_QUARANTAQUATTRO_

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Pov. Terri

Mi sentivo bagnata, i capelli appiccicati alla faccia mi solleticavano le labbra e una forte luce mi acceva nonostante i miei occhi fossero ancora chiusi.
<non vale bambolina io non ho ancora fatto la mia domanda> disse una voce lontana. Qualcuno iniziò a tirarmi delle leggere sberle sulla guancia come se provasse a svegliarmi, ma io ero già sveglia.
Alzai piano una palpebra e intravidi otto volti osservarmi con espressioni preoccupate. Aprii anche l'altro occhio e i visi divennero quattro.
<è sveglia> disse Abbie staccando la mano dalla mia guancia.
<levatevi> mi lamentai mentre provavo a mettermi seduta. Un dolore alla testa mi impedì qualsiasi movimento possibile, così rimasi ferma.
<qualche uccellino mi ha detto che stavi provando a tagliarmi fuori dalla conversazione> disse Abbie sedendosi vicino a me. Sbuffai rumorosamente ma non risposi.
<mi devi ancora una domanda> puntualizzò Raffaello.
<ah proposito mio zio sa qual'è il tuo ruolo in tutta questa faccenda e non sappiamo come abbia fatto a scoprirlo>. La mia voce suonò roca, come se avessi il mal di gola. Mentre il cagnolino assimilava quello che avevo appena detto riuscii a mettermi seduta e nonostante il mal di testa continuo mi alzai in piedi.
<sei sicura di stare bene? Sai non è normale svenire così improvvisamente... per caso provi anche senso di nausea?> domandò Leonardo facendo un passo avanti per analizzarmi.
<va al diavolo!> risposi afferrando la tazza di latte che mi aveva preparato la cameriera, la annusai ma oltre all'odore di latte e miele non sentii altro. La gettai a terra rabbiosamente, era logico che quella serveta tanto innocente ci aveva messo dentro qualcosa, ed era pure riuscita a farmelo bere!
<Axel trovami subito un cacciatore disponibile che non sia tanto idiota da farmi innervosire più del dovuto!> strillai. Tutti i presenti mi guardarono come se fossi diventata matta. L'assasino corse subito a eseguire i miei ordini mentre Abbie si avvicinò con fare circospetto alla pozza di latte sul pavimento.
<dall'odore sembra normale... chi l'ha preparato?> chiese.
<una cameriera> risposi sbuffando.
<era strana, mi ha pure sorriso> disse Leonardo. Quando lo guardai sembrò volersi fare piccolo piccolo, probabilmente ero stata fin troppo dura con lui, ma la sua teoria sul nostro grado di parentela era pressochè impossibile. Come poteva essere così convinto di una bugia? Forse se l'era ripetuta talmente tante volte nella testa che ora ci credeva pure lui. Pazzesco!
<perfetto allora non era una cameriera, non ha il permesso di fare una cosa del genere, le verrebbero cavati gli occhi>
<come prego?> domandò schifato Leonardo.
<diciamo che non sono veri e prorpi menbri del clan e per strane ragioni possono essere torturate se disobbediscono> spiegò Abbie. Il cagnolino sembrò reprimere alcuni conati di vomito.
<lasciamo stare per un secondo quella piccola bastarda e pensiamo a quello che dobbiamo fare noi... Leonardo come stabilito tu starai al castello, gli altri verranno con me, sir tu mi starai il più lontano possibile, dobbiamo cercare di sviare i sospetti di mio zio Axel starà con te, io e Abbie saremo davanti con mio padre come abbiamo sempre fatto, nessun comportamento sconveniente> chiarii.
Proprio in quel momento l'assassino entrò in cucina con una matricola minuta e spaesata. Mi avvicinai a lei cercando di sembrare il più minacciosa possibile, le affaerrai il mento e la costrinsi a guardarmi.
<raccogli la mia colazione, portane dei campioni agli scenziati di mio padre e digli di analizzarli, poi avverti tutti i cacciatori di cercare una cameriera castana con un bracciale elettronico> ordinai. Le sue iridi marroni somigliavano a quelle di un coniglio in gabbia, mi stava praticamente pregando di lasciarla.
<tutto chiaro, novellina?> chiesi. Lei rispose con un cenno della testa e quando la mia mano si staccò dal suo mento corse a cercare degli stracci per pulire il mio casino.
<gentile> commentò Raffaello. Sembrava volermi rimproverare per il mio tono, ma era così che si doveva fare con le matricole. Esegui gli ordini e rispetta l'autorità. Era questo il motto dei nostri addestramenti, non potevamo comportarci in modo diverso.
<dobbiamo andare> disse Abbie. Nessuno aggiunse più una parola, ci incamminammo verso il piazzale esterno dove almeno una cinquantina di cacciatori si stavano preparando a partire. Ad una staccionata allestita temporaneamente c'erano legati moltissimi cavalli. I loro manti colorati li facevano risaltare in mezzo a tutte le tenute da caccia nere. Un sorriso sfuggì al mio controllo, adoravo vedere tutta quella gente ma soprattutto adoravo la caccia. Un brivido mi fece diventare impaziente e senza curarmi di aspettare gli altri mi incammina verso i cavalli. Un uomo mi si affiancò nella camminata ma non i curai particolarmente di lui.
<sei mattiniera mia cara> disse. La voce di mio zio mi colpì improvvisamente, ma cercai di ignorarlo. Niente distrazioni pensa solo ai cavalli, mi dissi mentalmente.
<ma come nessun "buon giorno"? O commento crudele? Mi deludi profondamente cara> scherzò.
<sarà un buon giorno quando il vostro cavallo vi avrà disarcionato> risposi.
Uno stalliere vedendomi mi venne in contro con un meraviglioso stallone nero, il suo pelo risplendeva al sole e i suoi occhi, dello stesso colore della pelliccia, mi scrutarono per qualche secondo.
<è stato scelto da vostro padre in persona signorina> disse il ragazzino.
Lo ignorai e senza indugiare oltre mi avvicinai alla staffa sinistra della sella, ci infilai il piede e mi issai sulla schiena del cavallo. Una leggera brezza di vento mi fece dondolare i capelli rosso fuoco. Mi sentivo la regina del mondo a quella altezza. Mio zio accarezzò il collo del mio stallone facendo scorrere la sua mano fino all'attaccatura della testa.
<meraviglioso, davvero> si complimentò.
<un animale... esattamente come il tuo mate, non trovi?> chiese studiando la mia espressione.
<godetevi la giornata zio> dissi spronando il cavallo ad andare al passo.
<un'ultima cosa mia cara> rispose lui metendosi sul mio cammino
<seil tuo cagnetto è resistente come la sua amichetta... mi dispiace informarti che ha vita breve quindi... goditi il tuo mate, tesoro>. Detto ciò si rivolse ad uno stalliere qualche metro più lontano in cerca del suo cavallo.
Lurido bastardo, pensai. Ma perché per due giorni di seguito le persone non facevano altro che rovinare i miei momenti preferiti?

Spronai di nuovo lo stallone e iniziammo a trottare verso mio padre, almeno lui sarebbe stato contento di vedermi puntuale.
Dopo pochi secondi alla mia sinistra comparve Abbie su un pezzato che sembrava piuttosto annoiato.
<c'è qualcosa che devo sapere?> chiese.
<Alice è morta, la copertura è saltata> riassunsi a bassa voce per non farmi sentire da orecchie indiscrete.
<il sir non sarà felice> dedusse lei. Sembra stessimo giocando a fare le spie. Frasi corte e piene di significato che solo pochi potevano capire.
<me ne frego, oggi sono in modalità cacciatrice più che mai, rimandiamo l'argomento, ti va?> proposi accennandole un sorriso.
<rimandare... sta diventando un vizio> rispose lei con un tono pensieroso.
Feci finta di non averla sentita e mi girai verso mio padre che sembrava impaziente. Quando si accorse che lo guardavo cercò di rilassare i muscoli ma non gli riuscì molto bene.
<problemi?> chiesi curiosa, cosa mai avrebbe potuto rendere il Cacciatore così nervoso? Di solito la prima caccia lo rendeva sempre di buon umore.
Era un evento magnifico, moltissimi cacciatori che gareggiavano tra di loro per essere i primi a poter uccidere la preda. Ogni anno questa cambiava, poteva essere qualsiasi cosa. Era questo che rendeva la caccia divertente.

Da qualche parte uno degli inservienti suonò un corno e mio padre più veloce di una scheggia iniziò a frustare il sedere del suo cavallo per farlo partire al galoppo. Tutto i cacciatori partirono all'unisono dietro di lui, urlando di gioia e sparando in aria. La caccia era ufficialmente iniziata.

~SPAZIO AUTRICE~
Sono le 00.00! Buon martedì e scusate per il ritardo!😅 (la scuola mi tormenta! È arrivata anche da voi la neve?)

La nostra cacciatrice viene risvegliata con metodi poco ortodossi a quanto pare ma si riprende velocemente. Non concede a Raffaello la sua domanda e inizia subito ad impartire ordini a destra e a manca!
Dopodiché vanno tutti nel piazzale del castello dove sono già iniziati i preparativi per la prima giornata di caccia della stagione!
Lo zio di Terri puntuale come sempre arriva giusto in tempo per darle fastidio.
Ma... i cacciatori sono pronti e i cavalli anche, un corno suona e... galoppo!!!

Riuscirà la nostra squadra a trovare la cameriera dal bracciale elettronico?
E quale sarà il motivo del nervosismo del signor Demon?
Ma soprattutto cosa accadrà durante la mattinata?

Commentate in tanti e lasciatemi anche qualche stellina!😘❤🌼

Terri Demon _(in Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora