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Paris guardava curiosa il polso di Sharon.

«Mio fratello sarà davvero stupito.»

Sharon le sorrise.

«Il tuo italiano migliora a vista d'occhio.»

L'amica le sorrise, in fin dei conti aveva vietato sia a Cameron che Sharon di parlarle in inglese così era costretta ad esercitarsi.

«Sì, sono davvero contenta.»

Sharon fece una smorfia di dolore, sentendo l'ago pungerle la pelle.

«Fa male?» le chiese Paris.

Lei si strinse nelle spalle.

«Un po', in questo punto però, fa più male di quanto ricordassi.»

Si guardò il polso reprimendo una smorfia di dolore e strinse i denti.

“Dai è quasi finito.” si disse.

Si morse il labbro cercando di non pensare al fastidio che le provocava l'ago.

Sembrava una strana coincidenza che il polso libero per quel tatuaggio era proprio quello appartenente al braccio che si era rotta "incontrandolo".

Cercò di immaginare la faccia di Cameron quando glielo avrebbe mostrato e non riuscì a far meno di sorridere.

Guardò Paris che le sorrise, era concentrata su quello che stava facendo il tatuatore.

«Perchè degli uccelli?»

Sharon sorrise.

«Perchè Cameron mi ha insegnato ad essere libera.»

La guardò rimanere a bocca aperta.

«So cool.»

«Thank... Grazie.»  si corresse all'ultimo con un sorriso all'occhiataccia di Paris.

Sharon uscì dal tatuatore guardando con un gran sorriso il proprio polso.

Lo stormo di uccelli che usciva dalla iniziale di Cameron.

Si ricoprì il tatuaggio e guardò Paris.

«Gelato?»

Paris annuì sollevando lo sguardo dal proprio telefono.



Entrambe si guardarono con un sorriso vedendo Cameron entrare nell'appartamento.

«Ciao.»

Entrambe lo salutarono sfoggiando un sorriso a trentadue denti e lui le guardò dubbioso.

«Che avete?»

Paris scoppiò a ridere e Cameron le guardò perplesso.

«Ho preso il Thai.»

Sharon gli sorrise avvicinandoglisi mentre guardava nella borsa.

«Certo, che sai proprio come prendermi per la gola.»

Cameron rise togliendosi la felpa.

«Ormai ho imparato a conoscerti.»

Lei lo abbracciò e lui le sorrise imbarazzato.

«Grazie per la cena.»

Paris si schiarì la voce e Sharon sorrise togliendo le braccia da Cameron.

«Davvero non capisco perchè non vi siete messi...» cercò la parola che non le veniva, poi sospirò frustrata «together.»

Sharon ridacchiò sedendosi di nuovo accanto a lei.

Sei il mio abbraccio, quello che mi protegge dalle fauci del mondo. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora