_QUARANTASEI_

747 41 5
                                    

Pov. Terri

Dopo aver accompagnato Leonardo e il suo amico nei loro confini, tornammo verso il castello di mio padre per mangiare qualcosa.
<dobbiamo prendere delle precauzioni> disse Abbie spostando delle foglie con la punta del piede.
<per cosa?> chiese Raffaello continuando a camminare. Il comportamento dell'assassina era strano, non aveva detto una parola per tutta la "passeggiata", aveva salutato Leonardo con un abbraccio dolce e sincero che aveva fatto sorridere il cane per la sorpresa. C'era qualcosa che la disturbava ma non capivo cosa.
<per te, Antony è morto, la tua amichetta è morta, l'Alfa degli Shepherd è morto! Vuoi aspettare il tuo turno o possiamo provare a tenerti in vita?> chiese lasciando in pace le foglie. Tornò a camminare con un passo più veloce e superò ognuno di noi. Cercai di raggiungerla ma lei non me lo permise.
<ti preoccupi per me? Hai bevuto anche tu latte avvelenato?> chiese il cagnolino in modo sarcastico. L'assassina sbuffò nervosamente, ma cosa aveva? Non era prorpio da lei stare in pensiero per la vita di un cane e tanto meno abbracciarne uno in modo così affettuoso. Si era forse abbituata troppo al nostro strano gruppo? Sapevamo tutti che non sarebbe durato per sempre, il nostro obbiettivo era sconfiggere mio zio ma dopo...
<fa come ti pare allora> disse.
<a cosa stai pensando Abbie?> chiesi, curiosa di scoprire i suoi piani.
<niente, è solo un'idea> rispose fermandosi. La sua testa era china verso il basso.
<Abbie, sei sicura?> domandai intuendo cosa avesse in mente. Raffaello ci raggiunse e con poca pazienza aspettò che gli spiegassimo tutto.
<facciamolo prima che cambi idea> rispose lei ricominciando a camminare. Io e il cagnolino restammo in dietro, non era il momento di infastidirla più deldovuto.
<potreste condividere con me le vostre idee? Grazie!> si lamentò. Io cercai di trattenere una risata, lo presi a braccetto e iniziammo a seguire l'assassina rimanendo però a debita distanza.
<ti sembrerà strano ma anche Abbie aveva una famiglia una volta> cominciai.
<viveva in una piccola casetta ai confini dei terreni con sua madre, suo padre e suo nonno. Era una bambina felice e i suoi genitore erano intimi amici di mio padre>. Raffello sembrava molto attento, camminava lentamente ma smebrava stupito dal nostro contatto.
<un giorno ci fu un "disguido" e il padre di Abbie uccise un componente degli Shepherd e per questo venne giustiziato dai cani, la madre provò a salvarlo ma rimase uccisa in uno scontro>
<gli Shepherd hanno ucciso i genitori di Abbie?> domandò lui stupito. I suoi muscoli si tesero improvvisamente e per poco non mi fece male al braccio.
<si, e dopo dieci giorni, di pesanti litigi con il nonno, lei ha ucciso i responsabili... Era una bambina... Molto emotiva> dissi bbassando la voce, non volevo che mi sentisse.
<e tuo padre cosa ha fatto?> chiese curioso. La storia gli interressava davvero!
<sinceramente non lo so, non me lo sono mai chiesta, io non... Ero ancora stata esiliata dal branco di mia madre, ma abbiamo dei regolamenti speciali su cosa uccidere e cosa no. Non possiamo entrare in determinati territori, tipo quelli degli Shepherd e non possiamo uccidere i componenti del branco di mia madre> conclusi. Il mio racconto non era dei più felici ma era uno dei più conosciuti.

<e cosa centra la mia protezione con l'infazia di Abbie?> domandò con un filo di frustrazione, quanto era impaziente! Sciolsi il nostro "contatto" e lui ne sembrò un po' deluso.
<suo nonno è ancora vivo e non ha mai abbandonato la loro casetta, se c'è qualcuno che potrebbe aiutarci è lui, ma lui e Abbie non si vedono da molto tempo> spiegai. Mi aspettavo una lamentela o qualcosa di simile ma lui rimase zitto come per assorbire tutte le informazioni che gli avevo affidato. 
<prima però dobbiamo riportarti al castello, Tedd Reaper non può vederti, non deve nemmeno sapere che sei un licantropo o non ci aiuterà> dissi aumentando il passo, Abbie era già uscita dal nostro campo visivo da un po' ed era meglio tenerla controllata prima che cambiasse davvero idea.
<mi sfugge qualcosa... Se lei e suo nonno hanno litigato quando i cani sono morti, perchè non deve sapere che sono uno di loro?> chiese spaesato.
<tutti i Reaper odiano qualsiasi cosa non sia un cacciatore, i litigi nascevano per il movente degli omicidi. Non si uccide per vendetta è come... Sparare a un neonato> spiegai. Il cagnolino scosse la testa come se considerasse le nostre regole insensate, in effetti alcune lo erano ma non potevamo farci niente.
<è ridicolo!> protestò. Finalmente lo riconoscevo, era da un po' che non litigavamo.
<non ci interessa cosa pensi, noi lo faremo e tu ci aspetterai buono buono nella cucina del castello> si intromise Abbie. Stranamente il suo sguardo di fuoco zittì tutti.
<bene, siamo vicini alla fortezza, troviamo una macchina e partiamo, tolto il dente via il dolore> ci esortò poi. Salutai Raffaello con la mano e senza aggiungere altro mi diressi verso una schiera di alberi sotto la quale c'erano parcheggiate una ventina d'auto. Presi un pugnale dalla cintura e assicurandomi di non essere vista scassinai con la punta della lama la serratura della portiera. Questa emise un debole *clik*, la aprii, entrai nella macchina e accesi lo schermo della radio.
<riconoscimento Terrore Demon, accendi> dissi cercando di scandire bene ogni parola per far si che il computer le capisse.
<da quando rubi le Posche di tuo padre?> mi domandò Abbie sedendosi vicino a me. Io le sorrisi, chiusi la portiera e il motore si accese automaticamente emettendo piacevoli rumori. Ingranai la marcia e partimmo a tutta velocità verso la vecchia casa dell'assassina. 

Terri Demon _(in Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora