_DIECI_

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Pov. Raffello

Salii le scale ed entrai in quella che era la camera di Terri. Era piccola, sinceramente me l'aspettavo più grande, conteneva solo una grossa cabina armadio incastrata nel muro, un letto ed una finestra che dava sul bosco. Mi stesi sul materasso rivestito con un copriletto bordeaux e cercai di addormentarmi, ma una stupida domanda continuava a farsi spazio nella mia mente e non so come riusciva sempre a scavallare gli altri pensieri.

Qual' è il difetto che accomuna tutti i futuri Alfa?

La bambolina mi aveva ringhiato contro in un modo così serio e maligno che ora la sua frase mi rimbombava in testa come il ritornello di una canzone: "avete tutti uno stramaledetto difetto che vi accomuna!"
Già certo, ma quale? Siamo troppo arroganti? Troppo testardi? Troppo belli?
Magari lei pensava davvero che fossi bello, lei era stupenda...
I capelli rossi fuoco le facevano risultare gli occhi gialli e le labbra carnose e rosee. I suoi lineamenti poco marcati che la facevano sembrare la ragazza più timida del mondo, anche se poi di timido aveva veramente poco. Con la sua parlata sgarbata e nervosa avrebbe fatto perdere la pazienza pure ad un santo.
La sua corporatura magra ed agile che ricordava quella di una tigre: elegante e letale.

O mio dio, stavo davvero pensando a questo? Quella stupida domanda mi stava trasformando il cervello in un libro di poesie d'amore per la cacciatrice più testarda e sexy che avessi mai incontrato! Mi alzai dal letto e scesi piano le scale finché mi ritrovai in salotto.
Guardai il divano ma era vuoto, mi accorsi che in cucina la luce era ancora accesa così mi avvicinai alla porta. Misi la testa nella stanza e notai Terri seduta su una sedia che si mangiava dei biscotti al cioccolato.

<non è un po' tardi per il cibo? Chiesi in tono scherzoso. Lei ridacchiò e rispose:
<cosa vuoi cane?>
<una piccola informazione>
Lei osservò il grande orologio arancio che si trovava appeso al muro.
<sono le due di notte Raph non puoi aspettare domani?> mi domandò.
ad un certo punto un breve brivido mi scosse la spina dorsale. Mi aveva chiamato Raph, non cane o cagnolino, RAPH. Era un passo avanti, forse.

<no... perché non dormi?> le chiesi per rompere un po' il ghiaccio.
<perché non mi chiedi la tua stupida informazione così te ne torni a letto?> mi domandò sbuffando.
Aveva una soglia della pazienza davvero molto bassa, ma quando si arrabbiava sembrava ancora più bella.
ok era ufficiale stavo perdendo la testa!

<e come fai a sapere che non è questa l'informazione che voglio?> chiesi con tono offeso. Lei alzò un sopracciglio e mi guardò seria.
<odio darti ragione> dissi sconfitto.
<tutta via rispondi anche a questa domanda> aggiunsi.

<io non dormo perché... so... cioè temo di fare un incubo> mi rispose.
Mi avvicinai a lei e le domandai:
<chi potrebbe mai riuscire a spaventare una ragazza testarda come te?>
<ehi guarda che anche tu sei testardo!> disse in tono di scherno. Poi alzò gli occhi e mi guardò sorpresa.
<tu sei testardo quanto me!> affermò. La osservai perplesso.
<era un complimento?> domandai.

Terri si alzò così velocemente che fece cadere la sedia.
<i-io ho bisogno di aria...> disse balbettando.
uscì di casa sbattendo la porta, rimasi un secondo in cucina da solo e poi le corsi dietro.
Se ne stava lì in giardino e si guardava in torno come se da un momento all'altro qualcuno potesse aggredirla.
<bambolina, va tutto bene?> chiesi un po' preoccupato.
<vattene cane!> disse quasi in un ringhio.
<perché?>
<io non voglio un mate! Non adesso! Non se lui mi vuole morta!> sussurrò.
<ehi ehi calmati, i cacciatori non hanno mate a quanto ne so> risposi in tono rassicurante.
<stammi il più lontano possibile!> urlò.

La guardai con preoccupazione e nonostante mi avesse appena detto di stargli alla larga, feci un passo verso di lei e le misi le mani sulle spalle.
Terri alzò lo sguardo e incatenò i suoi bellissimi occhi gialli ai miei.
<bambolina che ti succede?> le chiesi dolcemente.
<è sempre così per voi mezzi Alfa> mi rispose.
<coa è così?> domandai confuso.
<il vostro stramaledetto difetto! Volete sapere tutto di tutti per poterli controllare!>
<che stai dicendo?>
<perché sei così interessato a me?> disse spiazzandomi.
Rimasi a fissarla per qualche secondo, non sapevo come risponderle.
<io sono solo preoccupato> azzardai.
<nessuno si preoccupa per me> rispose.
<bhe io si e se devo essere sincero... mi piace> dissi. Mi sentivo un completo idiota, che razza di risposta era? Una specie di confessione d'amore uscita male? E poi io non l'amavo o forse si...

<bambolina torniamo in casa mi sembri un po' confusa> dissi piano.
Lei fece un passo verso di me, deglutì ed incatenò i suoi occhi ai miei. Erano così belli e luminosi, riuscivano a ipnotizzarmi completamente.
<hai trovato l'informazione che cercavi?> mi chiese. Io ridacchiai.
<si> risposi.
<bene... allora prima che io possa commettere qualcosa di irreparabile... tornatene a dormire> fisse spostando lo sguardo verso il basso.

Non riuscivo a capire, "qualcosa di irreparabile", voleva forse uccidermi perché, per qualche assurdo motivo che non capivo ancora, mi ero preoccupato per lei?
<cosa intendi?> domandai un po' spaesato.
<prima che possa... baciarti> sussurrò. Sgranai gli occhi, voleva davvero posare le sue carnose labbra rosee sulle mie?

"baciarti"

Aveva detto. Anzi no, lo aveva sussurrato. Come una manciata di lettere scappata al suo controllo. Non sapevo più che fare. Una sola mossa e avrei potuto rovinare tutto.
"Accidenti a questa situazione!" pensai.
I nostri occhi ancora immersi l'uno nell'altra. Quelle due iridi mi scavavano dentro portandomi pensieri non molto casti nella mente. Provai ad avvicinarmi piano e per mia fortuna, e diciamo anche per gioia, lei non si mosse, non cercò di arretrare o di andarsene.

Lo spazio tra le nostre teste stava lentamente scomparendo, le nostre labbra ormai erano separate da qualche millimetro. Solo pochi secondi e mi sarei ritrovato a baciarla, ad assaporare la sua lingua per la prima volta. Le sue mani si appoggiarono delicatamente sul mio torace e per qualche strano motivo iniziarono a fare pressione su di esso come per spingermi via.
<non so esattamente cosa sto facendo... quindi è meglio che torni a dormire, cane> disse allontanandosi.
Feci un passo in dietri e mi leccai le labbra piano come per assaporare una qualche sostanza amara che quel rifiuto mi aveva lasciato.
<ho fatto qualcosa di male?> provai a chiedere.
<è solo che...> provò a spiegare lei.
<non posso o meglio non adesso>
<perché?>. Ero confuso, prima mi diceva che voleva baciarmi e poi mi respingeva.
<non voglio debolezze o distrazioni in questo momento> disse piano come per non farmi sentire in colpa. Una rabbia improvvisa mi scombussolò le membra: io ero una distrazione? Una debolezza? Maledetto sia il giorno in cui quella rossa mi è venuta addosso a scuola!

<se la metti così allora non provare mai più ad avvicinarti a me, cacciatrice> risposi rabbioso. Avevo pronunciato quel "cacciatrice" con tanto odio che chiunque mi avesse sentito lo avrebbe inteso come un insulto bello e buono.
<voi stupidi... animali! Siete tutti uguali quando non ottenete ciò che volete vi arrabbiate!> disse agitando le braccia in aria.
<e si hai fatto qualcosa di male> aggiunse.
<sentiamo> incalzai.
<sei vivo!>. si girò e tornò in casa con un passo svelto e pesante. Io rimasi fermo in giardino come un ebete. Le sue ultime parole risuonavano minacciose nella mia mente. Fu in quel momento che mi accorsi che la mia stupida rabbia aveva rovinato tutto...

~SPAZIO AUTRICE~
Ed ecco un quasi bacio tra i nostri due protagonisti, ma come ogni volta la situazione degenera e finisce tutto in una litigata.
Caro Raph dovresti scrivere un libro: "come offendere qualcuno in un minuto e mezzo". Mentre Terri beh: "come friendzonare per colpa degli zii".
😂😂😂
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Terri Demon _(in Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora