La nottata era trascorsa lunga e pesante. Nella sala d'attesa dell'ospedale di Bethesda, la squadra di Gibbs si era posizionata scomposta sui pochi divani disponibili. Non era importante quanto la posizione fosse comoda, tanto nessuno di loro era in grado di dormire. Aspettavano tutti con ansia che qualcuno uscisse dal reparto di rianimazione con delle buone notizie, ma il tempo passava e le loro speranze erano sempre più vane.
Fuori dalla finestra il sole iniziava la sua scalata verso il cielo che andava schiarendosi. Dal gruppo Abby si alzò in piedi prendendo la parola: "Qualcuno vuole un caffé? Io ne ho un bisogno primario" chiese con voce impastata dal sonno. Vance e McGee alzarono l'indice pigramente, erano troppo frastornati dalla nottata passata in bianco per parlare, Ziva dormiva sulla spalla di Palmer e quest'ultimo su quella di Ducky, se non si fosse trattata di una situazione drammatica, qualcuno avrebbe potuto scattar loro qualche foto per poi divertirsi tutti insieme.
"Uno anche per me, Abby" si unì Gibbs apparendo alle loro spalle. Tutti scattarono in piedi non appena lo videro circondandolo. Nessuno fiatava, ma l'espressione dell'uomo li fece ben sperare.
"DiNozzo si è svegliato alcuni minuti fa" annunciò passandosi una mano sugli occhi e tutti i presenti scoppiarono in un boato di gioia.
"E come sta Gibbs? Possiamo vederlo?" saltellò allegramente Abby con gli occhi lucidi.
"Sapevo che ce l'avrebbe fatta!" rise Ziva dando un colpo alla spalla di Tim che le sorrise felice.
Nel mezzo dei festeggiamenti, solo Vance e Ducky sembravano non essere poi così entusiasti della cosa: "Che cosa c'è Jethro?" chiese infine Ducky aguzzando la vista.
"Ha riportato danni?" si unì anche Vance. A quelle domande tutti i presenti si bloccarono, si erano esaltati così tanto al pensiero che il loro amico si fosse svegliato da aver tutti dimenticato che da quel risveglio sarebbero potute cambiare tante, tantissime cose.
"Il medico lo sta visitando ora, ne sapremo di più quando avrà finito" rispose sbrigativamente il capo dell'NCIS.
Ducky lo scrutò attentamente: "Si, ma c'è qualcosa che non ci hai detto, vero?" chiese sospettoso.
Davanti a quella insistenza, anche gli altri avevano finito col dar peso alla cosa: "Che succede, Gibbs?" chiese Ziva.
"Capo, Tony sta davvero bene?" chiese Tim preoccupato.
Jethro sospirò passandosi una mano dietro la nuca: "Ecco, uno dei colpi alla testa pare gli abbia danneggiato il nervo ottico..." prese a spiegare, "attualmente DiNozzo è cieco".
"Cieco? Completamente?" chiese Vance tradendo per la prima volta un'emozione davanti ai suoi subordinati.
"No, dev'esserci un errore!" scattò Ziva scuotendo più volte il capo, "Tony cieco? Ma non scherziamo!" sbuffò istericamente.
"Ducky, non mi sembri affatto sorpreso" notò Jethro. L'amico si strinse nelle spalle, il volto era triste e contratto: "Quando ho visto come era stato ridotto" fece una pausa, "me lo sono immaginato! È stato percosso più volte e insistentemente con una oggetto in metallo. Direi che è un miracolo che non gli hanno aperto in due il cranio".
"In questo caso, per fortuna che Tony ha la testa dura, eh?" sorrise Palmer cercando di sdrammatizzare, ma si guadagnò solo le occhiatacce di tutti i presenti. "Scusate" mormorò mortificato.
"Cos'altro puoi dirci a riguardo, Ducky?" chiese Gibbs ignorando completamente Palmer.
"Vedi Jethro, traumi di questo genere effettivamente possono portare diverse conseguenze comuni come la perdita di memoria o la cecità appunto. Di solito i pazienti recuperano completamente la vista col tempo e tanto riposo, ma ci sono dei casi in cui è necessario sottoporsi a un delicato intervento chirurgico, dipende da quanto è esteso il danno e se cristallino e retina sono recuperabili".
"E in questo caso lo sono?" chiese Abby visibilmente scossa.
"Non saprei cara, non ho visto la cartella clinica di Anthony, ma di certo non sarà operabile nell'immediato" rispose l'anziano patologo.
"Perché mai?" chiese McGee accigliato.
"Perché un'anestesia come quella a cui dovrei sottoporre il signor DiNozzo per la durata di un intervento simile potrebbe ucciderlo" rispose il dottore dell'ospedale arrivando alle loro spalle. Tutti si voltarono a guardarlo.
"Addirittura ucciderlo?" chiese Vance con una smorfia a metà tra lo stupore e lo scetticismo.
"Si signore, il signor DiNozzo è troppo debole per subire un'operazione così lunga e delicata. Nel suo specifico caso, potrebbe morire durante l'intervento, ma se non lo operiamo al più presto, rischia di non riuscire più a recuperare la vista" rispose il dottore sinceramente preoccupato.
"Un bel problema, eh?" mormorò Abby fra se e se, "cosa ne sarà di lui se..." continuò tra i singhiozzi.
"Ehi, vieni qui" l'abbracciò Gibbs, "andrà tutto bene, vedrai". La ragazza annuì continuando a piangere sulla spalla dell'uomo, non c'era cosa peggiore che vedere le persone che si amano soffrire senza poter far nulla per aiutarle e questo a Abigail pesava come un macigno sul cuore.
"Come pensa di procedere?" chiese Vance rivolto al dottore.
"La temperatura corporea si sta abbassando, gli ho fatto somministrare del paracetamolo che serve sia per la febbre che come palliativo per il dolore, purtroppo non possiamo fare di più o affaticheremo troppo il cuore. Nel pomeriggio lo sottoporre a nuove analisi e ad una tac, per quanto riguarda l'ossigeno, siamo passati dalla mascherina al tubicino".
"Capisco" rispose il direttore.
"Possiamo vederlo?" chiese nuovamente Abby.
"Meglio di no, purtroppo non ha preso bene la notizia della cecità ed ora è alquanto sconvolto. Vorrei evitargli ulteriore stress" rispose secco il dottore. Abby annuì, per quanto le dispiaceva, sapeva che era la cosa migliore da fare.
"Ehi, aspettate un attimo!" scattò McGee guardandosi intorno, "ma dov'è finita Ziva?".
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Fino all'Ultimo Respiro
FanfictionL'Agente molto speciale Anthony DiNozzo viene scelto per una missione difficile dove dovrà giocarsi il tutto per tutto e dove la sua vita sarà messa seriamente in pericolo. Riuscirà Tony a vincere la sua battaglia e portare a termine la missione che...