Capitolo 47

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"Signor DiNozzo?".

Senior alzò lo sguardo e si ritrovò davanti l'infermiera addetta al figlio. Subito scattò in piedi impallidito: "E' successo qualcosa a Junior?" chiese.

"Oh, no signore, in questo momento Tony dorme profondamente come un angioletto" sorrise Anna, "possiamo somministrargli una dose minima di analgesico ogni 12 ore ed ora finalmente sta meglio e può dormire tranquillo. Ero venuta a vedere come sta lei, sono ore che è qui seduto".

"Oh cara, non si preoccupi per me, sto bene" sorrise l'uomo.

"Venga" lo invitò Anna prendendolo sottobraccio.

"Dove andiamo?" chiese malizioso Senior, per quanto fosse in apprensione per il figlio, il suo sangue da gigolò ribolliva come se fosse ancora un ragazzino.

"Da suo figlio".

"Oh no!" puntò i piedi, "non posso. Se junior dovesse sentirsi male a causa mia...".

"Non succederà nulla, Tony è molto più forte di ieri e poi dorme profondamente per cui non ci sono pericoli" lo incoraggiò.

"Perché insiste tanto?" chiese Senior.

"Perché oggi ha passato una giornata orribile e ha spesso invocato il suo nome nel delirio della febbre" fece una pausa facendogli indossare il camice azzurro sterilizzato, "suo figlio ora ha bisogno di lei e lei ha bisogno di lui o sbaglio?" sorrise.

Senior non le rispose, le baciò la guancia ed entrò nella stanza dove DiNozzo dormiva.

Il suono dei macchinari era fastidioso, ma quello che colpì di più l'uomo fu il pallore sul volto del figlio abbinato a chiazze violacee che gli ricoprivano parte del volto e del corpo. Prese la sedia accanto al letto e vi si accomodò, sentiva il respiro regolare di Tony e questo lo aveva tranquillizzato. I lineamenti del viso erano distesi e la pelle era fresca e profumata, segno che l'infermiera l'aveva lavato da poco.

"Junior" mormorò con un filo di voce, "cosa ti hanno fatto?" continuò sfiorandogli la fronte con una carezza. Tony mogugnò nel sonno ed a Senior scappò un sorriso commosso, poi prese la mano del giovane tra le sue, la baciò e la tenne vicino al viso continuando ad accarezzarla.

"Papà..." mormorò Tony nel sonno.

"Sono qui, figliolo...sono qui!" sussurrò con voce tremante. Notò un sorriso emergere sulle labbra del figlio ed il suo respiro era sempre più rilassato, quella sarebbe stata una nottata tranquilla.

***

"Agente Gibbbs?" lo scrollò uno degli agenti di guardia.

Jethro aveva preso posto su uno dei divanetti della sala di attesa e ne aveva approfittato per chiudere un occhio. Quelle giornate erano state intense di emozioni e stress da averlo ubriacato.

"Che ore sono?" chiese mezzo addormentato.

"Le sei signore!" rispose.

"Le sei, eh?" mormorò mettendosi in piedi, "ho bisogno di un caffé e di una doccia. Chi c'è ora di turno di là?".

"L'agente Fornell col mio collega signore. Io sto smontando ora e, come mi aveva chiesto, l'ho chiamata prima di andare" spiegò il soldato.

"Grazie, ci vediamo nel pomeriggio. Ora vai a riposarti".

"Si, signore, grazie signore".

Jethro lasciò la sala d'attesa e s'incamminò pigramente verso la stanza di Tony incrociando Tobias nel corridoio: "Santo cielo Jethro sei più distrutto di quando sei andato a dormire!" sbraitò l'amico divertito.

"Lascia stare, com'è la situazione?" chiese buttando un occhio oltre il vetro.

"Il padre di Tony è stato scortato all'hotel, non è stato facile staccarlo dal figlio, ma se continuava a stare qui, rischiavamo che li ricoverassero entrambi. DiNozzo invece sembra stia trascorrendo una nottata tranquilla, nessuna emergenza e continua a dormire come un ghiro" fece rapporto, "per quanto riguarda il nostro assassino, non si è ancora fatto vivo nessuno" concluse.

"Tutto tranquillo allora, eh?" constatò Gibbs guardando il suo agente che dormiva serenamente oltre il vetro. A poca distanza da lui, la sua personale infermiera si era procurata una sedia sdraio e si era piazzata li per passare la notte.

"Ascolta, perché non vai a casa e non ti fai una bella doccia? Qui ci pensiamo noi" propose Fornell.

"Si, penso che farò così" mormorò in risposta Gibbs, "ci vediamo più tardi e per qualsiasi cosa...".

"Si, si... ti chiamo, lo so! Fila a casa ora!" sorrise agitando la mano come a scacciarlo.

Jethro sorrise e, dopo aver dato un'altra occhiata a Tony, s'incammina verso l'uscita.

Fino all'Ultimo RespiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora