_QUARANTADUE_

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Pov. Terri

<triste...> commentò sir Riccardo, che arrogante! Un perfetto idiota che si crede superiore agli altri.
<Terrore Demon> dissi senza muovere un muscolo. Continuai a studiarlo finché i miei occhi si legarono ai suoi, aspettai quasi impaziente di vedere le sue iridi nere brillare per il riconoscimento ma queste rimasero ferme ad osservarmi. Sembrava che si stessero cibando della mia immagine, mi mangiavano come si mangia un dolce prelibato. Per quanto il suo sguardo potesse scatenarmi emozioni a cui non ero abituata non mi lasciai ingannare; niente riconoscimento, ovvero, sir Riccardo non era un cacciatore.
<incantato> disse. Perché? Perché si era presentato ad una festa di cacciatori se non lo era nemmeno?
<preferirei intimorito, ma mi adatto> risposi in tono piatto. Soppressi anche il piccolo sorriso che solitamente seguiva le mie minacce lievi.
Mi girai verso il ricciolino che aveva cambiato colore passando dal rosa al rosso acceso.
<perché tu ed Axel non accompagnate Abbie a prendere una boccata d'aria, penso proprio che ne abbia bisogno> dissi in modo acido. Il ricciolino sembrò improvvisamente attento alle mie parole e dopo aver lanciato una lunga occhiata a sir Riccardo prese l'assassina a braccetto e se ne andò. Notai che anche Abbie riservò il suo ultimo sguardo al sir.
La cosa non mi convinceva affatto.
Vidi Leonardo che mi guardava con tristezza ma lo ignorai, ignorai perfino la ragione per cui era venuto alla festa di mio padre.
<non sono abituata a stare ferma signori, quindi se il sir qui presente non mi propone di ballare... bè sarò costretta a trovarmi un'altro ballerino> dissi bevendo un sorso di vino da un bicchiere sul tavolo.
Riccardo sorrise come un bambino a natale e mi porse la mano, la presi con l'adeguata eleganza e mi feci condurre al centro della pista. Meccanicamente i nostri corpi si avvicinarono e iniziammo a girare a ritmo di musica.
<questa festa è grandiosa> mi sussurò all'orecchio.
<io la trovavo assolutamente noiosa finché non è comparso l'ospite speciale> dissi a denti stretti. Ci staccammo per un passo di danza tipico, e mentre giravo su me stessa mi osservò in modo curioso. Poi tornò da lui.
<da come l'hai detto questo ospite non sembra così gradito> dedusse.
<wow che intuito sir> risposi in modo distratto.
<deduco anche che la vostra attenzione sia altrove mia cara>
"Possiamo smettere di fingere sai benissimo chi è il mio ospite speciale e perché non lo voglio qui" dissi tramite la connessione mentale. Il viso di sir Riccardo non ebbe alcun sussulto o sorpresa. Eppure per qualche ragione sapevo che quell'uomo dai capelli ossigenati mi aveva sentita. Se non era un cacciatore che ragioni aveva per venire alla festa? Doveva essere un cane e sicuramente nessuno si sarebbe interessato così tanto a meno che quel cane fosse Raffaello.

<e dimmi sono forse io l'ospite speciale che tanto non vuoi?> disse facendomi un lieve sorriso.
<oh no! Assolutamente, tu sei un amico di mio padre, non potrei mai non volerti qui> risposi cercando di sembrare il più sincera possibile.
<hai paura che tuo padre ti sgridi?> mi chiese preoccupato.
Prima di rispondere mi accorsi che aveva scartato la mia domanda.
<pensi che io sia una bambina che deve essere ripresa dal padre?> chiesi tra i denti. Che arrogante!
<ditemelo voi>. Un'altro dei suoi sorrisetti appena accennati si disegnò sulle sue labbra.
"Non sei cambiato sei tu quello triste" gli urlai nella mente, anche quella volta nessun mutamento d'espressione. Che nervi! Si era addestrato ad ignorarmi, ma non poteva aver fatto tutto da solo. Sapeva camminare, parlare, comportarsi, ballare e persino i suoi sorrisetti erano simili a quelli di un cacciatore. Era stato aiutato da qualcuno dei nostri e considerata l'occhiata che Abbie gli aveva riservato, non bisognava essere dei geni per capire chi fosse stato il suo mentore.

<al contrario di quanto hai potuto vedere mio padre non mi comanda a suo piacimento> risposi in modo sempre meno cortese. Tra i due ero io quella che sembrava l'intrusa della festa.
<lieto di sentirlo>
La sua bravura nel sembrare un cacciatore mi irritava sempre di più. La canzone finì quasi contemporaneamente alla mia voglia di ballare con "sir Riccardo".
Feci un passo per allontanarmi da lui e lo salutai con una mano immergendomi nella folla.
"Sei noioso come cacciatore avresti dovuto farti insegnare anche la parte divertente" lo provocai per l'ultima volta. In fondo una parte di me sperava che mi rispondesse, anche solo per il gusto di litigare con Abbie.

Terri Demon _(in Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora