Capitolo 25

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Gibbs entrò col suo solito fare brusco, prese posto al tavolo degli interrogatori ed intrecciò le dita sul fascicolo chiuso.

Dall'altro capo del tavolo, Matis sedeva in manette con il viso visibilmente seccato.

"Sono proprio necessarie queste? Mi stringono i polsi" protestò facendo tintinnare il metallo.

"Se vuoi posso togliertele" propose Gibbs impassibile.

"Davvero?".

"No idiota! Anzi dovresti sentirti fortunato a camminare ancora sulle tue gambe" sbroccò l'agente, poi aprì la cartellina e dispose delle foto sul tavolo. Prima iniziò col mostrargli le foto dei presenti agli incontri: "Riconosci qualcuno?" chiese Gibbs.

"No" rispose senza neanche guardare le foto.

"Guarda!!" urlò Jethro sbattendo con forza i pugni sul tavolo. Matis trasalí spaventato e l'agente tirò fuori anche gli scatti del ritrovamento di Tony: "Anche lui non lo conosci?".

"Oh si che mi conosce capo" sorrise amaramente DiNozzo da dietro le spalle di Gibbs, "certo che queste foto non mi rendono giustizia, scommetto che le ha scattate McReporter. Capo dovresti seriamente mandare McGee a un corso di fotografia, le sue foto fanno schifo!". Gibbs si fece scappare un sorriso appena percettibile, che sparì non appena l'arrestato iniziò a parlare: "Mi prendi in giro vecchio? Certo che lo conosco! Quel bastardo mi ha rubato dieci anni della mia vita!" esplose Matis con rabbia e provando ad alzarsi dalla sedia, ma Gibbs lo afferrò per una spalla costringendolo a ritornare seduto. Matis rise divertito: "Scommetto che per te è un fatto personale eh vecchio? Chi sei tu? Suo padre forse?" rise divertito, "beh mi spiace, ma quel verme si è messo contro la persona sbagliata, glielo avevo detto che me l'avrebbe pagata cara e così è stato. Sono il più forte!" rise.

"Davvero infierire su un uomo ferito e legato ti sembra una dimostrazione di forza? Io personalmente lo trovo un gesto da vigliacchi e vantarti di tale prodezza fa di te un essere ancora più misero e idiota di quel che sospettavo" sbuffò Gibbs, "provo quasi pena per DiNozzo ridotto in fin di vita da un elemento del genere, meritava di meglio!".

"Grazie capo" mormorò Tony con una smorfia a metà tra il perplesso e il divertito.

Matis digrignò i denti furente: "Che cazzo dici vecchio? Lui è morto!".

Gibbs scoppiò a ridere: "Pensi davvero che DiNozzo può morire per mano di un individuo insignificante come te? Illuso!".

Matis urlò di rabbia cercando nuovamente di alzarsi, ma questa volta Gibbs lo afferrò per il bavero della camicia facendolo sbattere con forza contro la parete alle sue spalle: "Vedi di darti una calmata idiota, perché credimi, io ce la sto mettendo tutta per non ammazzarti, quindi fai il bravo e rimettiti seduto" sussurrò a denti stretti e continuando a guardarlo fisso negli occhi.

"Capo, no!" sentì Tony alle sue spalle.

"Zitto!" mormorò Gibbs continuando a tenere Matis stretto contro il muro con una violenza tale da comprimergli in parte la trachea.
"Capo così morirà!".

"Zitto!".

Matis iniziava ad essere percosso da convulsioni mentre un rivolo di bava gli bagnava il labbro e scendeva verso il mento.

"Gibbs fermati!" la forza con cui percepì le parole di Tony lo convinsero a lasciare la presa prima che fosse troppo tardi. Matis cadde al suolo ansimante e continuando a tossire convulsamente, mentre Jethro lo guardava dall'altro verso il basso con sguardo carico di odio.
"Sei impazzito?" riuscì a chiedere a fatica il prigioniero, "io ti denuncio, ti faccio cacciare dalla marina, io..." si bloccò tossendo nuovamente. Gibbs lo riprese dalla camicia per rimetterlo seduto.

"Ed ora passiamo alle cose concrete: Dov'è il colonnello Coole?" chiese l'uomo dell'NCIS.

"Chi?" farfugliò l'altro.
"Vuoi che ti faccia di nuovo sentire quanto è duro il muro, Matis?" minacciò Gibbs.
"No no, ma davvero, non so di chi parli" si affrettò.
"Ah davvero?" scattò nuovamente Gibbs mostrandogli una foto di Coole.
Matis lo guardò attentamente.
"Allora?".

"Non so dove sia".

"Certo" sorrise Gibbs, "e magari ti aspetti che ti credo, giusto?".

"E' la verità! Io questo vecchio l'ho visto solo per pochi secondi quando stava interrogando DiNozzo, poi ha lasciato la pistola a Jamie e ci ha ordinato di ucciderlo" farfugliò agitato, "chiedi a Jamie".

"Lo farò, piuttosto cosa voleva sapere da DiNozzo?" chiese Gibbs incuriosito.

"Quale fosse la sua missione e cose del genere".

"E nient'altro?".

"Ascolta, mi sta anche bene tornare in galera, ma non ci tengo a farmi ammazzare da te, mi è bastato quello che stavi per fare prima. Se sapessi altro te lo direi di certo" rispose tutto di un fiato Matis. Era entrato in quella stanza con l'intenzione di fare lo spaccone, convinto che ormai aveva ottenuto la sua vendetta, ma quando aveva visto la reazione di Gibbs, quasi ringraziò il cielo che Tony non fosse davvero morto o, con molta probabilità, sarebbe morto anche lui.

"Un'altra cosa".

"Si, signore!".

"Non chiamarmi più vecchio!" sentenziò uscendo dalla stanza.

Fino all'Ultimo RespiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora