_CINQUANTADUE_

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Pov. Abbie

<dov'è? > urlò Lucifero Demon sbattendo i pugni sul tavolo. I lineamenti del viso contratti in un'espressione di puro furore.
<esigo di sapere dove hai messo quella bestiaccia rossa!> Sbraitò di nuovo.
Inferno Demon era seduto in maniera rigida su una sedia massiccia ricamata d'oro.
Sembrava tranquillo, troppo tranquillo.
C'era qualcosa che non andava in tutto quello che mi aveva raccontato.
<sei nei miei territori e stiamo parlando di mia figlia, tu non puoi esigere nulla> chiarì freddamente.
<pensi di farmi paura? Idiota! Tutti i miei assassini sono nel tuo castello, gli basta un mio segnale ed inizieranno ad uccidervi tutti>
Schiarii la voce cercando di farmi notare da Inferno. Questo teneva gli occhi fissi sul fratello che fu l'unico a rivolgermi un veloce sguardo di disprezzo.
<dimmi, la ragazza lo sa? Sa dov'è quell'animale che riconosci come figlia?> senza aspettare risposta si avvicinò a me a grandi passi. Mi afferrò il braccio ed iniziò ad urlarmi in faccia.
Inferno ancora una volta restò fermo a guardare la scena.
Era proibito attaccare un capo clan durante una riunione, rimasi ferma mentre quel pazzo di Lucifero mi Sbraitò addosso ogni tipo di insulto possibile. Non era mai stato un uomo molto educato.
<Lucifero calmati>
<non mi calmerò finché non avrò capito dov'è finita quella puttana bastarda>
Sentii la stretta sul mio braccio aumentare ancora. Mi sarebbe rimasto il segno.
<signor Demon la prego di lasciarmi, non sono la soluzione al suo problema> dissi in tono piatto.
Non mi era mai piaciuto utilizzare frasi formali. Lucifero si girò ancora a guardarmi e mi lasciò andare tornando ad appoggiarsi al tavolo.
<i miei esploratori non la trovano, le mie sentinelle non hanno notizie, i cani non sanno nulla! Non è dai Wild, non è dagli Shepherd e non è qui! Il mio castello è protetto notte e giorno, se fosse là ne sarei al corrente> spiegò.
Il suo tono sembrava più calmo e meno rabbioso, se non avessi conosciuto suo zio sarebbe sembrato quasi preoccupato per la sparizione di Terri.
<mia figlia non ti riguarda. È dove deve stare, ovvero lontana da te>
<siamo d'accordo! Lontana, voglio che i mari ci dividano, che le lunghe praterie mi impediscano di sentire il suo sgradevole odore... Ma prima che tutto ciò accada mi sarebbe gradito ucciderla> disse tornando a fissare Inferno. Gli occhi dei due cacciatori luccicarono di puro oro.

Improvvisamente qualcuno bussò alla porta e il silenzio già presente nella stanza divenne carico di ansia.
<sono occupato, fratello. La festa della riapertura della caccia è finita da una settimana, i miei ospiti sono tornati nei loro territori è ora che tu segua il loro esempio> disse Inferno pacatamente.
Poi con un gesto distratto mi indicò la porta.
Fui la prima a muoversi e ad andarsene.
Fuori dalla stanza c'era Axel, anche lui come tutti nell'ultima settimana si stava comportando in maniera strana.
<posso entrare?> mi chiese.
<non ancora, c'è ancora Lucifero dentro>
<capisco...>
<Ax che ti succede? Va tutto bene? Lo sai che a me puoi dire tutto> provai.
<va tutto bene devo solo parlare di una cosa al Cacciatore, nulla di importante non preoccuparti>
Balle. Niente di quello che veniva comunicato al signor Demon era "nulla di importante". Ma decisi di lasciar perdere per il momento.

Lucifero uscì sbattendo la porta e urlando come un matto. Quando l'assassino entrò nella sala decisi di rimanere dietro la porta per origliare.
<che vuoi adesso?> disse Inferno in maniera rassegnata.
<non so come riesca a farlo ma resiste al siero molto più di quanto i vostri scienziati si aspettassero>
<accidenti! Fai aumentare il voltaggio delle catene, se proverà a scappare almeno avremo la possibilità di fermarla>
<non credo che sarà abbastanza> rispose Axel in tono preoccupato.
<cosa mi proponi allora? Non posso aumentare la dose di siero c'è il rischio che muoia e non voglio correrlo>
<trasferitela. Una cella vera, con catene,elettricità ovunque, poco cibo, poca acqua. Senza forze non potrà scappare, non potrà creare problemi e quando sarà il momento le forniremo il necessario per resistere e ricominciare>
Sentii la sedia del Cacciatore spostarsi. I piani di Axel erano degni del suo titolo, crudeli e spietati. Era stato addestrato a dovere.
<Non è un giocattolo!> tuonò Inferno.
La sua voce rimbombò in tutto il corridoio. Era strano che non approvasse proposte del genere. Amava giocare con i suoi prigionieri, ma considerando che probabilmente il prigioniero in questione era la sua amata strega...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 07, 2021 ⏰

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Terri Demon _(in Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora