Capitolo 52

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Un altro giorno era trascorso, erano circa le 22 della sera e l'agente molto speciale Anthony DiNozzo, dopo aver pianto fino allo sfinimento, si era di nuovo riaddormentato.

Il volto era rosso, gli occhi ancora leggermente gonfi così come il naso, sembrava a tutti gli effetti un bambino che aveva pianto troppo ed ora recuperava l'energie dormendo come un ghiro.

Anna lo fissava dalla sua postazione, l'averlo visto in quello stato l'aveva scossa. Aveva intuito che dietro quel grande omone si nascondesse una persone dolce, fragile e bisognosa di attenzioni eppure averne conferma in quel modo così sconvolgente l'aveva turbata. A causa della crisi che l'aveva colto quel pomeriggio, la temperatura corporea era di nuovo salita sopra i 38°, ma era abbastanza lucido e questo la tranquillizzava.

Sentì bussare alla porta e vide Senior sulla soglia che le sorrideva: "Buonasera cara, mi hanno detto che Tony era qui".

"Signor DiNozzo, ma è tardissimo! Non sarebbe dovuto venire" gli andò incontro la ragazza porgendogli il braccio come appoggio.

"Stavo tornando da una cena da amici ed ho pensato a venire a vedere come stava il mio ragazzo" disse prendendo posto sulla sedia accanto al letto, "allora Anna, mi dica, come sta?".

"Come avrà notato è uscito dalla rianimazione ed ora riesce a respirare senza ossigeno. Rimane il fattore debolezza a tutte le complicanze delle ferite, ma sta meglio" rispose donandogli un sorriso.

"Questo è un vero sollievo" rispose l'anziano accarezzando il capo del figlio, "ah il mio ragazzo! Lo sapevo che ce l'avrebbe fatta e sa il perché?".

"Perché è un DiNozzo" sorrise Anna che conosceva già la risposta.

"Oh, te l'ho già detto?" sorrise lui emozionato.

"Almeno un migliaio di volte, ma oggi non l'avevo ancora sentito" scherzò lei, "piuttosto, ha fame?" chiese.

Senior la guardò perplessa, sembrava in difficoltà: "Veramente ho detto che ero a cena da amici..." cercò di giustificarsi.

"Certo, ma vede...non mi convince molto questa cosa, secondo me non riusciva a dormire perché troppo preoccupato per suo figlio ed alla fine si è ritrovato qui" ipotizzò Anna cercando in una borsa che aveva messo nell'armadio per il vestit, "se vuole ho ancora dei sandwich, del the verde e della frutta, che ne dice?".

"Dico che sto morendo di fame!" sorrise Senior prendendo uno dei panini che la ragazza gli aveva offerto, "però il the verde proprio non lo reggo, non avrebbe qualcosa con le bollicine?" ammiccò.

"Lo Champagne l'abbiamo terminato, se vuole posso prenderle dell'acqua minerale" scherzò lei.

L'altro rise di gusto: "Vada per l'acqua allora".

"Bene, torno subito e non faccia entrare nessuno in mia assenza, mi raccomando!" rispose Anna uscendo dalla stanza e lasciando padre e figlio da soli.

"È proprio una cara ragazza, eh Junior?" sorrise rivolto al figlio che giaceva immobile nel letto.

"So che è dura figliolo, ma tu sei forte e..." si bloccò lottando contro l'improvvisa commozione che gli faceva tremare la voce, "sono fiero di te, Junior, molto fiero" concluse soffocando le lacrime. Continuava a tenere la mano sulla sua mentre con l'altra si copriva gli occhi bagnati.

"Grazie papà" rispose Tony con un sussurro.

"Junior!!" esclamò Senior spaventato, "oh...ciao figliolo, io..." balbettò emozionato, si sentiva terribilmente impacciato, non sapeva cosa dire, come rapportarsi visto che in tutte quelle notti gli aveva sempre parlato senza ricevere risposta. Rise nervosamente, temeva che il figlio potesse avere una reazione spropositata, che potesse star male per causa sua. Non riusciva a trovare le giuste parole e così continuava a emettere versi gutturali e a ridere nervosamente.

"Ti voglio bene anch'io, papà" sorrise Tony aprendo gli occhi e Senior si sciolse in un sorriso commosso.

Fino all'Ultimo RespiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora