_PROLOGO_

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Pov. Raffaello

Era una notte tranquilla e un spiraglio di luce della madre luna filtrava dalla mia finestra. Non riuscivo a dormire, molti pensieri vagavano senza una meta nella mia testa. Il vento, fuori, muoveva leggermente le foglie degli alberi. Il rumore che produceva sembrava una specie di richiamo <Raffaello... Raffaello...>
Mi alzai dal letto ed uscii silenziosamente dalla finestra. Entrai nel bosco per una passeggiata, forse sarei riuscito a calmarmi.
Camminai come un eremita tra le radici delle querce finché non sentii un odore nuovo: zucchero filato e sangue. Mi guardai in torno ma non c'era nessuno. I miei sensi da lupo scattarono sull'attenti, quel profumo sembrava così vicino, così intenso. Mi girai lentamente e vidi due occhietti gialli che mi osservavano. Mi bloccai sul posto.

<Chi sei?> domandai impaurito.
<saperlo non ti salverà> rispose lei in un sibilo.
<io sono Raffaello Wild un discendente diretto dell'originale Jake Wild e non accetto che una sconosciuta mi minacci nel mio territorio!> dissi con tutto il coraggio che avevo.
La ragazza fece diventare i suoi occhi due fessure.
<ci rivedremo Wild e non sarà gradevole> disse.
<fatti vedere!>

Il cespuglio si mosse e ne uscì una ragazzina con i capelli rossi e gli occhi gialli. Era magra e carina.
<chi sei?> chiesi.
<sono il tuo sogno più bello... ma anche il tuo incubo peggiore> rispose.
sgranai gli occhi, ma questa è matta!
<che cosa sei? Un licantropo?> chiesi un po' spaesato.
lei sorrise, le sue labbra erano rosee e carnose. Il mio lupo si agitò e una parola mi invase la mente "mia".

No, no! Quella ragazza non poteva essere la mia mate. Impossibile!
<io? Io sono un ossimoro> mi disse con un tono ovvio.
<parla chiaro femmina!>
<nessuno ti ha mai raccontato della leggenda? La crudeltà della madre luna?>
<la favola di Terrore?>
<esatto...>
detto questo sparì dietro il cespuglio da dove era uscita. Provai ad inseguirla per farmi spiegare meglio ma lei era scomparsa.
<dimmi almeno il tuo nome> urlai in vano. Era troppo veloce, troppo lontana, troppo bella...

~cinque anni dopo~

Il telefono squillò a tutto volume e mi svegliò spaventandomi. Lo presi e risposi: <pronto>.
<dove sei ?> urlò squittendo la voce della sorella del mio migliore amico.
<nel mio letto, e tu dove sei?> risposi sarcastico.
<se il bel addormentato non ricorda male, mancano ancora due giorni alla fine della scuola, quindi muovi il sederino!>.
Scoppiai a ridere e le dissi: <adesso scendo Ali>.
mi alzai dal letto e mi vestii con una camicia nera e dei jeans che mettevano in risalto i muscoli delle gambe, in fondo gli ultimi giorni di quella tortura servivano per accalappiare le ragazze per l'estate non per stare attenti in classe.

Scesi le scale e salutai Alice. Camminammo verso la scuola e cominciammo a parlare. La sorella del mio migliore amico era carina, faceva parte del mio branco, cioè il branco di mio padre, suo fratello era stato il mio compagno di giochi da quando ero nato.
Arrivammo a scuola e un grupo di ragazze mi accolse con occhiate che lasciavano intuire i loro pensieri poco casti sul mio corpo.
<dovrebbero essere delle lupe non delle galline> commentò Alice.
<ohhh sei gelosa?>
<no, ma mia danno fastidio!>

Stavo cercando di far arrabbiare la sorella del mio migliore amico, perché adoravo stuzzicare le ragazze, quando lui arrivò salutandomi.
<ehi Raph! Sempre a caccia vedo> disse riferendosi alle mie "ammiratrici".
<hai saputo? È arrivata una nuova ragazza in città> continuò attirando la mia attenzione.
<sai già il nome?> chiesi curioso.

Tom oltre a essere quasi un fratello era la mia sentinella più dotata, riusciva ad ottenere ogni informazione, sempre.
<ehi dammi tempo amico, l'ho appena sentito> disse alzando le mani in aria.
<è carina?> domandai con un'espressione stupida.
<alta, magra e capelli rosso fuoco>
<incredibile non sai come si chiama ma sai già com'è fatta! Sei un mito!> lo elogiai <bhe... mi piacciono le nuove, lancio una sfida: il primo ragazzo che riuscirà a portarla alla festa che farò per la fine della scuola... in cambio avrà... una dolce serata con le "domestiche" di mio padre>

Tom scoppiò a ridere divertito.
<nel giro di un'ora lo saprà tutta la scuola non temere Raph> disse facendomi l'occhiolino.
<non capisco perché vi divertiate così tanto a dare fastidio alle ragazze> intervenne Alice in tono serio. Tom ed io scuotemmo la testa e la salutammo, dovevamo andare in classe per la lezione di matematica. Ci sedemmo nei banchi in fondo come al solito e cominciammo a parlare di come organizzare la festa per la fine della scuola.

Appena suonò la campanella schizzammo fuori dalla classe per andare ad invitare un po' di gente e per distribuire il volantino ideato poco prima: 'festa di fine anno, si accettano solo ragazze con accompagnatori... e sarà dato il "premio" a chi vincerà la sfida. Palazzo dell'Alfa alle 20.30'.

<Sarà fantastica, una serata perfetta, hai già deciso chi invitare?> mi chiese Tom con voce sognante.
<la mia accompagnatrice sarà la ragazza nuova> dissi sicuro di me.
All'improvviso una donna mi colpì una spalla. La poverina cadde rovinosamente a terra mentre io avvertii solo un leggero formicolio. Era bellissima... aveva dei capelli rossi ed un paio di occhiali sa sole che le nascondevano gli occhi. Si rialzò e si ripulì i vestiti.
<accidenti la maglietta nuova!> borbottò. Poi si accorse di me.
<emm scusa ero sovrappensiero> si scusò, aveva una voce soave, dolce.
<sei nuova ragazzina? Non ti ho mai visto e io conosco tutte> dissi con uno sguardo seduttore.
<si sono nuova, non sono una ragazzina e la tua festa sembra bella>
<sai già della mia festa? Wow come corrono le voci... hai già qualcuno con cui andare?> ero già pronto al solito "no" e mi stavo preparando la frase perfetta per invitarla e vincere così la sfida.

Ma lei scoppiò a ridere.
<io non ci vengo, ho di meglio da fare> disse spiazzandomi. Po abbassò di poco gli occhiali ed io riuscii ad intravedere due pietre luminose color ambra.
<e anche se decidessi di venire non ci verrei di certo con uno come te> disse squadrandomi.
<io non volevo chiedertelo>. Lei sospirò, si risistemò gli occhiali e prima di andarsene mi disse con voce sensuale: <arrivederci omaccione>.
Si allontanò ancheggiando ad io rimasi lì a guardarla per qualche secondo...

~ SPAZIOAUTRICE~
Ciao a tutti! Questo è il mio nuovo libro: Terri Demon. Spero che l'inizio vi piaccia, un vecchio ricordo di Raffaello e il primo incontro dei due protagonisti.(😍)
*commentate e ditemi che ne pensate🌼❤*

Terri Demon _(in Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora