Capitolo 15

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"Ehi" lo salutò Korghin, "pensavo saresti morto".

"Non dirlo, porta male!" ci scherzò su Tony sfoderando una naturale disinvoltura.

"Come diavolo ti è venuto in mente di accettare questa missione suicida?" scattò il marine scosso.

"Farmi questa domanda mi turba, sai? Sono qui perché tu hai chiesto aiuto e ora te ne esci con una frase del genere? Non è affatto carino" continuò tenendo un tono burbero, percepiva l'ansia del giovane e doveva evitare che quest'ultimo compisse mosse azzardate perché emotivamente scosso.

"Ascolta, durante il mio prossimo incontro, voglio che tu tagli la corda" riprese Tony guardando il marine dritto negli occhi.

"Cosa? No! Non se ne parla, non ti lascio qui da solo!" scattò il giovane scosso. Tony lo fissò mordendosi le labbra, poi con un cenno dell'indice lo invitò a avvicinarsi. Quando il marine fu abbastanza vicino lo afferrò per la nuca attirandolo a se: "Ascoltami bene, non sono venuto qui per farmi impastare come un pezzo di pane, la mia priorità sei tu! Tu ci hai chiamato e tu hai chiesto aiuto, il mio compito è farti uscire da qui con le tue gambe e intendo farlo, chiaro?".

"Si signore" balbettò il giovane, "però...che ne sarà di te?".

Tony gli sorrise dolcemente dandomi un buffetto sulla guancia: "Io sarò dietro di te, non ci tengo a morire, tranquillo" gli fece l' occhiolino. "Ora scusami ma ho bisogno di dormire un po', l'effetto degli antidolorifici sta svanendo" mormorò chiudendo gli occhi ed un attimo dopo era già nel mondo dei sogni.

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Passarono alcuni giorni e finalmente Tony fu in grado di lasciare l'infermeria seppur ancora ammaccato. Per prima cosa, doveva raccogliere prove fisiche in caso lui non fosse in grado di parlare o non fosse sufficiente la sua parola, così, decise che era il momento di farsi un giro nell'arena ad assistere a qualche incontro.

"Ehi campione! Non eri ricoverato in infermeria?" disse l'uomo di mezz'età che l'aveva coinvolto nel suo primo incontro, "vuoi farti un giro sul ring? Ormai sei molto popolare e i tuoi incontri fruttano bene".

"No grazie, il dottore ha detto di non fare sciocchezze per ancora un paio di giorni, ero solo venuto a vedere" sorrise Tony portandosi le mani in tasca.

"Accomodati!" gli diede una pacca l'uomo colpendolo così forte da spostarlo. Tony sorrise un istante, poi fece un'espressione contrariata e si mischiò alla folla.

Aveva nascosto il cellulare nella manica della camicia e con agilità scattava foto a tutto ciò che attirava la sua attenzione, doveva essere cauto, se lo avessero scoperto, sarebbe stata la fine!

"LaMotta" si sentì chiamare e vide nuovamente l'uomo che organizzava gli incontri. La sua espressione era strana è questo fece accigliare l'agente che nascose nuovamente il cellulare: "Di nuovo qui?" sorrise.

"Domani ci servi, pensi di farcela?" gli chiese. Tony lo scrutò: "Che succede domani?".

L'altro si sporse verso di lui: "Ci sarà un pezzo grosso e vogliamo garantirgli uno spettacolo indimenticabile" sorrise, "capisci cosa intendo?".

"Certo" sorrise di rimando l'agente dell'NCIS, "sono dei vostri!".

"Perfetto, ti faccio venire a prendere da Korghin. Torna in infermeria e riposa, domani mi servi informa!" ghignò l'uomo lasciandolo nuovamente solo.

Tony ritornò verso la jeep utilizzata per il trasporto dal deposito alla base di Sulu, molti erano i pensieri ed era necessario far ordine. Domani sarebbe arrivato il pezzo grosso, non poteva farselo sfuggire, ma come avrebbe fatto con l'incontro? Ora stava meglio, ma il corpo era ancora rigido e livido, gli sarebbe bastato un colpo ben assestato per andare giù. La cosa iniziava a farsi molto pericolosa, doveva fare molta attenzione.

Attraversò il campo alla ricerca di Korghin, vide due dei suoi leccapiedi: "ehi, avete visto il vostro capo?" chiese.

"Cosa vuoi da lui?" chiese uno dei due in tono ostile, Tony lo riconobbe come uno di quelli che aveva steso nelle docce: "E a te cosa importa? Sei forse la sua chioccia?" ribatté facendo il verso del pollo. L'altro si imbestialí, stava per scagliarsi contro l'agente dell'NCIS, ma fu bloccato da Jamie: "Non vorrai davvero attaccare briga col campione?" gli chiese, anche se dal tono di voce suonava quasi come una minaccia.

Il marine guardò Jamie e poi Tony che annuiva con in viso un sorrisetto provocatorio.

"È in palestra" rispose infine abbassando lo sguardo, non era sua intenzione finire di nuovo in infermeria.

"Grazie amico" sorrise Tony dandogli due schiaffetti sulla guancia e ammiccando.

Appena lontani Jamie prese la parola: "Che ti salta in mente? Non devi fare sforzi con il fisico così mal ridotto" lo ammonì, ma il tono della voce sembrava davvero preoccupato.

"E di chi è la colpa?".

Jamie scosse il capo: "Ne abbiamo già parlato o sbaglio?" si difese.

"Mi piace stuzzicarti" ammise Tony che si stava sinceramente affezionando al ragazzo, "e comunque domani ho un incontro".

"Cosa? Non possono..." scattò il giovane.

"Certo che possono, l'hanno fatto! Piuttosto pare che domani arriverà un pezzo grosso, per quello vogliono il nuovo campione sul ring" rispose DiNozzo, "tu hai idea di chi possa essere?".

"Non conosco i loro nomi, ma se dovessi vederli il discorso cambia" rispose sinceramente il giovane marine degli occhi di ghiaccio.

"Capisco...oh ecco Korghin! Ci vediamo" lo salutò Tony allungando il passo in direzione del testimone.

Fino all'Ultimo RespiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora