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Sharon fece una smorfia vedendo Alessio sul portone della chiesa.

Lorenzo uscì dall'auto, le aprì la portiera e lei scese aiutata dalla sua mano, con quei tacchi vertiginosi aveva paura di cadere da un momento all'altro.

Lorenzo aprì anche la portiera dietro ed Elizabeth scese accanto al lei.

«Sei nervosa?» le chiese l'amica.

Lei sospirò riguardando il suo ex.

Il giorno prima avevano provato e al pensiero le si chiuse lo stomaco.

«Sì, dovrò recitare davanti a tutti, perdipiù con lui accanto.» rispose in un sussurro.

Elizabeth le mise una mano sulla spalla.

«Andrà tutto fantasticamente, vedrai.»

«Lo spero davvero tanto.»

Lorenzo le sorrise.

«Vedrai spaccherai.» guardò l'amico sul portone «spaccherete con il vostro discorso.» le strizzò l'occhiolino.

Lei fece una smorfia.

"Fosse solo un discorso."

Aveva il cuore in gola mentre lo guardava appoggiato al portone.

Melissa sarebbe arrivata di lì a poco, accompagnata da Federico.

Si sentiva agitata, agitata di stargli così vicina, di nuovo.

Fece una smorfia pensandoci.

Tutta quella situazione le chiudeva lo stomaco in una morsa tremenda, gli sarebbe stata accanto per tutta la cerimonia e poi... Il cuore le morì in gola a quel pensiero.

Tentò di camminare il più composta possibile e quando incontrò il suo sguardo sentì di nuovo le farfalle indecenti nello stomaco che non volevano smettere di svolazzare.

«Ciao.»

Lei si morse il labbro sentire la sua voce era anche peggio.

«Ciao.» rispose quasi in un sussurro.

Era così vicino che avrebbe potuto sfiorarlo.

Lorenzo si avvicinò loro e si salutarono.

Sharon si girò verso l'amica che le sorrise.

«Vedrai, andrà tutto bene.» le bisbigliò.

Ammirava Alessio seduto sulla sedia accanto avvolto in quella camicia e quella giacca scura e represse quel sospiro dettato dal cuore.

Il prete parlava, ma lei non era riuscita a seguire nemmeno una parola, si fissava le mani strette in grembo pensando con angoscia a quello che sarebbe successo dopo.

"Forse un semplice discorso sarebbe stato meglio."

Lo sentì alzarsi dalla sedia e prese un grande sospiro per farsi coraggio.

"Ce la posso fare, lo sto facendo per Melissa."

Guardò Elizabeth che le sorrise incoraggiandola.

Si alzò trattenendo a malapena una smorfia di dolore.

Guardò lui che le stava praticamente di fronte e trasalì al pensiero di quello che si sarebbero detti di lì a poco.

Inghiottì il groppo in gola e tentò di essergli impassibile.

Guardò tutta la gente che li stava fissando, si vergognava a morte.

Aspettarono che il prete finisse di parlare.

Sei il mio abbraccio, quello che mi protegge dalle fauci del mondo. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora