Capitolo 3

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La temperatura all'interno della stanza si era fatta rovente, segno che il sole era ormai ben alto in cielo. Tony deglutì a vuoto saliva e sangue provocandogli nausea. Era frastornato dalle continue percosse al punto da essere diventato insensibile al dolore. La testa gli pulsava, vedeva le gocce di sangue aumentare ai suoi piedi, segno che continuava a perderne dai tagli che aveva al sopracciglio, sulla fronte e sul viso. Era esausto, ma non poteva mollare, doveva fare giustizia e, per farlo, doveva portare a termine la sua missione. La missione...ma quando era iniziato tutto quel calvario? Vagamente la mente gli si annebbiò e il pensiero tornò indietro di diversi giorni quando, alla vigilia delle sue vacanze, fu convocato nell'ufficio del direttore Vance.
"MI voleva vedere?" chiese Tony affacciandosi all'uscio della porta dell'ufficio del capo dell'NCIS.
"Si agente DiNozzo, prego si accomodi" lo invitò Vance.
Tony prese posto al tavolo delle riunioni situato di fronte la scrivania del direttore. Si assicurò che la cravatta e la giacca fossero impeccabilmente in ordine, posò le mani sul tavolo intrecciando le lunghe dita e attese che Leon Vance prese la parola.
"Agente DiNozzo, sono spiacente di comunicarle che le sue vacanze sono state revocate" iniziò Vance prendendo posto di fronte a lui. Il giovane agente dell'NCIS sbuffò sorpreso: "Prego?" chiese con un sorriso.
Vance si sporse verso di lui: "Ho una missione da affidarle, posso chiederlo solo a lei agente DiNozzo".
Anthony non rispose, ma il suo corpo s'irrigidì in attesa che continuasse a parlare.
"Ci è giunta voce che alcune matricole siano sparite da diverse basi militari senza lasciare la benché minima traccia...".
"Si tratta di disertori, signore?" lo interruppe Tony.
"Magari lo fosse DiNozzo, il caso sarebbe di sicuro più facile" si lasciò sfuggire un sospiro Vance, "non ne abbiamo le prove, ma pare che tra alcuni personaggi di alto rango ci sia qualcuno che organizza degli incontri clandestini, parlo d'incontri all'ultimo sangue...".
"Ah come in Fight Club!" esortò Tony col suo impeccabile sorriso, vedendo che il direttore non reagiva continuò, "non lo conosce? Brad Pitt? Edward Norton? E' un cult mi sembra impossibile che lei non..." si bloccò guardando il suo superiore, "Scusi, come non detto" si schiarì la voce, "continui" concluse con un cenno della mano.
"Il tuo compito è quello di infiltrarti in una di queste basi e far in modo di partecipare a questi incontri, se è vero quello che ci hanno detto, il giro di denaro sporco che coinvolge alcuni pezzi grossi della marina è di proporzioni mai viste. All'interno della base ti verrà dato un supporto, potrai fidarti solo di due persone: il tenente Gilliam e il sottotenente Carter. Devi trovare le prove, filma, indaga...tu stesso diventerai la prova vivente che questo marciume esiste davvero" concluse Vance serio in viso.

*************

La musica bombardante di cui Abby andava pazza si sentiva dall'ascensore. Appena si aprirono le porte, Anthony ne fu letteralmente investito ed istintivamente increspò le labbra in un sorriso. Arrivato sulla soglia del laboratorio, rimase un secondo ad ammirare l'abbigliamento dell'esperta analista forense della squadra, oggi indossava una gonna a pieghe con fantasia scozzese che le arrivavano a metà coscia, una canottiera nera con maniche retate ed il suo immancabile collare da pittbull inferocito. Aveva raccolto i capelli in due vaporose code che svolazzavano allegre ad ogni suo movimento.
"Abby?" la chiamò.
La ragazza si voltò accogliendolo con un grande sorriso: "Ti stavo aspettando Tony, il direttore Vance mi ha detto tutto" disse spostandosi nell'altra stanza seguito dal collega, prese dei documenti falsi da un cassetto: "ecco a te, ora sei Anthony La Rouce, sei orfano, single e senza amici, insomma uno sfigato cronico aggiungerei" concluse allegra continuando a camminare avanti e indietro nel suo laboratorio.

"La tua vera identità è in una botte di ferro, nessun hacker esperto potrebbe risalire a te, nemmeno il nostro McGee" lo rassicurò continuando a sfuggirgli, "Gibbs lo sa? No che non lo sa, ovvio! Vance ha detto che è una cosa top secret per cui dovrò evitare gli altri fino al tuo arrivo...".
"Abby?".
"Cioè non è che posso sfuggire a uno come Gibbs, giusto? Però cercherò di farlo...".
"Abby?!".
"Tanto tu tornerai presto giusto?".
"Insomma, Abby!" la bloccò lui per le spalle. La ragazza finalmente smise di parlare per guardarlo in viso e, come aveva temuto dal primo momento in cui Tony aveva messo piede li, le lacrime iniziarono a salirle agli occhi.
"Abby?" la chiamò con tono gentile.
"Oh Tony!" scoppiò la ragazza abbracciandolo con forza, "tornerai vero? Dimmi che tornerai ti prego!" gli sussurrò con voce colma d'ansia.
"Che domande?" sbuffò lui spavaldo, "Sono l'agente molto speciale Anthony DiNozzo e noi DiNozzo siamo i migliori in quello che facciamo!" poi il tono di voce si fece più posato e dolce, "non ti preoccupare Abby, non ho alcuna intenzione di morire, non ancora" concluse stringendola forte a se.

"Che domande?" sbuffò lui spavaldo, "Sono l'agente molto speciale Anthony DiNozzo e noi DiNozzo siamo i migliori in quello che facciamo!" poi il tono di voce si fece più posato e dolce, "non ti preoccupare Abby, non ho alcuna intenzione di morire,...

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