_OTTO_

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Pov. Terri

Un silenzio glaciale calò in tutta la sala. Persino Antony aveva la bocca aperta.
<ho dissolto i vostri dubbi?> chiesi.
<signorina Demon, perdoni i miei compagni loro... è da molto tempo che speriamo nel vostro arrivo che quasi non ci credevamo più> disse il capo rivolgendo uno sguardo di rimprovero a tutti i presenti.
<non mentire! I cacciatori non sanno se la mia storia sia vera, per loro è solo una bella leggenda che li fa sembrare più temibili> lo rimproverai.

Lui abbassò la testa in segno di rispetto. Feci qualche passo verso il biondino che nel frattempo era rimasto ad osservarmi impietrito.
<dimmi Axel tu temi il Cacciatore?> chiesi con una voce profonda, quasi inquietante.
<io non temo nessuno> mi rispose spavaldo.
Gli afferrai il mento con due dita e lo costrinsi a guardarmi negli occhi. Di nuovo questi iniziarono a duellare.
<tu mi temi?> chiesi questa volta.
Axel provò a fuggire dalla mia presa ma io non lo lasciai muovere di un millimetro.
<rispondimi!> tuonai.
<si Terrore Demon io ti temo> ammise lui sconfitto.

Un sorriso si disegnò sulle mie labbra.
<mi chiamo Terri non Terrore> dissi mollando la presa dal suo mento.
<mio padre sperava di ricevere un figlio da mia madre, ma la Luna non gli è stata favorevole... così per non dover pensare ad un altro nome mi ha chiamata Terri, che sarebbe praticamente l'abbreviazione di Terrore>. Feci un pausa e cominciai a camminare verso un tavolo massiccio ricolmo di cibi e bevande.
<tutti voi mi chiamerete col mio nome, tranne i miei preferiti> continuai < che mi chiameranno Ter>.

Un uomo bello ed aitante mi si avvicinò e mi passò un bicchiere pieno ci qualche liquido strano e giallo.
<w chi saranno i vostri preferiti?> chiese con voce sensuale e provocatoria.
<Dastan e Axel> dissi.

C'erano diversi motivi per cui avevo scelto loro, uno dei tanti era anche il fatto che conoscevo solo i loro nomi. Delle brevi e soffocate risate si sparsero per tutta la sala.
<ed ora festeggiamo! Dovete raccontarmi ogni singolo dettaglio sulla vostra vita tra i lupi> dissi alzando il bicchiere in aria. Un coro di urla mi fece eco, bevvi il liquido, amaro e gassato. Feci fatica a tenerlo nel mio stomaco, era davvero disgustoso come facevano a berlo?

Passai tutta la sera ad ascoltare storie e racconti sulla vita di questi cacciatori, molti mi parlavano anche delle innumerevoli prodezze di Axel e del suo brutto vizio di non saper obbedire.
Nel frattempo lui se ne stava fuori a tagliare la legna con mio cugino. Sembrava come se il mondo gli avesse tirato un forte pugno nello stomaco, aveva incontrato il suo idolo, la persona che ammirava di più da quando era piccolo e non l'aveva riconosciuta, anzi l'aveva sfidata e come logico aveva perso. Un brutto colpo, ma se si aspettava delle scuse da parte mia si sbagliava e molto anche.

<ehi?> dissi avvicinandomi ad Axel.
Lui si girò e lasciò cadere lasica a terra. Aveva la fronte bagnata dal sudore e alcuni capelli erano appiccicati sopra i suoi occhi. Le sue iridi acquose mi osservavano piene di stupore. Mio cugino ci guardava seduto su un tronco, con aria annoiata. Forse si aspettava più azione?
<hai finito di farti raccontare la vita, la morte ed eventuali miracoli di quei cacciatori?> mi chiese Antony.
Io scoppiai a ridere e mi sedetti vicino a lui.
<cosa ti aspettavi lupo?> gli chiese Axel.
<non saprei... forse un po' di botte, qualche arma...> rispose con un tono di voce pieno di delusione.
<voi lupi> ridacchiò il biondino.
<pensate sempre che noi cacciatori siamo dei pazzi con un orgoglio smisurato>
<e non ho ragione?> chiese Antony alzando un sopracciglio.
<non siamo pazzi> disse Axel alzando un dito.

Sembravano così tranquilli quei due, non avrei mai pensato di vedere un licantropo ed un cacciatore parlare in quel modo come se fossero amici.
Pensavo, o forse mi ero convinta, che solo i miei genitori potessero parlarsi senza provare ad uccidersi a vicenda. Invece no.
<bene si è fatto tardi dobbiamo andare> esordii ad un certo punto. Il sole era calato dietro gli alberi e le stelle stavano iniziando a spuntare timide e luminose nel cielo.
<permettetemi di accompagnarvi a casa> si offrì Axel.
<perché?> chiesi scettica.
<per farmi perdonare> spiegò.

Mi voltai verso Antony per cercare consiglio e lui in tutta risposta alzò le spalle.
<va bene.. e dammi del tu non sono né una principessa né il tuo capo>

Ci incamminammo sul sentiero che ci avrebbe portato verso casa mia, io camminavo da sola in disparte mentre davanti Axel ed Antony si scambiavano racconti e battute. Provavo un po' di invidia per lui, insomma eravamo qui da meno di una settimana e aveva già trovato la sua mate ed un quasi amico. E io? Avevo litigato con l'Alfa, con suo figlio e avevo chiacchierato due ore con degli sconosciuti. Viva la mia vita emozionante!

All'improvviso un rumore mi riportò alla realtà frenando così il fiume di pensieri che già scorreva impetuoso nella mia mente. Ascoltai attentamente, un fruscio tra le foglie ci stava seguendo.
<fermi!> urlai. I miei accompagnatori si girarono verso di me con sguardi interrogativi.
<ascoltate>
Il fruscio si fece più intenso, non era un cacciatore il suono proveniva dai cespugli , un animale? Uno scoiattolo o un topo? No troppo piccoli! Un orso? Troppo grosso.
Un lupo...

Socchiusi gli occhi in due piccole fessure, afferrai un coltello dalla mia cintura ed aspettai.
Il lancio doveva essere perfetto, il fruscio si faceva sempre più forte. Aspettai ancora, non era il momento giusto. Iniziai a contare.

Uno...

Le foglie di un cespuglio iniziarono a muoversi, qualunque cosa fosse non era più un lupo, troppo basso.

Due...

Dei passi, non era un cacciatore, era qualcosa di più strano, prima basso, poi alto, poi umano... un licantropo!

Tre...

Lanciai il coltello, la lama si piantò quasi interamente nella corteccia di un albero ed il fruscio si fermò di colpo. Antony e Axel mi guardarono affascinati ed impauriti.
<qualunque cosa tu sia fatti vedere> intimai al cespuglio.
Un rumore... le foglie che si spostavano ed alla fine uscì un ragazzo. Alzò la testa e mi rivolse un sorriso malizioso.
<ciao bambolina>. Si girò verso l'albero e prese il coltello.
<ti è "caduto" questo> disse porgendomelo.
<sei un' idiota! Avrei potuto ferirti o ucciderti! Si può sapere perché non ti sei fatto vedere subito?> sbottai furiosa.
<calmati bambolina ho un messaggio importante per tuo cugino> disse.

In effetti non avevo capito il motivo della mia rabbia, infondo lui non era nessuno per me, solo un cane arrogante. Notai che nei suoi occhi si stava facendo strada un pensiero preoccupante.
<allora dimmi> incalzò mio cugino. Raffaello deglutì, prese in bel respiro e serrò le mani in due pugni, come se avesse bisogno di farsi forza da solo.

<i miei guerrieri hanno trovato la casa di Tom e Alice sotto sopra... non c'è nessuna traccia di loro> sospirò preoccupato >sono scomparsi>.

L'espressione tranquilla di Antony si trasformò in una di terrore puro. Le labbra carnose socchiuse come se volesse urlare ma gli mancasse l'aria, gli occhi aperti pieni di paura ed una mano sul cuore. Fece un passo indietro e si inginocchiò a terra, iniziò ad urlare. Non sembrava più un uomo bensì un animale fuori controllo.

Qualcosa dentro di lui si era spezzato, qualcosa che lo teneva allegro, lo teneva in vita. Il suo cuore...

~SPAZIO AUTRICE~
Dove saranno finiti Tom e Alice?
E chi ha avuto il coraggio di rapirli?
Il nostro Antony si riprenderà da questa scioccante notizia? E come reagirà?
(Wow quante domande 😅)
E voi? Sapreste creare delle ipotesi che rispondano a tutti i miei quesiti?

Commentate in tanti e se vi piace la mia storia lasciate una stellina ⭐😘❤🌼

Terri Demon _(in Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora