Capitolo 48

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Era appena uscito da sotto la doccia quando il suo telefonino prese a squillare: "Dimmi Abby".

"Gibbs abbiamo novità!" rispose allegramente la donna dall'altro capo del telefono.

"Che succede Abby?".

"Prima di tutto come sta Tony?".

"Migliora gradualmente, ma non è ancora fuori pericolo ed ora dimmi queste novità" rispose l'uomo con tono seccato.

"Hai ragione, ascolta. Abbiamo l'identità dell'uomo che si è intrufolato nel nostro magazzino prove, si tratta di Raimond Blanks" rispose Abby sempre con tono allegro, "lo conosci?".

"Dovrei?".

"Non saprei, è stato un ex agente segreto del governo, ma fu accusato di spionaggio nel 2005 e dall'ora si sono perse le sue notizie, almeno finché non si è intrufolato qui all'NCIS".

"Abbiamo anche un indirizzo?".

"Si Gibbs, ti ho mandato tutto con Timmy, dovrebbe essere lì a momenti" non fece in tempo a finire la frase che sentì la voce di McGee, "eccolo! Ciao!" concluse mettendo giù la comunicazione.

"Capo, abbiamo una pista!" esclamò Tim entrando in casa.

"Ero al telefono con Abby che mi ha spiegato a grandi linee. Sappiamo dove abita, giusto?" chiese infilandosi la maglia.

"Si capo, ma era appena rientrato per caso?".

"E anche se fosse? Su andiamo!".

"Ziva ci raggiunge direttamente li" avvisò Tim entrando in macchina.

"Perfetto, andiamo" rispose Gibbs sedendosi dalla parte del passeggero e lasciando che fosse il suo agente a guidare fino alla casa del sospettato.

Arrivarono sul posto in pochi minuti, Ziva era già li come aveva detto McGee. Avrebbe voluto fare irruzione da sola, ma non voleva inimicarsi ulteriormente Gibbs dopo i fatti della notte precedente. Si divisero in due gruppi: Gibbs e Ziva all'entrata principale e Tim sul retro. Entrarono in contemporanea da entrambi i lati annunciando la loro presenza, ma all'interno della casa non c'era nessuno.

"Libero" avvisò Ziva.

"Libero capo" confermò McGee.

"Diamo un occhiata" ordinò Gibbs iniziando la perquisizione.

"Ehi Ziva" la avvicinò Tim, "come stai?".

"Bene" rispose la donna senza far trasparire alcuna emozione. McGee la guardò accigliato.

"Cosa c'è McGee?" chiese seccata.

"Niente è solo che mi sembri poco convincente" ribatté Tim svuotando un cassetto. La donna non rispose, non voleva dare inutili spiegazioni, non era il momento ne tanto meno il luogo più adatto.

Si sentí un rumore di chiavi infilate nella toppa e tutti si spostarono lungo le pareti. La porta si aprì lentamente ed un uomo sui quarant'anni entrò con in mano una confezione di birra.

"NCIS non muoverti!" tuonò McGee impugnando la pistola, Blanks sgranò gli occhi e, dopo aver colpito Tim al viso con la confezione di bottiglie di vetro, prese a correre per il vialetto anteriore della casa.

"Ehi!" urlò Ziva iniziando l'inseguimento seguita da Gibbs, "fermo o sparo!".

Jethro prese una sedia da giardino e la lanciò contro l'inseguito facendolo cadere, ma non fece in tempo a rialzarsi che gli erano già addosso amanettandolo.

"Andiamo!" ringhiò Ziva aiutandolo ad alzarsi, "Tim tutto bene?".

"Più o meno" rispose il collega reggendosi il naso da cui usciva una gran quantità di sangue.

"Tieni" mormorò Gibbs dandogli dei fazzolettini, "eh tu, cammina!" spintonò l'arrestato.

****

"Si può?" chiese timidamente Abby restando sulla soglia della stanza dov'era ricoverato DiNozzo.

"Lei è?" chiese Anna sulla difensiva, sapeva il rischio che stava correndo Tony e le era stato raccomandato di stare all'erta.

"Ah, si ecco..." tergiversò Abby visibilmente in difficoltà, l'ostilità con cui la guardava la ragazza la metteva a soggezione, sembrava una mamma orso che protegge il suo cucciolo.

"Abby?" mormorò Tony con un filo di voce. L'analista forense si illuminò di un sorriso commosso, oltrepassò l'infermiera e corse al capezzale dell'amico ferito: "Ehi, ciao Tony!" sorrise lasciandosi scappare una lacrima, "ti vedo bene, sai?" continuò sfiorandoli la fronte con un bacio.

Anthony rise sommessamente e fu colpito da alcuni colpi di tosse che lo fecero gemere in una smorfia di dolore.

"Tony?" si allarmò la ragazza vestita in stile gotico.

"Sto bene, non è nulla" sospirò lui ansimando per le fitte. Abby guardò l'infermiera preoccupata, ma l'altra scosse il capo come ad intendere che è la norma e di stare tranquilla.

"Allora? Quando torni all'NCIS? Non fanno che chiedere tutti di te, sai?" si finse allegra.

"Davvero?" sorrise debolmente, "dai, non ci credo".

"Ti dico che è così!" rise divertita, "ti vogliamo tutti con noi".

Tony non rispose, ma alzò lentamente alcune dita dalla mano come a voler accarezzare la ragazza: "Abby Sciuto..." mormorò.

"Si, sono qui" sorrise prendendo la mano dell'amico tra le sue.

"Ti conosco da una vita e, anche se non posso vederti, so quando stai mentendo o ti stai sforzando, sai?" la provocò.

"Ti sbagli Tony, io..." si schernì.

"La tua voce..." ansimò, "la tua voce, cambia...quando sei preoccupata...la tua voce..." tossì nuovamente.

Abby senti la mascella tremare sotto la pressione emotiva, stava per scoppiare in lacrime, ma non voleva assolutamente farlo davanti a Tony, non avrebbe per nessun motivo al mondo ferito il suo amico facendosi vedere tanto disperata. Guardò Anna come a supplicarla d'intervenire, non riusciva più a trattenersi e non sapeva come fare per risolvere la situazione.

"Basta così per favore, Tony devi riposare!" intervenne l'infermiera con immensa gratitudine da parte dell'analista.

"Oh, ma certo, forse è meglio che vada" farfugliò Abby lasciando la mano dell'amico.

"Si, forse è meglio" rispose DiNozzo con lo sguardo fisso verso il soffitto.

Abby singhiozzò portandosi una mano alla bocca: "ciao Tony" sussurrò con voce tremante, poi si voltò ed uscì dalla stanza seguita dall'infermiera.

Fino all'Ultimo RespiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora