E questo capitolo lo dedico a mio fratello, trasferitosi a Città del Messico dalla bellezza di 11 anni ormai.
Lo ringrazio per le delucidazioni in merito, purtroppo quando io ci sono stata quando avevo 15 anni e ricordo ben poche cose.
Se vi va, fatevi 13 ore di volo e gustatevi questa metropoli che è davvero completamente diversa dalle città qui.
Ciao Gabriel ♡,
un besos.
______________________________________Sharon stringeva la mano di Paris con un sorriso e si passavano a turno la bottiglia di Tequila.
«Beh, non si può dire che non ci sia fermento.»
Guardò le strade piene di persone travestite e non.
«A quanto vedo le nostre Catrina destano non poche occhiate.» disse Lorenzo malizioso affiancandosi a Sharon.
«Penso che capiscano che non siamo del posto, per il colore della pelle.» spiegò Cameron.
Lorenzo fece una smorfia maliziosa.
«Ma io penso che più che altro sia per i pantaloncini inguinali della qui presente ragazzina, non siamo gli unici con la pelle chiara.»
Sharon lo fissò truce.
«Non sono inguinali.» rispose piccata.
Lorenzo le diede un'occhiata perplessa e le sorrise.
«Mah, a me sembrano proprio inguinali.»
«Diciamo che non sono inguinali, ma sono praticamente stracciati fino all'inguine.»
Sharon guardò malamente Federico per la sua battuta e lui alla sua occhiataccia scoppiò a ridere.
«La prossima volta esco in mutande, così imparate.»
Lorenzo sorrise divertito.
«Beh, oddio, non è che ci sia tanta differenza.»
Lei lo guardò a bocca aperta poi gli diede uno spintone.
«Ma la pianti di prendermi in giro?»
Lorenzo la guardò con un sorriso e Cameron passò loro in mezzo, presagendo che quel momento avrebbe potuto far scaturire qualcosa.
La prese per mano nervoso.
«Vieni, ho visto uno di quei venditori che vendono le pannocchie su stecco che ti piacciono tanto.»
Sharon lo seguì interdetta, non capiva il motivo di tutta quella fretta da parte di Cameron.
Sorrise sentendosi alticcia mentre camminava a braccetto con Paris.
La città pullulava di persone ad ogni angolo, c'erano ragazzi con musica di ogni sorta e fu in quel momento che vide quel ragazzo che teneva quel fascio di giochi fatti di palma intrecciati.
Sorrise riconoscendoli, li aveva già visti circa un mese prima con Cameron.
Con un sorriso ripensò al bambino che l'aveva catturata con quel gioco.
«Quanto vuoi?»
Aspettò che il ragazzo le rispondesse e ne comprò una decina, sapeva già quanto dopo poco perdessero aderenza.
«Com'è che si chiamano che non ricordo?» chiese.
Cameron le sorrise.
«Atrapa-novios.»
Lei sorrise guardando Lorenzo che li studiava curioso.
«Cosa sarebbero?» chiese prendendone uno in mano.
STAI LEGGENDO
Sei il mio abbraccio, quello che mi protegge dalle fauci del mondo. [COMPLETA]
Romance[THE HEART SEES DEEPER THAN THE MIND saga] [... «Mah, una breccia, non è nemmeno detto che ne esista una.» «Beh, vedremo cosa farà il nostro tenebroso re di picche.» Lei fece una smorfia guardando Cameron dritto negli occhi. «Sì, di picche è propr...