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Alessio uscì dal portone di casa e guardò confuso Lorenzo appoggiato alla sua macchina.

«Che ci fai qui?»

«Volevo parlarti.»

Prese il telecomando e aprì le portiere. «Di cosa?» chiese tranquillamente.

«Altra vittima?» domandò Lorenzo indicando il fatto che si era cambiato d'abito.

Lui sorrise a quelle parole e scosse la testa divertito.

«Se vogliamo chiamarla così.»

«Il giorno del matrimonio di tua sorella potevi evitare.»

Alessio lo guardò perplesso per quel tono grave.

«Perchè?»

«Tutto quello sproloquio in chiesa sull'amore e poi la sera stessa vai a caccia?»

«Eh boh, ho portato gli sposi a casa, mia sorella non si sentiva troppo bene e non avevo voglia di tornare al ristorante.» si giustificò aprendo la portiera del guidatore, ma rimase sorpreso nel vedere Lorenzo spingerla con una mano per richiuderla.

«Ho detto che dovevo parlarti.» rispose Lorenzo a quella domanda inespressa dell'amico.

Alessio inarcò il sopracciglio.

«Allora parla.»

«Che cosa hai intenzione di fare?»

Guardò Lorenzo confuso, non capiva di cosa stesse parlando.

«Con Sharon.» aggiunse l'amico vedendolo confuso.

Lorenzo lo guardò tentando di tastare la sua reazione a quel nome, ma niente, il nulla più assoluto.

«Non capisco a cosa tu ti riferisca.»

«La ami ancora?»

A quelle parole Alessio scoppiò a ridere.

«Cosa?!» chiese in tono incredulo.

«Ti ho chiesto se la ami ancora.»

Lo guardò perplesso.

«Quanto hai bevuto?»

«Rispondi alla mia domanda.» lo incalzò Lorenzo.

«Amarla?» scosse la testa con un sorriso divertito e maligno «No, per niente.»

Lorenzo fece una smorfia.

«Ne sei proprio certo?»

Alessio si fece improvvisamente serio.

«Non sto scherzando, la mia faccia ti sembra quella di uno che sta scherzando?»

«Spero tu non stia mentendo a te stesso.»

Alessio alzò gli occhi al cielo.

«Ma che mentendo! Non voglio averci niente a che fare!»

Lorenzo sospirò e lo guardò dritto negli occhi.

«Beh, volevo informarti che ho intenzione di fare sul serio con lei.»

Alessio aprì la portiera e lo guardò con un sorriso.

«Allora auguri e figli maschi.»

Rimase a fissarlo mentre entrava in macchina, non riusciva a capacitarsi, non gli sembrava davvero possibile che a lui non importasse e se stava fingendo che non gli importasse era davvero un attore incredibile.

«Ma sei serio Ale?» gli chiese Lorenzo scosso.

«Certo, vi auguro di essere felici insieme.»

Sei il mio abbraccio, quello che mi protegge dalle fauci del mondo. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora