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Lorenzo guardò confuso il proprio telefono.

«Pronto?»

«Ciao, sono Sharon, scusa se ti chiamo con quello di mia madre, ma non ho più credito.»

«Ciao bella, non ti preoccupare.»

«Avrei un favore da chiederti.»

«Certo, dimmi.»

«Potresti aiutarmi tu con le prove?»

«Ma stamattina non dovevi vedere Alessio appunto per quello?»

«Sì, ma gli ho detto che preferisco provare con te.»

Lorenzo guardò incredulo la strada davanti a lui.

«Okay, quando?» chiese.

«Anche oggi pomeriggio.»

«Per le tre?»

«Sì, perfetto.»

«Sharon?»

«Sì?»

«C'è qualcosa che non va? Sento la tua voce inquieta.»

«No, ma va! Va tutto alla grande!»

Fece una smorfia sentendo quelle parole, dall'enfasi che aveva messo a pronunciare quella frase aveva capito che lei stesse mentendo.

«Allora oggi alle tre?»

«Sì, sì, alle tre.»

«A dopo allora.»

«Ciao Lorenzo, grazie.»

Sentì la chiamata chiudersi e guardò il telefono perplesso.

Accostò la macchina e digitò quel numero.

«Pronto?» sentì l'amico rispondere affannato.

«Ti prego, dimmi che sei reduce da una corsa...»

«Ehm, direi di no...»

«Non dirmi che mi hai risposto mentre stai facendo quello che sto pensando!»

Sentì Alessio ridere dall'altra parte del telefono.

«E se anche fosse?»

«No, davvero, sono serio, cazzo!»

«Cosa volevi?»

«Assicurami che non sto assistendo involontariamente ad una telefonata a luci rosse.»

Lorenzo fece una smorfia sentendo qualcuno dall'altra parte gemere ed alzò gli occhi al cielo.

«Quindi?» gli chiese Alessio.

«Cosa hai combinato stamattina?» chiese Lorenzo tentando di pensare ad altro.

«Scusa un attimo.»

Fece un sospiro di sollievo sentendolo dire quelle parole e guardò perplesso il telefono, la chiamata era stata messa in attesa, quel "scusa un attimo" era rivolto a lui.

Sbuffò.

Rimase a guardare perplesso la pioggia che iniziava a cadere sul vetro.

Ascoltava il silenzio provenire da quella chiamata a senso unico.

Fissò lo sguardo distrattamente oltre il parabrezza.

Sbuffò guardando il telefono di nuovo.

"Va bene tutto, ma tu ti stai davvero spingendo oltre ogni limite, in passato usavamo le donne, ma addirittura una al giorno sembra una gara, una gara malata."

Sei il mio abbraccio, quello che mi protegge dalle fauci del mondo. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora