_TRENTASETTE_

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Pov. Terri

<Terri noi dobbiamo...parlare>. Leonardo teneva gli occhi bassi, fissi sui sassolini bianchi. Si poteva notare facilmente una certa agitazione nella sua voce e anche nelle sue mani che continuavano a tremare nonostante i suoi inutili tentativi di farle smettere.
<tu...> dissi. Quella parola uscì dalla mia bocca con una rabbia incontrollata, ma soprattutto ingiustificata. Quel biondino era l'unico che non mi aveva ancora infastidita al punto di meritarsi un tono di voce del genere.

Gli occhi di tutti ora erano fissi su di lui. Mio padre era curioso mentre Abbie sembrava calma, quasi disinteressata.
<dimmi...>
<Terri forse dovresti entrare e sederti> disse la cacciatrice in tono tranquillo. La guardai con sospetto e poi seguii il suo suggerimento. Mi scostai i capelli dal viso, disgustata da alcune ciocche sporche. Mi avviai verso il castello con un passo pesante e poco raffinato, dietro di me Leonardo mi seguiva zitto. Forse stava ancora cercando le parole giuste per spiegarmi il suo intricato discorso.

Entrai in cucina lasciano la porta aperta dietro di me. Senza aspettare il biondino aprii il frigorifero ed iniziai a cercare del vino. Avevo bisogno di qualcosa di forte per superare velocemente ciò che era appena successo. Leonardo entrò nella stanza e senza fare rumore si sedette su una sedia.
<allora... come posso iniziare?> esordì riflettendo ad alta voce. Senza prestargli troppa attenzione presi il vino alle rose di mio padre ed una bottiglia di champagne. Afferrai due calici dalla credenza e li posai sul tavolo, nel frattempo il cane iniziò a farneticare del suo branco e di suo padre. Mi avvicinai di nuovo al frigorifero per prendere gli ingredienti per una nuova piadina. Quando Leonardo si accorse che non stavo più nemmeno cercando di capire ciò che stava provando a dirmi si zittì. Fece una breve corsetta verso due antelli della cucina e prese una pentola bassa.

Inizialmente pensai che avesse intenzione di tirarmela in testa per fare in modo che stessi ferma. Invece me la porse con un sorriso sincero, quasi affettuoso.
<sai alla festa ho visto Ginger era meravigliosa> disse fissando un punto impreciso nella stanza. Aveva gli occhi sognanti come se la stesse immaginando.
<aveva un vestito bianco che la faceva sembrare un angelo> continuò.
<prima che tu inizi a sbavare, puoi dirmi cosa c'entra la bibliotecaria adesso?> chiesi strappandogli di mano la pentola. Grazie al mio gesto si risvegliò dal suo "sogno" scuotendo la testa.
<giusto, allora, stavamo ballando e ad un certo punto siamo usciti in giardino e...>.
<fermo!> lo interruppi.
<non voglio sapere cosa avete fatto tu e Ginger nel mio giardino> aggiunsi. Sollevai le mani davanti al viso, come per proteggermi dalle sue parole.
<io... cosa? No!> rispose lui diventando rosso sulle guance. Poi aprì lo sportello delle pentole e ne tirò fuori un libro con la copertina bianca ed un'elegante scritta nera. "Le leggende dei white wolf". Lo studiai sospettosa.
<te l'ha dato Ginger?> chiesi.
<si> rispose in un sussurro.
Lo appoggiò velocemente sul tavolo e senza darmi il tempo di replicare mi mise le mani sulle spalle.
<lo so che stai per dire, i libri non devo lasciare la biblioteca ma questo potrà spiegarti tutto meglio di quanto possa provarci io> disse.
Mi allontanai da lui ed aprii la bottiglia di vino. Versai piano il suo contenuto nel calice mentre il biondino mi guardava silenziosamente.

Presi lo champagne e lo passai al cane per invitarlo a bere insieme a me.
Lui studiò la bottiglia con grande attenzione, dopodiché il suo sguardo si fissò su di me.
<sai perché quei libri non possono lasciare la biblioteca?> chiesi annusando l'odore del vino.
<no, ma questo non mi sembra il momento...> provò a dire lui. Stava entrando nel panico più totale il ché scatenò una scintilla di curiosità nel mio cervello. Cosa poteva nascondere un ragazzo del genere? Cosa lo rendeva così nervoso da non sapere più nemmeno cosa dire?
<tanto tempo fa un Alfa, furioso perché non riusciva a trovare la sua mate, si recò nella città dei lupi in cerca di informazioni. Entrò nella biblioteca ma non riuscì a scoprire niente. Rabbioso cercò di distruggere l'intera casa branco ma la bibliotecaria riuscì a fermarlo. I libri vennero protetti con una sorta di incantesimo> raccontai. Bevvi un piccolo sorso dal bicchiere mentre Leonardo si girava la bottiglia tra le mani.

<Chiunque non faccia parte del branco o porti un libro fuori dai suoi confini non sarà in grado di leggere nemmeno una parola dalle sue pagine, perciò stai mettendo la tua bibliotecaria in pericolo per niente> finii sorridendo. La bevanda di mio padre mi dava alla testa, mi sentivo accaldata e fastidiosamente crudele. Appoggiai il calice al tavolo e mi avvicinai al libro. Lo aprii e come mi aspettavo le pagine erano bianche.
<ma tu... tua madre fa parte del branco quindi...> ipotizzò il cane.
<io sono una cacciatrice e basta> risposi chiudendo il libro.

Mi avviai verso la porta della cucina con l'intenzione di lasciarlo solo, quando mi accorsi di aver dimenticato il mio bicchiere sul tavolo.
<Terri tu sei...>disse. Mi avvicinai al mio calice e lo osservai per qualche secondo.
<ti sbagli. Non sono ubriaca. Sto tornando a essere quella di una volta. A mio padre farà piacere> conclusi avviandomi di nuovo verso l'uscita.
<Terri tu sei mia sorella>

La sua frase mi gelò il sangue. Forse aveva bevuto troppo, ma la sua bottiglia era rimasta chiusa e la mia sarebbe stata veleno per il suo organismo. Scoppiai a ridere per la sciocchezza che avevo sentito.
<che stai dicendo?> chiesi.
<hai sentito> rispose. Il suo tono di voce era fermo. Sembrava sollevato dal fatto di avermi detto quella frase, ma stava aspettando la mia vera reazione.
<aspetta di essere ubriaco per dire certe cose> dissi seria. Non avevo intenzione di credere a un'assurda bugia.
<posso spiegarti tutto, lo so che sembra strano ma tua madre...> provò a spiegarmi.
<no!> urlai interrompendolo.
<non provare ad inventarti balle su mia madre! Non te lo permetto! Hai una valigia da preparare> finii. Uscii dalla stanza con ancora il mio bicchiere in mano. Bevvi il contenuto così velocemente che per qualche secondo mi girò la testa. Sentii dietro di me i passi di Leonardo che si avvicinavano con cautela, probabilmente aveva paura di farmi arrabbiare ancora di più.

<nel mio branco c'è una tradizione, l'Alfa può scegliere la sua compagna solo tra le figlie delle famiglie più ricche e influenti> spiegò.
<smettila!> risposi girandomi di scatto e lanciandogli il bicchiere ormai vuoto. Avrei potuto inventare un nuovo sport: "il lancio degli oggetti contro i licantropi". Ma averi sicuramente perso, perché schivai Leonardo di qualche centimetro. Feci un verso di frustrazione e pestai un piede a terra.
<perché tutti si spostano quando lancio qualcosa?> chiesi ad alta voce.
<se mi faccio colpire mi ascolterai?> chiese impaziente il cane.
<basta!> tuonai. Per un secondo mi sembrò di risentire la voce di mio padre in quell'unica parola.
<mia madre è sempre stata fedele! E sicuramente io non sono tua sorella, perché sicuramente tu non sei un cacciatore!> ringhiai.

Intravidi nei pezzi di vetro del bicchiere che i miei occhi stavano diventando azzurri, la rabbia che stava scorrendo come veleno nelle mie vene mi suggeriva di far tacere quel maledetto biondino una volta per tutte.
<nostra madre non...> provò a dire. Sentii nella mia bocca i canini che stavano mutando forma, la mia mente si stava piano piano annebbiando senza lasciare spazio al buon senso. Mi lanciai su Leonardo atterrandolo e facendogli picchiare la testa.

Sfoderai un coltello dalla mia cintura e glielo puntai al collo, il colore della sua pelle a contatto con la lama d'argento si intensificò diventando rosso. Avrei potuto ucciderlo applicando una lieve pressione con la punta tagliente ma due corpi mi trascinarono via. Iniziai a dimenarmi e uno di loro mi tirò uno schiaffo così forte da farmi rinsanire.

~SPAZIO AUTRICE~
Tra il vino e il piatto principale di casa Demon  (la piadina), il nostro Leonardo consegna un libro a Terri.
Purtroppo però questo è completamente bianco 🙆!
Alla fine il biondino trova coraggio e svela l'attesa verità: Terri e Leonardo sono fratelli.😱

Nessuno gli crede e il lupo viene aggredito! Grazie all'intervento di Abbie la cacciatrice torna in lasciando la testa del cane al suo posto😂.

Leonardo avrà mentito?
E se avesse ragione perché lui non è un cacciatore?
Ma soprattutto cosa accadrà nel prossimo capitolo?

Commentate in tanti e lasciatemi anche qualche stellina!😘❤🌼

Terri Demon _(in Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora