_UNDICI_

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Pov. Terri

Tornai in casa con un passo poco elegante e mi chiusi in bagno finché sentii Raffaello tornare in camera. Mi sentivo confusa, una parte di me desiderava ardemente stare con lui mentre l'altra per il momento lo considerava una sorta di punto debole non molto utile, soprattutto quando il mio caro zietto cercava di uccidermi!

Ma lui non capiva niente! Troppo arrogante e testardo per credere anche solo per un attimo che quello che stavo facendo era provare a salvarlo. Certo, forse avrebbe dovuto sapere la mia vera identità ed un altro paio di cosette per capirlo davvero, ma... temevo, cioè ero preoccupata che questa piccola informazione lo potesse scombussolare un po'. Uscii dal bagno e mi sdraiai sul divano con la delicatezza di un elefante stanco e cominciai a dormire.

Mi ritrovai in un castello quasi interamente fatto d'oro. Le pareti erano ricoperte da grossi mattoni che davano a tutto un tocco medievale. Intorno a me regnava sovrano il buio ma vicino a die grosse porte c'era un piccolo spiraglio di luce. Due voci stavano parlando nella stanza accanto alla mia.
<perché non mi credi, lupo?> disse un uomo. Mi avvicinai alle porte che dividevano le due sale e provai a spiare dentro.

<tu non mi chiameresti mai in udienza, la Luna lo farebbe ma tu... non ha senso!> parlò un altro uomo.
quelle voci mi erano così famigliari che per un momento non riuscii a credere a ciò che vidi. Mio padre seduto su un trono che indossava una divisa da cacciatore: il collo avvolto in una pelliccia di lupo grigiastra e il petto ricoperto da una spessa armatura di cuoio. Aveva gli occhi chiari quasi quanto i miei e una leggera barba gli accarezzava la mandibola. Teneva in mano una spada ben affilata e ci giocherellava distrattamente solo per non guardare negli occhi Raffaello. Eh già, l'altro uomo era proprio Raffaello, vestito come l'ultima volta che lo avevo visto, cioè pantaloni macchiati d'erba e una maglietta strappata.

<io posso chiamare chi voglio!> tuonò mio padre. Il cagnolino abbassò gli occhi in segno di rispetto.
<dimmi lupo... hai già trovato la tua mate?> chiese piano papà. Sgranai gli occhi, che diavolo aveva intenzione di fare?
<n-no la sto ancora cercando... ma perché?>
<fa silenzio sono io quello che fa le domande> lo interruppe il cacciatore.
<e se ti dicessi che io so chi è e anche dove si trova in questo momento...>. Mio padre lasciò che la sua frase incompleta svolazzasse per tutta la stanza. Il mio cuore perse un battito.

Tutti e due avevamo incontrato il nostro mate cinque anni fa.

Tutti e due eravamo testardi.

L'unica cosa che ricordavo era il cognome dell'originale a cui quel bambino era imparentato: Wild.
Raffaello faceva di cognome Wild!

Ma cosa ricordava lui di me? Forse i capelli?

Ero frastornata e confusa e per la rabbia diedi un calcio alla porta, ma non calibrai bene la forza con cui sferrai quel calcio perché la porta si scardinò e cadde a terra alzando quantità industriali di polvere. Raffaello e mio padre si girarono si scatto verso la porta e mi videro lì in piedi con le guance rosse di rabbia e vergogna.

<Terri cara> disse papà alzandosi dal trono. Assottigliai gli occhi finché non divennero due fessure gialle.
<che stai facendo?> chiesi rabbiosa.
<non mi sembra il modo di parlare al Cacciatore...> disse Raffaello con un filo di preoccupazione nella voce.
<il tuo ragazzo ha ragione cara> rispose mio padre.
<non è il mio ragazzo>

<ah si?>
<si>
<che peccato> sentenziò. La rabbia mi annebbiava i pensieri. Il signor Demon, per qualche assurdo motivo non voleva rivelarmi il nome del mio mate, ma da quando mia madre lo aveva costretto a darmi degli indizi lui cercava di farmi pesare la cosa. E sfortunatamente ci riusciva bene.
<sapevi, Raffaello, che Terri è...> esordì mio padre.
<una delle sue cacciatrici migliori> lo interruppi.
<no non lo sapevo> rispose il cane guardandomi sospettoso. Aveva intuito che questo non era un normale sogno ma qualcosa di diverso eppure non si spiegava il fatto che ci fossi dentro pure io.

Il Cacciatore si risistemò sul suo trono e iniziò a bere del vino rosso che emanava uno strano odore di rose.
<e così il lupo non sa> disse dopo qualche sorso.
<perché ci hai convocato?> domandai schietta per cambiare discorso.
<ho un messaggio da parte di mio fratello> continuò <restituirà i due lupi in cambio di qualcosa o meglio qualcuno>.
<dimmi chi e glielo consegnerò all'istante!> ribadì Raffaello deciso.

Mio padre sorrise maligno.
<tu sei un cane arrogante Wild ma voglio proprio vedere se riuscirai a portarla da mio fratello> disse guardandolo negli occhi.
<portare chi?> chiese impazientemente.
una scia di panico mi invase il corpo facendomi rabbrividire visibilmente.

"Voglio te, nipotina"

Recitava il biglietto che aveva trovato Raffaello.
<Terri Demon...> sussurrai. La mia voce era così bassa che l'unica parola che forse si era sentita era il mio cognome.
<esatto> confermò papà.

<Terri Demon!> urlai. Mi svegliai di soprassalto e corsi su per le scale, aprii la porta di camera mia e l'unica cosa che vidi fu Raffaello che dormiva tranquillo nel mio letto. Forse quello che avevo fatto era solo un sogno, un piccolo scherzo che un po' di ansia mi aveva giocato per colpa di quel maledetto biglietto che Raffaello aveva trovato.
<che ci fai qui tu?> mi chiese il cagnolino.
Alzai la testa di scatto, non mi ero minimamente accorta che si era svegliato.
<hai per caso fatto qualche strano sogno?> chiesi.
<sai benissimo che non era un sogno quello che abbiamo fatto> mi rispose guardandomi sospettoso.

Accidenti! Stupido cane, non potevi credere alla mia storia del sogno? Sarebbe tutto più facile. Pensai.

<l'unica cosa che non capisco è perché il Cacciatore sia così interessato alla nostra causa> rifletté lui a voce alta.
<suo fratello sta cercando di uccidere sua figlia e come merce di scambio ha due membri del tuo branco> continuai <secondo te chi dovrebbe chiamare per mettere apposto le cose?>
<beh sua figlia!> sbottò lui, come se fosse una cosa ovvia. Una risata nervosa uscì dalla mia bocca.
<bisogna avere delle ottime ragioni per convincere una persona a farsi ammazzare per qualcuno che conosce appena> borbottai.
<devo solo trovarla e poi la convincerò, le deve farlo> ribatté sicuro Raffaello.

A quella frase una rabbia incontrollata mi fece impazzire.
<tu maledetto stupido!> urlai.
<pensi di poter controllare le persone a tuo piacimento? Di andare da lei ed ordinarle di obbedire ai tuoi ordini?>. Raffaello sgranò gli occhi, aprì la bocca per provare a ribattere ma io non gliene diedi il tempo.
<non pensi mai col tuo piccolo cervellino da cane che magari lei non vuole morire? Che potrebbe avere dei sogni e che per colpa dei tuoi amichetti non potrà realizzarli senza sentirsi in colpa?> sbraitai agitando le braccia in aria.
<io non ti aiuterò a cercarla se l'unica cosa per cui la vuoi incontrare è mandarla al patibolo> dissi seria puntandogli un dito contro.

<tu sai chi è?> chiese quasi in un sussurro Raffaello. Mi pervase un'insana voglia di cucirmi la bocca. Avevo appena spiattellato in faccia a quel cane testardo che io conoscevo, e anche molto bene, Terrore Demon. Cosa avrei potuto inventarmi per fargli cambiare idea?

~SPAZIO AUTRICE~
Mi piacciono le "visite" inaspettate soprattutto se danno indizzi...
Ma Terri si fa scappare un piccolo indizio importante: lei conosce Terrore. 
Cosa si inventerà per far cambiare idea a Raffaello? 😞
Commentate in tanti, sono sempre curiosa di sapere cosa pensate.😘🌟

p.s.: vorrei consigliarvi un libro di poesie di @IslemFatfouta .
si chiama: stavo sussurrando soltanto il tuo nome.
Correte ad aggiungerlo alla vostra biblioteca, credetemi non ve ne pentirete!🌼🌼

Terri Demon _(in Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora