Capitolo 58

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La ragazza rimase in silenzio, fissava il volto sofferente dell'uomo e cercava di mettere in ordine le idee. Sembrava non esserci pace per lui, ma questo poteva essere a tutti gli effetti l'atto finale di una lunga storia di sofferenza che aveva portato l'agente DiNozzo in quel letto di ospedale.

"Non dici nulla?" chiese Tony sforzando un sorriso, "pensavo mi avresti apostrofato con una delle tue ramanzine" scherzò.

"Scusa, ma..." mormorò la ragazza non riuscendo più a trattenere le lacrime.

Tony la sentì singhiozzare sommessamente e cercò di sfiorarla con la mano inutilmente: "Dove...dove sei?" mormorò continuando a cercarla.

"Qui" rispose appena prendendogli nuovamente la mano, "scusa, non sarei dovuta sbottare, ora ti preparo per l'intervento" si sforzò di trattenere altre lacrime.

"Vieni qui" sorrise Tony cercando il volto della donna nella sua personale oscurità, lo trovò, sentì la pelle morbida e calda, sentì il bagnato che aveva lasciato il passaggio delle lacrime, "non fare così, non devi piangere. Andrà tutto bene vedrai" cercò di consolarla tirandola a se e abbracciandola con l'unico braccio libero che aveva. "Se anche tu che mi hai sempre sostenuto, ora piangi... devo pensare che sono davvero spacciato" scherzò.

"No, non devi neanche pensarlo!" scattò lei alzando il viso quanto basta per incrociare lo sguardo dell'amato, "tu sei un DiNozzo, non morirai" sorrise lasciando che altre lacrime le sgorgassero dagli occhi, poi lo baciò dolcemente. Avrebbe voluto lasciarsi andare ed assaporare quel bacio fino in fondo, ma non poteva rischiare altre trasmissioni occasionali e dovette accontentarsi di un bacio semplice ma intenso.

"E questo perché?" chiese Tony accarezzandole il viso, "è forse un bacio di addio?".

"No, è un bacio d'inizio" gli sussurrò sulle labbra, "questo è solo l'inizio" concluse baciandolo di nuovo, ma questa volta fu lui a condurre. Con la mano la teneva salda per la nuca, mentre con la lingua le schiudeva le labbra per darle un bacio più passionale e vero. Sentì il sapore che aveva baciare una persona dopo tanto tempo e, nonostante la sofferenza fisica, ne fu inebriato.

Lei lo scostò con forza: "No! Così potrei...".

"Non mi importa" sorrise lui, "ora che so che sapore hanno i tuoi baci, farò di tutto per averne ancora" concluse.

Anna lo fissò, il cuore gonfio di ansia e d'amore: "Sei proprio uno sciocco" sorrise iniziando i preparativi per l'operazione.

Mike l'infermiere di turno quel mattino gli portò l'occorrente per preparare al meglio il paziente: camice e copricapo sterili, flebo, aghi da prelievo e fiale, ogni cosa era stata confezionata singolarmente in modo da evitare contaminazioni accidentali.

"Quando hai bisogno chiamami, io sono qui fuori" le disse il collega uscendo dalla stanza.

Anna gli sorrise e si chiuse la porta dietro di se.

Si avvicinò a Tony per procedere col prelievo sanguigno di routine, dovevano essere sicuri al 100% che i livelli nel sangue fossero accettabili per procedere all'intervento, dal canto suo, Tony accettava in silenzio tutto quello che la donna gli faceva, sapeva che poteva fidarsi di lei ed era tranquillo nonostante il terribile malessere di cui era vittima.

"Ora procedo col prelievo" lo avvisò sfiorandogli il braccio.

"Preferivo non saperlo" disse con un sospiro, lei non rispose ma lo guardò curiosa.

"Sai? Anni fa ho avuto la peste polmonare e d'allora ho una paura matta degli aghi" rise debolmente.

"Non preoccuparti, ti prometto che non sentirai nulla" sorrise la ragazza, "finora non ti sei lamentato, quindi...".

Fino all'Ultimo RespiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora