_DICIOTTO_

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Pov. Terri
Uscii dalla biblioteca con l'aiuto di Ginger e corsi in cucina, quello era l'unico luogo in cui nessuno mi avrebbe trovato. Appena entrai le cuoche del branco mi guardarono con aria sorpresa e diffidente.
<sparite!> ringhiai.
Tutte si mossero con passo veloce verso la porta d'uscita ed io rimasi da sola in cucina. Iniziai ad aprire tutti gli antelli in modo frenetico, fin quando lo trovai: un barattolo di nutella ancora sigillato. Non curante delle possibili lamentele da parte del branco di Tyler lo aprii e ci immersi un grosso cucchiaio di plastica dura. Lo riempii fino all'orlo e lo mangiai in un sol boccone. La cioccolata era una delle poche cose che riusciva a calmarmi. Feci un verso, poco femminile, di apprezzamento verso la nutella e la porta della cucina si aprì di scatto. Raffaello mi guardava stupito come se non avesse mai visto una persona mangiare.

Non disse niente, prese una sedia e si sedette difronte a me. Non lo guardai negli occhi, mi concentrai sul barattolo ed immersi di nuovo il cucchiaio.
<non pensavo che Terrore mangiasse cioccolato> disse quasi in una sorriso.
Mi venne da ridere, in effetti pensare ad una mezza assassina che mangiava nutella era abbastanza insolito.
<mi chiamo Terri non Terrore> precisai.
<giusto...>
ci fu un silenzio imbarazzante e in quel momento avrei voluto diventare piccola piccola prendere il mio prezioso barattolo ed andarmene senza essere vista. Invece passai la nutella a Raffaello ed aspettai impaziente qualche sua reazione.
<cerchi di corrompermi?> mi chiese cercando di attaccare bottone.
Poi prese il cucchiaio pieno di cioccolato e se lo mangiò.
<non ho bisogno di corromperti e non ti azzardare a finirla> lo avvertii. Alzai gli occhi per sbirciare la sue reazione alle mie parole e mi accorsi che il suo sguardo era già su di me.
<sai tu sei uno strano cane> riflettei a voce alta.
<e tu sei una strana cacciatrice> mi rispose con un sorriso.
Le sue labbra rosee e carnose si curvarono verso l'alto lasciano intravedere una fila di denti dritti e bianchi.

Una strana sensazione mi invase le membra.
<perché? Perché non sei scappato? Io sono Terri Demon...> lasciai la frase a metà. Avevo pronunciato il mio nome come quello di un mostro mitologico da cui la gente scappava urlando.
<sarebbe stato tutto più semplice se tu fossi scappato> conclusi. Mi alzai dallo sgabello e mi avvicinai a Raffaello per prendere il mio barattolo, il suo sorriso era sparito in una frazione di secondo ed ora mi guardava serio.
<Terri tu mi servi per salvare Alice e Tom> disse prima che potessi afferrare la nutella.
<non voglio morire per due persone che non conosco nemmeno> chiarii.
<non ti sto chiedendo di morire ma di aiutarmi> precisò.
<ti sto già aiutando>
<a me non sembra, non ti sei nemmeno fidata di me> rispose. La sua voce sembrava quasi delusa, come se il fatto della fiducia lo avesse ferito.
<invece si, avrei potuto ucciderti fin dal primo giorno, anche quella sera alla tua festa ma sei vivo quindi ti sto aiutando> ringhiai.
<e perché non ti sei fidata?> chiese con una voce da cucciolo. Aveva gli occhi pieni di rabbia e tristezza, la bocca serrata in una linea dritta e il vasetto di nutella stretto nella mano destra. Stavo per dirgli tutta la verità sul fatto che non avevo detto niente per paura della sua reazione, per paura di essere cacciata da un altro branco e che per la prima volta nella mia vita avevo provato paura, per la prima volta dopo tanti anni avevo veramente paura di qualcuno che non fosse mio zio. Ma Tyler entrò ridendo dalla porta e ci guardò come se fossimo due scemi.
<allora Demon, perché non ti sei fidata?> disse.

Lo guardai dubbiosa e poi capii, tutte quelle gentilezze, tutte quelle storie che non era stata colpa mia sul fatto della sua cicatrice. Dovevo aspettarmelo, in tutti questi anni non era cambiato affatto.
<il lupo perde il pelo ma non il vizio> risposi sarcastica.
Lui poteva rimanere il solito bastardo per tutta la vita se lo desiderava, ma purtroppo per lui io non ero più la bambina debole di una volta.
<non smetterò mai di divertirmi con te, eri e sei ancora la mia preda preferita>.
Quelle parole mi fecero infuriare, forse la bella "greca" che gli avevo disegnato in faccia anni fa non gli era bastata? Scattai verso di lui spingendolo contro il muro e gli misi una mano al collo impedendogli di respirare.
<non sfidarmi Hos> gli intimai.
Sentivo lo sguardo preoccupato di Raffaello sulla mia schiena, ma non mi importava, ma non mi importava quell'Alfa esaltato doveva pagarla. Tyler provò a rispondermi ma il poco ossigeno che gli rimaneva gli concesse solo un suono soffocato. Mise entrambe le amni sul mio braccio cercando di spostarlo ma io rimasi salda e lo feci alzare finché non toccò terra solo con le punte delle scarpe.
<non puoi ucciderlo o il suo branco ci caccerà> intervenne infine Raffaello con voce tranquilla.
Aveva dannatamente ragione e la cosa mi infastidì un poco, anche se il suo tono calmo mi disorientò.
<oggi non morirai, non perché non abbia voglia di ucciderti ma perché mi serve la tua biblioteca> ringhiai.
Aspettai qualche secondo e rimasi a guardare il colto di Tyler che piano piano assumeva una tonalità di rosso molto intensa.
<Terri...> mi chiamò con voce cantilenante Raffaello. Lasciai la presa e l'Alfa cadde a terra boccheggiando e tossendo. Uscii dalla cucina correndo, seguita dal cagnolino che mi chiedeva in vano di fermarmi.

Attraversai quasi un centinaio di corridoi, quando trovai una porta-finestra che dava su un piccolo cortile di ciliegi. Ci entrai senza pensarci due volte, avevo bisogno di aria.
<promettimi che mi aiuterai a trovare i miei amici> mi chiese Raffaello col fiatone.
Sapevo benissimo dov'erano Alice e Tom, ma provare a salvarli significava quasi sicuramente incontrare mio zio e sinceramente quello non era proprio in cima alla mia lista dei desideri.
<tu non capisci io non posso> gli dissi quasi con tono supplichevole. Ricordare il fratello di mio padre mi mandava in confusione il cervello.
<allora spiegami> mi rispose prendendo fiato.
Non dissi niente, volevo solo che quel cane impiccione se ne andasse.
<insomma Terri è tuo zio! Basterà spiegargli la situazione> provò a convincermi.
Una risata nervosa mi uscì dalla bocca senza controllo. Spiegargli la situazione diceva! Mio zio non aspettava altro che il momento giusto per uccidermi, l'opzione di "spiegargli la situazione" non era possibile.
Raffaello si avvicinò a me e mi prese le mani, il suo gesto mi fece calmare un po'.
<Terri tu devi aiutarmi> mi disse guardandomi negli occhi. Stavo per rispondergli un secco "no", ero pronta a scappare di nuovo da lui per rifugiarmi in un angolo della casa del branco. Presi un respiro e mi preparai a rispondergli quando un leggero rumore mi distrasse: *click* *click*.

Intorno ai miei polsi c'erano delle manette rosse.
<Raffaello che stai facendo?> chiesi confusa.
<tu non ti fidi di me... ed ora io non mi fido di te... purtroppo però tu mi servi e non posso lasciarti scappare> mi spiegò con voce dispiaciuta.
La sua risposta mi fece infuriare.
<pensi che delle stupide manette possano fermarmi?> domandai nervosa.
<sono fatte apposta per i cacciatori se le togli senza le chiavi rilasceranno una sostanza che ti ucciderà> disse andandosene.

Mi lasciò da sola, con le mani incatenate come un animale da circo. Bel futuro mate che mi era toccato!

~SPAZIO AUTRICE~
La nutella risolleva il morale ma la cucina è abbastanza prevedibile come luogo per nascondersi. Il nostro *re delle cacce al tesoro* viene quasi strangolato e Raffaello tenta di convincere Terri ad aiutarlo.

La cacciatrice si rifiuta e il cagnolino, siccome non si fida più, le mette delle manette a prova di scasso.

Tyler si venicherà per l'affronto di Terri?
La cacciatrice proverà a liberarsi?
E che intenzioni avrà ora Raffaello?

Fatemi sapere le vostre idee nei commenti e lasciatemi anche qualche mi piace!❤🌼

Terri Demon _(in Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora