Capitolo finale.

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“Cara Elizabeth,
Ed eccomi qui a scriverti finalmente.

Stiamo attraversando il deserto del Sahara con la carovana.

Ci stiamo divertendo un mondo, lui più di me penso, dovresti vederlo armeggiare con la jeep, la adora ha detto che quando torna vuole comprarsene una.
Non ti nascondo che il pensiero mi inquieta un po'.
Questo deserto mi fa ricordare che io un deserto lo ho già attraversato e su un Wrangler ci sono già stata.
Cerco di scacciare questi pensieri, ma a volte non ci riesco.
È come se nonostante la mia scelta loro rimangano indelebili.
Grazie a loro sono diventata ciò che sono ora, sua moglie.
Forse saremmo arrivati a questo punto comunque, senza tutto questo giro intorno al mondo, forse sarebbe stato tutto più spensierato con lui ora, senza quell'alone che attanaglia il mio cuore quando penso a quelle due persone lontane da me dall'altra parte del mondo.
Perchè diciamocelo, Adam è stato parte di me e mantiene un piccolo posticino con Cameron nell'angolino del mio cuore, loro sono ciò che ho incontrato sul cammino prima di accorgermi che per l'amore della mia vita dovevo solo guardare al mio fianco.
Sorrido perchè lui, mio marito, (mi fa ancora strano pensare a lui in questo modo) è al mio fianco nella buona e nella cattiva sorte, ma in fin dei conti lo è sempre stato, senza anello, senza cerimonia, senza obbligo, solo perchè ha voluto esserci.
E come ha detto Melissa al discorso al pranzo di matrimonio.
“Alla fine quel testone di mio fratello, è riuscito a metterle un anello al dito.”
Già, ha lottato, perseverato ed eccoci qui, in luna di miele.
Mai e poi mai lo avrei pensato.
Ripenso a tutto quello abbiamo vissuto insieme in questi tre anni.
A quanto da quella mattina di maggio la mia vita si sia stravolta.
Adesso cosa ci riserverà il futuro?
E chi lo sa?
E tu amica mia come stai?
Grazie mille di esserci.
Ti voglio bene.
Un bacio enorme dall'Africa.”

Sharon ripose il telefono nella borsa e guardò il sole che stava calando.

Si accoccolò sul sedile e d'un tratto si trovò i suoi occhi davanti che le sorridevano.

Sorrise guardando il suo viso abbronzato.

«Pensa a guidare.»

Lui sorrise.

«Tanto di strada non posso uscire, perchè è tutta strada.»

Lei scosse la testa divertita.

«Guida.»

«Ma perchè guidare quando posso guardare la creatura più bella su questa terra?»

«Perchè la suddetta creatura ci terrebbe a non finire in mezzo alla sabbia.»

Lui rise, ma smise non appena la vide slacciarsi la cintura.

«Cosa hai intenzione di fare?» le chiese sbigottito.

Lei gli sorrise maliziosa.

«Tu guarda bene davanti e pensa a tenere il volante.»

Lui la guardò con la coda dell'occhio.

«Togli il braccio destro e rallenta.»

Lui obbedì e lei gli si mise praticamente in braccio.

«Ora metti la folle, che facciamo cambio, guido io.»

Lui spostò il sedile con un movimento rapido, un po' più indietro per farle spazio.

Allargò le gambe facendola scivolare in mezzo alle proprie.

In pochi secondi lei mise i piedi sui pedali e prese il controllo della jeep.

Lui affondò il viso nell'incavo del suo collo.

«Mi piace questa sua intraprendenza signorina.»

«Sono una signora, sono sposata ora, non se lo ricorda?»

Lui rise baciandola sulla nuca scostandole i capelli.

«Sa, cara moglie, ci metterei un attimo a sollevarle questo bel vestitino, scivolare sotto di lei e amarla proprio mentre riprendo controllo dell'auto.»

«Non pensarci memmeno!»

«Oh, suvvia perchè no?»

«Perchè ci tengo alla vita.»

«Se me lo vieti, mi fai venire ancora più voglia di farlo.»

«Non ci provare.»

«Perchè no?»

«Perchè sai che mi metti ko.»

«Ma mi piace vederti ko.»

Le accarezzò la spalla dolcemente e lei cercò di concentrarsi su quello che stava facendo.

Le mise le mani sui fianchi sotto la maglietta e lei sentì quel brivido.

«Lo sai che ti amo?» le sussurrò all'orecchio.

Inghiottì il cuore in gola sentendolo armeggiare con i gancetti del reggiseno.

«Forse.» rispose confusa.

«Come sarebbe a dire forse? Allora adesso ti dimostro quanto ti amo.»

«Ti prego non ora.» piagnucolò lei.

Lui sorrise levandole il reggiseno.

«Cara moglie, dovremmo proprio pensare a mettere in cantiere un erede.»

«Adesso?!» chiese sgomenta.

«Adesso, domani, dopo domani, ma prima ti voglio tutta per me.»

Le sorrise contro il collo mentre s'impossessava dei suoi fianchi sollevandola e scivolando sotto di lei.

«Adesso lasciati amare per tutta la vita.»

FINE

Sei il mio abbraccio, quello che mi protegge dalle fauci del mondo. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora