Quando l'agente molto speciale Anthony DiNozzo si riprese completamente dall'anesteria, era già sera. Durante quelle lunghe ore aveva avuto dei momenti in cui sembrava essersi svegliato, ma dopo pochi mugugni incomprensibili si riaddormentava profondamente. Nella stanza non c'era nessuno dei suoi amici o del personale medico, l'unica persona seduta al suo fianco era l'agente speciale Leroy Jethro Gibbs, che aveva espressamente chiesto di poter stare da solo con lui.
Tony sospirò schiarendosi la voce, quando fu colpito da un lampo di dolore alla gola: "Ah!" mormorò sfiorandosi la zona dolorante con la punta delle dita, "e questo da dove esce?" si chiese perplesso.
Provò a muovere debolmente la testa, ma ovviamente non era in grado di vedere nulla a causa delle bende che gli coprivano il viso.
"Ciao DiNozzo".
"Capo?" scattò, il suo stupore fu così forte da indurlo ad uno scatto improvviso che gli provocò dolorose fitte.
"Tutto bene?" gli chiese Gibbs col suo solito monotono tono di voce.
"Ahi..." ansimò, "beh se si considera che potevo non sopravvivere...si sto bene" si sforzò di sorridere.
Gibbs sorrise, non lo avrebbe mai ammesso a parole, ma gli era mancato... gli era mancata la sua voce, il suo umorismo, il suo sorriso.
"Ascolta Tony..." iniziò a parlare Jethro, ma Tony lo fermò: "E gli altri? Mio padre è qui?".
"Sono fuori, ho chiesto di restare da solo con te perché...".
"Anche Anna? Dov'è lei?".
Gibbs sospirò: "Si è con tuo padre, si è rotto la mano per assestare un pugno alla Sanchez".
"Chi?" chiese il più giovane dei due con una smorfia, "mio padre avrebbe steso qualcuno?" rise, ma subito dopo si contorse per i dolori.
"DiNozzo!" si preoccupò Gibbs.
"Sto bene capo, sto bene" ansimò.
"La storia di Sanchez è lunga, te la racconterò un'altra volta oppure ti leggerai i verbali, ora c'è un'altra cosa di cui vorrei parlarti" disse Jethro.
"No capo, non c'è niente da dire" rispose secco.
Gibbs sospirò, percepiva il fragile muro che Tony stava faticosamente alzando intorno a se, ma non poteva lasciarlo fare: "Regola numero 51, DiNozzo" mormorò.
"A volte si sbaglia..." rispose lui ed un amaro sorriso gli increspò le labbra, "un modo carino per dirmi che ho sbagliato tutto capo?" chiese cinico.
"Non tu, Tony... io!" rispose l'uomo con un tono di voce molto basso.
Anthony non rispose, era così sorpreso di quell'affermazione che non sapeva cosa dire ne tanto meno come comportarsi.
"Ho sbagliato con te" proseguì Jethro, "quando abbiamo avuto quella litigata, ho volontariamente deciso di ignorarti, sapevo come questo mio atteggiamento di avrebbe mandato in crisi, ma volevo...".
"Regola numero 6 capo!".
Gibbs si bloccò, poi rise: "Le conosci proprio tutte, eh?".
"Ho avuto un ottimo maestro che ha sempre cercato di inculcarmi la giusta disciplina e le sue regole" rispose Tony serio.
Gibbs lo guardò, quelle parole gli erano arrivate dritte al cuore e non le avrebbe dimenticate tanto facilmente.
"Ascolta Tony, c'è un'altra cosa che devo dirti" riprese con voce emozionata, "a causa di tutta questa storia, avrai bisogno di tempo per riprenderti completamente e la convalescenza sarà di sicuro molto lunga, ma...".
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Fino all'Ultimo Respiro
FanfictionL'Agente molto speciale Anthony DiNozzo viene scelto per una missione difficile dove dovrà giocarsi il tutto per tutto e dove la sua vita sarà messa seriamente in pericolo. Riuscirà Tony a vincere la sua battaglia e portare a termine la missione che...