_CONQUANT'UNO_

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Pov. Terri
<padre richiama i tuoi uomini!> gridai sperando che per una volta mi ascoltasse. Quelli però rimasero in posizione e l'unica cosa che fu in grado di fare il signor Demon fu di sussurrare un comando ad un cacciatore, che, dopo averlo ricevuto uscì dalla sala a passo veloce.
Un ragazzo dai capelli rossi come i miei si fece avanti, pugnale nella sinistra e una piccola ascia nelle destra. I miei occhi riflessi sulla lama del coltello ardevano di un arancio che sapeva di sangue. Provò a farmi perdere l'equilibrio dimenando la scure come fosse una bandiera ma purtroppo il suo piano fallì. Presi una seconda pistola dai miei stivali e con un colpo secco gli sparai all'addome, una volta e un'altra e un'altra ancora. Il giovane crollò a terra di schiena rovesciando gli occhi al cielo. Con quello sguardo sembrava stesse pregando chissà quale dio di riportarlo indietro, ma egli non avrebbero potuto esaudire il suo desiderio. Un terzo uomo urlando bestemmie provò a saltarmi addosso e approfittando della mia distrazione mi strappo la pistola di mano. In una moltitudine di calci, pugni, graffi e morsi mi ritrovai a terra schiacciata dal peso del cacciatore. Si avvicinò al mio viso alitandomi gli insulti più sporchi che gli venissero in mente. Furiosa ringhiai di nuovo, riuscii ad afferrare un pugnale d'argento e glielo conficcai nella gola. Questo dopo qualche colpo di tosse mi sputò in faccia del sangue e stramazzò sul pavimento.
Mi rialzai velocemente, era rimasto solo Dastan e purtroppo ero disposta ad uccidere anche lui se mio padre mi avesse costretto. Pronta a portare a termine tutta la faccenda attaccai per prima sferrando un colpo sul fianco del cacciatore, che non riuscì ad evitare. Si accasciò a terra con la mano e i vestiti sporchi di sangue ma la ferita non era né mortale né profonda. Sollevai nuovamente l'arma pronta a colpire l'uomo alle spalle ma qualcosa mi bloccò. Mi girai con fatica verso mio padre e notai una donna con le braccia alzate che farfugliava parole incomprensibili. Aveva dei lunghi capelli neri scompigliati, la carnagione pallida e i vestiti ridotti in stracci. Le sue mani sporche di terra erano puntate verso di me e attendevano immobili che accadesse qualcosa.
Vidi il signor Demon avvicinarsi con totale calma e dietro di lui Axel che lo seguiva a testa bassa. Quel traditore schifoso! Avrei voluto urlargli in faccia quello che pensavo di lui, dei suoi amici, di mio padre ma il mio corpo divenne sempre più rigido. Respirare si trasformò in un grosso sforzo ed i miei occhi si spalancarono per la spiacevole sorpresa.
La mano di mio padre sfiorò la mia spalla spostandomi i capelli. Provai a ribellarmi ma muoversi era impossibile.
<un giorno capirai piccola> disse.
Sentii una cosa simile ad un ago entrarmi nella spalla, scavare nella carne fino a raffiungere il muscolo e rilasciare un liquido, quando questo finí l'ago venne ritratto.

La morsa invisibile che mi bloccava scomparve improvvisamente, ero libera. Con velocità mi girai verso mio padre, ero pronta ad aggredirlo a scontrarmi con lui, ma prima di avere l'occasione di farlo un formicolio invase il mio corpo. Le dita, le mani, la faccia, il busto, le gambe, i piedi, qualsiasi millimetro della pelle.
I muscoli, i tendini, le ossa.
Caddi a terra in ginocchio, sconfitta.
Provai ad urlare ma dalla mia bocca non uscì nessun suono.
Cosa stava succedendo?
<rimarrà così per qualche ora> disse una voce.
Era insolita, rauca, graffiata come se la proprietaria avesse urlato per mesi prima di parlare.
<grazie mia cara> rispose mio padre.
Un improvviso mal di testa mi fece accasciare a terra completamente. Sembrava che un animale mi stesse scavando nel cranio. Un piccolo insetto maligno che si stava cibando di me.
<aiuto> sussurrai.
<aiuto> provai di nuovo.
Nessuno si mosse. Guardai con la coda dell'occhio dietro di me, dov'erano Raffaello ed Abbie? Perché non mi aiutavano?
Non c'era nessuno. I miei amici erano spariti tutti, rimanevano solo mio padre, la ragazza strana, Axel e la sua banda di cacciatori fanatici, o quello che ne restava.
<no> sussurrai.
I miei occhi si ribaltarono all'insù sfuggendo al mio controllo. Sentii Axel parlare con il signor Demon ma le loro voci risultavano lontane, sfuocate, incomprensibili.

Terri Demon _(in Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora