_QUINDICI_

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Pov. Terri.
Due guardie ci chiusero nella camera e si portarono via la chiave. Dopo un interminabile minuto di silenzio Raffaello si stese sul letto e disse quasi imbronciato: <io non ti auto più>.
La sua voce sembrava quella di un bambino ch'era stato trovato a rubare biscotti. Scoppiai a ridere quasi involontariamente e lui mi guardò in cagnesco.
<non volevo farmi rinchiudere in camera come una bambina viziata> dissi tornando seria.
<farti?> ridacchiò <farci> precisò, poi continuò: <quelle ragazze stavano parlando di Terrore, che per l'appunto è il motivo per cui siamo qui! Perché hai urlato?>.
<perché volevo fermarti> dissi a bassa voce.
Stavo per entrare in un labirinto di bugie che non avrebbe portato a niente di buono.
<e poi è solo una biblioteca, non c'è niente di speciale> mentii. Raffaello si sedette si scatto sul letto studiandomi con i suoi occhi neri.
<tu ci sei già entrata vero?> chiese alla fine.
<si, e come ho già detto non è niente di speciale> mentii ancora. Dovevo riuscire a distrarlo dal pensiero di quelle ragazze. Il cane prese un cuscino e lo gettò a terra furioso. Cominciò a respirare affannosamente ed i suoi denti iniziarono a sembrare quelli di un lupo.
<Raffaello?> gli sussurrai, un po' incerta che fosse ancora sano di mente.
Lui mi saltò addosso atterrandomi, i suoi capelli stavano diventando pelo nero e morbido ed i suoi occhi iniziavano a essere inquietanti.
<chi sei tu?> ringhiò.
<che stai dicendo?> urlai provando a divincolarmi.
<ci sono troppe cose che non mi tornano e in tutte ci sei di mezzo tu> mi spiegò.
<i-io...> balbettai.
Non avevo paura di Raffaello in versione mezzo lupo assassino anzi lo ammiravo, stava attaccando e minacciando qualcuno di cui non sapeva praticamente nulla. Avrei potuto conficcargli un coltello d'argento nel cuore e liberarmi di lui per risolvere tutti i miei problemi ma non lo feci.
Mi ricordai cosa era successo quando mi ero ribellata a Tyler molto tempo fa e non volevo fare del male a Raffello, non se lo meritava.
<lascia stare> dissi a voce bassa.
<no> rispose lui.

Senza rendermene conto gli accarezzai la guancia arrivando fino alla mandibola, la sua pelle liscia scorreva morbida sotto quella della mia mano. Gli presi il mento con la mano e feci aderire le nostre fronti, sapevo benissimo che lui era il mio mate, ma quello che non lo sapeva era lui e non sapeva nemmeno che io ero Terrore Demon. Non sospettava neanche che io potessi essere la sua unica speranza per poter salvare i suoi maledettissimi amici.
Ma se l'avesse saputo?
Probabilmente sarei stata già morta, mi avrebbe consegnato a mio zio solo per vendicarsi del mio tradimento.
Strizzai gli occhi per impedire alle mie emozioni di uscire e creare altri danni. Sentii sopra di me il corpo di Raffaello che si rilassava tornando completamente umano. Allontanava il suo viso dal mio continuando a tenere gli occhi chiusi, poi Raffaello si spostò dal mio corpo ed io mi rialzai velocemente dirigendomi verso la porta. Ero quasi del tutto sicura che Tyler avesse messo delle guardie a sorvegliare la nostra stanza per controllarci ma non m'importava, tirai un calcio alla porta caricando il colpo con tutta la rabbia che avevo. La rabbia per le bugie che avevo detto, per la situazione con mio zio e soprattutto per il fatto di non poter dire a Raffaello la mia vera identità solo perché avevo paura.
Una paura infantile e vera.

Colpii la porta con il piede destro e la sfondai senza fatica. La guardia fuori dalla stanza mi guardò sorpresa e poi si allontanò con passo spedito verso l'ufficio di Tyler, presumi.
<avete lo stesso profumo> disse Raffello alle mie spalle. Mi girai a osservarlo, era seduto per terra e guardava le mattonelle del pavimento con particolare attenzione.
<perché avete lo stesso profumo?> mi chiese.
<di chi parli?> domandai confusa.
<della mia mate, della bambina che ho incontrato nel bosco> spiegò alzandosi.
Un brivido di emozione mi percorse tutto il corpo, Raffaello si ricordava di me nonostante fossero passati cinque anni. Stavo per rispondergli quando dietro di me comparve Tyler.
<Terri vieni con me> disse.

Lo seguii senza fare polemiche lasciando Raffaello da solo nella camera. Camminavo con la testa bassa, non in segno di rispetto verso Tyler ma solo perché ero immersa nei miei pensieri.
<ti ricordi quella notte?> mi chiese dopo qualche minuto l'Alfa toccandosi la cicatrice.
<si>
<diciamo che in parte è stata colpa mia, ti ho provocato e tu ti sei difesa...> disse.
Alzai la testa e lo fissai negli occhi, aveva in mente qualcosa. Poi mi guardai in torno e notai che eravamo esattamente davanti alla porta della biblioteca. Con la luce del giorno che filtrava dalle finestre il nero della porta risaltava ancora di più dandogli un aspetto misterioso ed intrigante.
<perché siamo qui?> chiesi.
<perché sei stata punita un po' troppo per colpa mia e voglio sdebitarmi> mi spiegò.
Poi sentimmo dei passi avvicinarsi a noi e Tyler si innervosì.
<tua madre non vuole che tu vada nella biblioteca, non so perché, ma tu devi andarci per salvare gli amici di Raffaello>. Detto ciò aprì la porta e mi spinse nella biblioteca senza lasciarmi il tempo di chiedere spiegazioni o anche solo di ringraziarlo.
Mi guardai in torno e vidi che quella stanza era enorme. I muri erano pieni di scaffali ricolmi di libri e sul soffitto pendevano milioni di stelle grandi quanto una noce.
<Terrore Demon?> disse una voce alle mie spalle. Mi girai verso colei che mi aveva chiamata e la studiai attentamente prima di risponderle. Era una ragazza sui vent'anni con dei capelli marroni e due occhi versi come la menta. Era vestita con un semplice abito e in mano teneva stretti due libri dalla copertina blu.
<come fai a sapere il mio nome?> chiesi scettica.
<io so tutto su di te> disse mentre una strana luce d'euforia si accendeva nei suoi occhi.
<mi chiamo ginger e sono la bibliotecaria> mi spiegò porgendomi la mano.
La fissai titubante e poi la strinsi.
<cosa sai su di me?> chiesi curiosa.
Lei si sedette su una poltrona di pelle bianca che prima non avevo notato.
<hai diciotto anni, tua madre è il beta del branco e tuo padre beh è il Cacciatore> disse con un lieve tono d'euforia.
<potrei andare avanti per giorni parlando di te, della tua leggenda e delle mille sfumature che ha acquisito nei vari branchi> mi spiegò gesticolando. Poi scoppiò in una breve risatina nervosa, <insomma potrei raccontarti cose sulla tua vita che nemmeno tu sai>.
Sgranai gli occhi e la fissai mentre lei si portò una mano davanti alla bocca tappandosela.
<forse questo non avrei dovuto dirlo> disse sorridendo debolmente.

La curiosità si accese dentro di me come una lampadina. Quale assurdo segreto era tanto vicino a me, ma contemporaneamente così lontano che nemmeno io ne ero a conoscenza? Istintivamente le saltai addosso facendo cadere la poltrona ed atterrandola.
<dimmi cosa sai!> le intimai. Lei mi squadrò sorpresa, poi cominciò ad esaminare con lo sguardo le mie mani.
<Terri Demon mi sta toccando> urlicchiò felice.
<sei forte! Insomma si, hai iniziato l'allenamento da cacciatrice a sei anni ma, wow sei perfetta> continuò con uno strano scintillio negli occhi.
La osservai stranita, di solito non era la reazione che ottenevo.

La porta della biblioteca si aprì di scatto e comparve Raffello che sifermò ad osservarci perplesso. Ginger scoppiò a ridere visibilmente divertita dalla situazione ed io divenni rossa dalla vergogna.

~SPAZIO AUTRICE~
La nostra Terri scopre che Raffaello si ricorda tutto della prima notte in cui si sono incontrati ma ora dentro di lei ha ancora più paura a dirgli la verità.

Grazie ad uno scatto di generosità di Tyler, Terri riesce ad entrare in biblioteca e lì conosce Ginger (forse la sua fan più accanita) che per sbaglio le rivela l'esistenza di alcuni segreti...

Riuscirà Terri a farle vuotare il sacco?
Cosa dirà Raffaello dell'ingiusto attacco verso Ginger?
E soprattutto questi segreti hanno a che fare con "son due i fratelli dal candido manto"?

Commentate in molti e lasciatemi anche qualche stellina.🌟😘❤🌼

Terri Demon _(in Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora