveva voglia di vedere nessuno in quel momento.

Il bussare si fece più insistente poi sentì la voce di Paris.

«Sharon?»

Si alzò dal divano con malavoglia e andò ad aprire la porta.

«Hey, what's going on?»

Lei si asciugò di nuovo le lacrime che scendevano impertinenti.

«Ho lasciato Adam l'altro giorno.»

«Why?» le chiese sgomenta.

«Non potevamo continuare così.»

Paris l'abbracciò dolcemente.

«Oh, Sharon I was so worried about you, you didn't answered at the phone.»

«I'm fine Paris.»

«Mi dispiace così tanto per te e Adam.»

Sorrise sentendole pronunciare goffamente quelle parole in italiano.

«Never mind.»

«If you want we can go somewhere.»

Sharon sorrise flebilmente.

«If you want...»

Una settimana dopo.

Si guardava allo specchio soddisfatta, guardò i suoi lunghi capelli biondi per terra.

«I love it.» disse guardando la parrucchiera che le fece l'occhiolino.

«Perfect.»

Paris battè le mani estatica in segno l'apprezzamento.

«You're beatiful.»

«Adesso non esagerare.»

«I'm serious.»

Sharon sorrise guardandosi di nuovo allo specchio.

Sì, quel pixie le piaceva, si sentiva più leggera; quel taglio avrebbe segnato la fine di quell'era di insicurezze.

Lei sarebbe stata la propria forza, non aveva bisogno di un uomo per essere felice.

«Andiamo Paris.»

L'amica la guardò interrogativa.

«Where?»

«A casa, devo ancora fare delle cose.»

Pagò il conto e insieme uscirono.


«What are you doing?»

Sei il mio abbraccio, quello che mi protegge dalle fauci del mondo. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora