Capitolo 21

204 11 6
                                    


Abby trattenne il fiato mentre con la mano cercava quella di Gibbs che gliela strinse. Il medico scosse il capo: "Abbiamo fatto il possibile..." prese a dire, "ma quando è arrivato qui le sue condizioni erano disperate: fratture, emorragia interna e trauma cranico di entità elevata. Lei è un collega, capirà che in queste condizioni è stato già un miracolo che sia arrivato vivo fin qui".

Ducky annuì tradendo un tremolio nel corpo.

"Si ma Tony allora è...?" mormorò Abby con gli occhi pieni di lacrime. Gibbs le strinse la mano con più forza, ma non poté impedirle di farle scappare una lacrima.

"È debole, molto debole ma è vivo!" si affrettò il medico, "durante l'intervento ha perso molto sangue e ha rischiato più volte di collassare. Finché non riprenderà conoscenza non potremo avere un quadro completo dei danni che ha subito, potrebbe restare invalido o aver perso la memoria, non sappiamo cosa aspettarci ne tanto meno se e quando si sveglierà...".

"È in coma?" chiese Ducky.

"Mi dispiace" sospirò il medico, "le prossime 48 ore saranno fondamentali per sciogliere la prognosi, ammesso che si svegli, scusatemi" concluse avviandosi.

"Possiamo vederlo?" gli urlò dietro Abby.

"Non è un bello spettacolo signorina, ma si certamente, non appena sarà condotto in camera potrete vederlo, parlargli magari servirà a risvegliarlo, ma non tutti insieme mi raccomando", detto ciò il chirurgo sparì dietro una nuova porta lasciando i tre soli.

"Jethro, perché non vai tu per primo" propose Ducky.

"Si Gibbs, sono sicura che se sentirà la tua voce, il nostro Tony scatterà subito sull'attenti e..." la ragazza non riusciva a continuare, "oh Gibbs, povero Tony! Il nostro Tony!" continuò scoppiando in un pianto disperato. Il capo dell'NCIS la strinse a se, senza proferire parola, mentre il suo sguardo era fisso sulla porta della sala operatoria.

"Scusate" sorrise un'infermiera appena arrivata, "il dottore mi ha detto di avvisarvi quando sarebbe stato possibile vederlo, prego da questa parte" concluse facendogli strada. I tre la seguirono senza parlare, ognuno sembrava celare qualche strano e pesante segreto nel cuore.

 "Ecco è qui, mi raccomando non più di una persona per volta" avvisò.

"Ma Tony può sentirci?" chiese scioccamente Abby.

"Il paziente è privo di coscienza, è arrivato già in questo stato e sinceramente non sappiamo se le nostre voci possono raggiungerlo, ma è necessario stimolarlo affinché possa svegliarsi il prima possibile, per cui ci affidiamo a voi" fece una pausa, "la medicina attualmente non può far altro per il signo DiNozzo, mi spiace" concluse dirigendosi verso l'ascensore.
Abby guardò Gibbs convinta del fatto che lui sarebbe stato il primo a entrare nella stanza dell'amico, ma l'uomo s'infilo la giacca pronto ad andarsene.

"Dove vorresti andare?" scattò Ducky, "non vai da Anthony?".

"No, fatelo voi per me, io torno in ufficio a stanare quel vigliacco!" avvisò Gibbs con voce calma e ben impostata.

"Ma Gibbs!" obiettò Abby, ma l'uomo le aveva già voltato le spalle diretto alle ascensori.

"Aspetta!" lo bloccò la ragazza per un braccio, "si può sapere che stai facendo Gibbs? Tony ha bisogno di te e tu cosa fai? Te ne vai? No Gibbs, tu devi entrare in quella camera e...".

"Lasciami andare Abby!" scattò nervoso, "non posso essere di nessun aiuto a DiNozzo, l'unico modo che ho per aiutarlo è acciuffando chi l'ha ridotto in questo stato".

"Ma...".

"Lascialo andare Abigail, il nostro Jethro ha cose più importanti da fare che occuparsi di un amico, dico bene Jethro?" lo provocò Ducky guardandolo severo. Gibbs distolse lo sguardo e s'infilò in ascensore.

"Ma cosa gli prende Ducky?" scattò Abby una volta soli.

"Prima di affrontare Anthony, Jethro deve affrontare i demoni che si porta dietro e non sarà una lotta facile, lui si sente in colpa e non riesce a perdonarsi il fatto che ha permesso che un agente si sia ridotto in quelle condizioni" rispose l'anziano con un'espressione triste in volto.

"Ma non è colpa sua! Tony è stato venduto!" ribatté la ragazza agitata.

"Lo so Abby e lo sa anche lui, ma è comunque difficile da mandar giù" rispose bonariamente l'uomo, "ora andiamo, Anthony ha bisogno di noi" concluse mettendo una mano sulla spalla della giovane ed insieme varcarono la porta della stanza di Tony.

Fino all'Ultimo RespiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora