_VENTICINQUE_

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Pov. Terri
<secondo me è una torta> disse Leonardo. Ci eravamo seduti tutti e quattro per terra difronte al pacco e ogni tanto uno di noi azzardava un'ipotesi.
<hai presente che suo zio è uno spietato cacciatore vero?> gli ricordò Raffaello.
<ovvio, ma magari vile fare pace> azzardò con poca convinzione.
<ok ho deciso, ora la apro> dissi prendendo un pugnale dalla mia cintura. Mi avvicinai piano alla scatola e conficcai la lama nel cartone, istintivamente tutti si coprirono il viso. Eravamo ancora un po' preoccupati per il fatto che potesse contenere una bomba.
Osservai la scatola ma non era cambiato niente, così presi con cautela il manico del pugnale ed iniziai a tirarlo verso di me creando un'apertura nello scotch. Da quella crepa uscì un fortissimo odore di morto. La mia mano si paralizzò ma non lasciai andare la presa sul coltello. Mi girai piano e cercai lo sguardo si Axel.
<dobbiamo sapere di chi è il corpo> disse piano per spronarmi ad aprire quel maledetto pacco. Tornai a guardare la scatola e dopo aver fatto un lungo e profondo respiro, tranciai il cartone a metà.

Guardammo tutti e quattro il suo contenuto e trovammo un cadavere coperto di sangue dalla testa ai piedi. Su tutto il corpo aveva segni evidenti di pugnalate e sul petto, nel posto dove solitamente si trovava il cuore, c'era solo un grosso buco da cui si poteva vedere del sangue secco.
<oh...> sussurrò Axel.
Rimasi ferma ad analizzare il cadavere, quando i miei occhi si spostarono sul suo viso per poco non cominciai ad urlare. Aveva tagli profondi ovunque, sulle labbra, sugli zigomi, sulla fronte...
Su di essa ricadevano alcune ciocche di capelli marroni. Emisi un singhiozzo strozzato e i miei occhi si riempirono di lacrime.
<A-Antony...> balbettai confusa.

Cominciai a scuotere il corpo di mio cugino per le spalle gridando il suo nome.
<No! No! No! No!>. Feci di tutto nella speranza che si risvegliasse e che mi dicesse che quello era solo un bruttissimo scherzo, ma purtroppo lui non mosse un muscolo. Appoggiai la sua testa sul mio grembo ed iniziai a piangere di dolore. Accarezzavo i suoi capelli e piangevo, singhiozzando il suo nome e facendo cadere le lacrime sul suo viso. Intorno a me gli altri non dicevano niente, se ne stavano lì zitti e tristi con le teste basse e gli occhi chiusi. Io non riuscivo a smettere di piangere, ma sentivo dentro che piano piano le mie emozioni stavano cambiando. Il dolore si stava trasformando in rabbia e la rabbia in sete di vendetta...
Diedi un piccolo bacio sulla fronte di Antony e mi alzai appoggiando delicatamente la sua testa sull'erba, come se avessi paura di svegliarlo dal suo eterno sonno. I miei tre accompagnatori mi guardarono come se si aspettassero una frase per istigarli alla vendetta, una frase carica d'odio che riuscisse a convincerli che dovevano aiutarmi. Ma quella non arrivò mai, senza dire una parola mi allontanai verso l'unico posto dove potevo riuscire a schiarirmi le idee: la palestra.

Attraversai il castello correndo mentre le lacrime mi appannavano la vista. Entrai nella stanza, notai che il mio sacco da box non c'era. Vidi un assassino di mio padre appoggiato alla porta che sorrideva, probabilmente stava pensando a qualche cosa stupida che aveva fatto la sera prima.
<dov'è il mio sacco?> chiesi ancora scioccata. Lui alzò la testa e mi guardò come se si fosse appena accorto che ero lì.
<non l'ho ancora cambiato> rispose.
<allora cambialo>
<non puoi allenarti dopo? Insomma me ne hai già rotto uno stamattina>

Lo fulminai con lo sguardo e gli afferrai il collo della maglietta con le mani, lo spinsi contro il muro e gli ringhiai addosso.
<ti do dieci secondi per cambiarlo dopodiché se non lo avrai ancora fatto userò te come sacco da box> dissi.
Lui mi guardò impaurito, in fondo non dovevo avere un bell'aspetto, avevo gli occhi arrossati dal pianto, i muscoli tirati come molle e un visibilissimo nervosismo. Sbuffò e si allontanò a passo veloce verso uno sgabuzzino, in quel preciso istante entrò mio padre e si sedette vicino a me.
<tu sapevi cosa c'era in quella scatola?> chiesi incerta.
<sai Terri...>
<non cambiare discorso! Ti ho chiesto se lo sapevi?> lo interruppi.
<si> confessò.
Un singhiozzo mi tolse il respiro per pochi secondi, mi alzai e mi girai verso di lui.
<tu... perché hai mentito?> domandai sconvolta.
<vedi Terri... mio padre una volta mi disse che un lupo ringhia perché viene attaccato, se ferisce è perché viene ferito e più sarà forte il dolore più terrificante sarà la sua vendetta>.
La rabbia mi accecò di nuovo, mio padre mi aveva mentito per farmi soffrire, per farmi diventare più aggressiva. Ma l'unica cosa che avrei voluto fare in quel momento era prenderlo a pugni.

<accetto di imparare a controllare il mio lupo...> dissi.
<perfetto> assentì lui. <ti starò vicino non preoccuparti> aggiunse.
<no non voglio più vederti, da oggi ti eviterò come si evita la peste> risposi in modo freddo.
Mio padre si alzò e mi guardò con una faccia seria come se stesse cercando di capire se scherzavo. A quel punto mi incamminai verso l'uscita con un passo poco delicato.
<non potrai mai farcela con quel cane!> urlò.
Non risposi e continuai a camminare senza ascoltarlo. Era veramente insopportabile! Prima per poco non mi costringeva ed ora che avevo trovato il giusto motivo per fermare mio zio mi dava contro. Camminai spedita verso il cortile dove avevo lasciato i miei accompagnatori. Quando arrivai Raffaello mi diede un biglietto sporco di sangue.
<è caduto quando due guardie lo hanno portato via> mi spiegò.
Lo aprii e lessi mentalmente la frase:

"Rassegnati sono io il più forte"

Strappai il messaggio in cento pezzettini piccolissimi e li gettai sull'erba.
<nessuno può uccidere Antony e passarla liscia, sono disposta a fare l'addestramento da licantropo> affermai decisa. Il cagnolino sembrava felicissimo della notizia ma Axel pareva ancora titubante.
<e l'assassina?> domandò il cacciatore.
Lo fulminai con gli occhi ma lui mi sfidò sostenendo il mio sguardo.
<ci penserò> risposi.
<bene> disse Leonardo battendo le mani <questo posto ha una palestra, tu hai un insegnante... che ci fate ancora qui?> chiese infine. Io sbuffai, non ero molto entusiasta all'idea di provare a trasformarmi ma in fondo Leonardo aveva ragione, prima avrei imparato prima avrei affrontato mio zio.
Ci dirigemmo tutti e quattro verso la palestra per l'ennesima volta ma quando arrivammo mio padre era andato via e l'unica cosa nella stanza era un nuovo sacco da box.

~SPAZIO AUTRICE~
(😭) Mi dispiace Antony, mi stavi simpatico ma... 😅😢
Ecco a voi un nuovo capitolo di Terri Demon! Una parte un po' triste ma essenziale che ci catapulterà nello svolgimento della storia.

E senza ulteriori indugi vi espongo le mie solite tre domande alla "chi l'ha visto?":

Cosa sarà successo tra Terri ed Abbie per far diventare quest'ultima un ostacolo per la nostra cacciatrice?
Terri riuscirà a controllare il suo lupo?
Ma soprattutto di che colore sarà la sua pelliccia?

Lasciatemi tanti commenti e anche qualche stellina!🌟❤🌼

Terri Demon _(in Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora