"Buongiorno agente DiNozzo, come si sente?" chiese il dottore appena Tony aprì gli occhi, prese una luce e la passò davanti alle iridi senza ottenere alcun risultato, "sono il dottor Cale, sa perché si trova qui? Ricorda cosa le è successo?" .
"Ha detto Cale?" mormorò Tony con una smorfia di dolore.
"Si, perché?".
"Non è che si chiama Logan per caso?" chiese Tony aggrottando le sopraciaglia.
"Scusi?" sorrise imbarazzato l'uomo.
"Oh, nulla...pensavo a un amico" sorrise Tony soffocando un paio di colpi di tosse.
"Non si sforzi troppo, ha ancora la febbre alta" sorrise il dottor Cale.
"Per non parlare di tutto il resto, eh?" ironizzò Tony con una smorfia di dolore.
Il medico sorrise: "Lo spirito non le manca, è un buon segno". Tony sorrise debolmente, si sentiva le vertigini nonostante fosse sdraiato, la bocca era secca e piena di tagli e respirare, nonostante il tubicino dell'aria, gli costava fatica e dolore.
"Ora le farò un po' male, ma devo controllare il suo stato di salute, d'accordo?" disse Cale con tono molto accomodante.
Tony annuì stringendo i denti ogni volta che lui gli sfiorava le bende.
"Ha vertigini?".
"Si".
"Nausea?".
"Un po'".
"Ok, senta, le sue condizioni mi sembrano buone e stabili, sta reagendo molto bene, ma non è ancora del tutto fuori pericolo. Il suo cuore è molto affaticato e questo è un problema perché non possiamo abusare di farmaci che possano aiutarla a sostenere meglio il dolore" riprese il dottor Cale controllando al cartella clinica.
"E dei miei occhi? Cosa mi dice?". La voce di Tony prese a tremare nel pronunciare quella domanda. Temeva la risposta che il dottore gli avrebbe dato, ma non poteva non sapere la verità, doveva essere forte e affrontare la cosa col giusto spirito, come un vero DiNozzo.
"Per i suoi occhi, il discorso è un po' più lungo e complicato" sospirò il dottore, "ma ora occupiamoci prima di rimetterla in piedi, che ne dice?".
"Sono nelle sue mani, anche se non so come siano fatte" sorrise debolmente Tony.
Sentì il rumore della porta aprirsi e una voce femminile rivolgersi al medico: "Dottor Cale, ha chiesto di me?".
"Si, sarebbe così gentile da lavare e far cambiare il signor DiNozzo? Stanotte ha sudato molto e ha bisogno di vestiti puliti".
Tony sentì lo sguardo della donna addosso e sorrise sornione: "Buongiorno!".
"La lascio alle amorevoli cure di Anna" disse il dottore toccandogli il polso, "Anna, ti mando Mike per aiutarti a sollevarlo, mi raccomando, fate piano" concluse e pochi secondi dopo si sentì il suono della porta che si chiuse.
"Anna, eh? Italiana?" chiese Tony ansimante, sentiva le palpebre pesanti.
"Si, mi sono trasferita qui alcuni anni fa" sorrise la donna, "ora si rilassi signor DiNozzo, mi prenderò cura di lei".
"Chiamami Tony" rispose lui quasi con un sussurrò. Sentì qualcosa di caldo e umido sfiorargli la fronte sudata, le lunghe braccia ed il petto nudo, era molto piacevole.
"Cosa...sta..." mormorò Tony ormai mezzo addormentato.
"Si rilassi, vedrà dopo si sentirà meglio" gli sussurrò Anna continuando a passargli una pezza umida su tutto il corpo.
"La sua voce, mi rilassa" sussurrò scivolando pian piano nel mondo dei sogni.
"Buon riposo, Tony" sussurrò l'infermiera accarezzandogli il capo sorridente.
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Fino all'Ultimo Respiro
FanfictionL'Agente molto speciale Anthony DiNozzo viene scelto per una missione difficile dove dovrà giocarsi il tutto per tutto e dove la sua vita sarà messa seriamente in pericolo. Riuscirà Tony a vincere la sua battaglia e portare a termine la missione che...