_QUATTRO_

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Pov. Terri

Buio... una stanza vuota e buia... mi guardai in giro ma non c'era nessuno, solo io. Una voce cominciò a parlare.
<signorina Demon... quanto tempo>
un brivido mi percorse la schiena, conoscevo il maledetto che stava parlando: mio zio.
<mi sembri spaventata... hai paura Terri?> chiese.
<io non ho paura di niente!> risposi in tono sicuro.
<perfetto> fece una breve pausa, come per riflettere bene sulle parole da usare.
<tuo padre non riuscirà a salvarti, tutte le volte che avrai una missione io ti troverò>
<va bene, basta che sia tu a venire e non uno dei tuoi patetici cacciatori>
<i miei "patetici cacciatori" come li chiami tu sono degni del loro nome... ma tu? Tu sei solo una mezzo-sangue! Tu non dovresti esistere!> urlò.
serrai i pugni furiosa, quel briciolo di paura che possedevo mi aveva abbandonato. Sorrisi maligna.
<allora uccidimi> feci una pausa e aggiunsi <se ci riesci>.

Una risata malvagia invase tutta la stanza e su una parete apparvero delle immagini, come se ci fosse un proiettore. Un ragazzo che mi invitava ad andare da lui. Il suo viso era come appannato ed io non riuscivo a riconoscerlo. Mi avvicinai con passi incerti e quando fui abbastanza vicina lui parlò.
<ciao bambolina...>

Mi svegliai di soprassalto e caddi dal letto.
<stupido sogno> sussurrai.
mi alzai da terra ed entrai in bagno per farmi una doccia. Dopo essermi svestita, aprii il rubinetto e l'acqua calda mi cadde sui capelli. Le gocce si fecero strada tra la foresta rossa che ricopriva la mia testa e lentamente arrivarono sulla mia schiena.
<Ter è arrivata una... cosa per te> urlò Antony dalla cucina.
uscii dalla doccia e mi asciugai. Mi vestii con dei pantaloncini neri ed una maglietta larga che mi faceva sembrare in mutande. Raggiunsi mio cugino e trovai un gufo sul tavolo. Aveva un piccolo dispositivo elettronico legato ad una zampa. Lo presi e lo appoggiai sulla tovaglia. Questo si illuminò e la voce si mio padre iniziò a parlare: <Terri cucciola mia è tanto tempo che non ti vedo... ti ho mandato il mio amico pennuto perché devo dirti due cose importanti>. Il suo tono era tranquillo e piatto, sembrava un robot. Perfino il "cucciola" era stato freddo, gelido.
<tuo zio ha ancora intenzione di ucciderti, quindi occhi aperti! Tua madre è preoccupata per te e sai quanto odio darle ragione in casi come questi!>
sbuffai rumorosamente ed Antony mi rivolse un'occhiata di rimprovero. Lui aveva paura di mio padre e trovava irrispettoso e provocatorio da parte mia avere quegli atteggiamenti nei suoi confronti, anche se era solo una registrazione.
<Rosemary mi ha convinto a... rivelarti chi è il tuo... compagno> disse.
spalancai gli occhi, finalmente la mamma ci era riuscita! Un brivido di emozione mi fece tremare.
<non ho intenzione di dirti il suo nome, ma... lo hai incontrato cinque anni fa nel bosco, dopo "l'incidente" con lo zio>.
La voce di mio padre si fece più debole, come se facesse fatica a parlare.
<ti prego stai attenta e quando lo trovi torna subito a casa, non siete al sicuro lì>
<io non ho bisogno della protezione di nessuno!> sbraitai alla registrazione. Sapevo che non poteva sentirmi ma per qualche secondo desiderai che lo facesse. Che le mie parole gli entrassero nelle orecchie e nel cervello. Io sono Terri Demon, so cavarmela da sola!

Il gufo mi osservò perplesso, io lo guardai negli occhi in modo severo.
<Torna da mio padre non ho messaggi per lui>.
L'animaletto fece qualche passo incerto verso di me e si inchinò spiegando le ali coperte di piume marroni scure. Lo liquidai con un gesto della mano e lui volò via.

<Tu sei pazza> esordì Antony.
<grazie è un bel complimento> risposi sarcastica.
<sto solo dicendo che non hai nemmeno ringraziato... lui> disse puntando un dito verso la finestra da cui era uscito il gufo. I licantropi non pronunciavano il nome di mio padre, ne avevano troppa paura. Che animali codardi!
<perché dovrei farlo?> chiesi acida.
<perché è da cinque anni che stai provando a farti dire quel maledetto nome!> rispose senza guardarmi negli occhi.
sapeva benissimo che quella frase avrebbe potuto farmi arrabbiare e anche molto, certo noi eravamo amici, quindi per lui io ero meno temibile del signor Demon, ma quando mi arrabbiavo Antony non sembrava molto tranquillo.
<senti cagnolino fatti gli affari tuoi> ringhiai.
una cosa che mi piaceva dei lupi, anzi forse l'unica, era poter ringhiare alla gente. Far percepire alle persone che mi circondavano la rabbia che stava piano piano prendendo forma nel mio corpo.
<non dei forse tu quello che non crede alla storia dei mate? Che la considera una favola?> dissi quasi urlando.
Antony se ne stava lì, seduto difronte a me con la testa bassa. Non osava nemmeno guardarmi in faccia.

<Non provare mai più a dirmi cosa devo o non devo fare con mio padre. Solo io so che comportamento usare con lui. Chiaro?> chiesi scandendo le parole in modo che potesse assimilarle completamente e che non se le scordasse più.
<si Alfa> sussurrò lui.
non mi piaceva quando mi chiamava così, io non ero il suo capo. Volevo solo essere sua cugina.
<io non sono il tuo Alfa...> borbottai.

Uscii dalla porta sbattendola. Stupido gufo, stupido zio, stupido tutto!

Inizia a camminare verso il bosco, non sapevo nemmeno dove stavo andando. Sarebbe stato bello perdersi, forse anche rilassante. Comincia a seguire un sentiero tra gli alberi. La curiosità mi stava assalendo.
<anche tu qui, Terri?> disse una voce alle mie spalle. Mi girai e vidi Raffaello che mi guardava con un'aria divertita.
<cosa vuoi?> chiesi acida. Non avevo voglia di litigare pure con lui.
<scommetto che non sai nemmeno dove stai andando...> disse con voce pacata.

Guardai gli alberi davanti a me, poi i miei occhi si spostarono ancora su di lui.
<e se anche fosse? Non mi serve una guida!> risposi.
quel cagnolino mi stava troppo attaccato e dopo un po' diventava anche fastidioso.
<dimmi un qualsiasi posto ed io ti ci posto> mi rispose.
spalancai gli occhi, quale parte di "non mi serve una guida" non aveva capito?
<voglio stare sola> precisai, sperando che se ne andasse. Lui mi osservò, scoppiò a ridere e dal nulla si trasformò in un lupo.

Aveva un'elegante pelliccia nera, che lo faceva sembrare più grande di quanto già non fosse. La sua coda era folta e, a dirla tutta, sembrava anche molto morbida. Si sedette sul posto ed iniziò a guardarmi. Capii le sue intenzioni e gli dissi seria: <scordatelo cane>.

~SPAZIO AUTRICE~
Il "simpatico" zio di Terri le parla in sogno e la minaccia, ma la lascia con una domanda: chi è il ragazzo nell'immagine?

Per sconvolgere ancora un po' la mattinata suo padre le manda un gufo con un messaggio: un indizio sul suo mate! (Tenetelo a mente sono tutti piccoli indizi importanti)

In fine per "mettere la ciliegina sul pasticcino" arriva il caro Raffaello che la invita a fare una passeggiata verso la villa dei cacciatori ma... per complicare ancora di più la faccenda le chiede indirettamente di trasformarsi in un lupo...
La nostra Terri accetterà alla fine il suo invito o rimarrà umana?
E cosa succederà con i cacciatori?
*commentate e fatemi sapere chene pensate❤🌼*

Terri Demon _(in Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora