Capitolo 66 - EPILOGO -

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La convalescenza dell'agente DiNozzo procedeva senza intoppi e arrivò il giorno del suo rientro all'NCIS. Tra una cosa e l'altra, da quando aveva recuperato la vista, non era riuscito ad incontrare più nessuno ne tanto meno nessuno si era presentato in ospedale, cosa che l'aveva lasciato l'amaro in bocca. Conosceva la vita di un agente e sapeva che spesso e volentieri non si tornava neanche a casa per dormire eppure in cuor suo ci aveva sperato.

"A cosa pensi?" gli chiese Anna fermando la macchina.

"Sinceramente? Non ho tutta questa voglia di andare" rispose lui con un sospiro.

"Prima o poi devi farlo, no? Hai anticipato apposta di una settimana perché non vedevi l'ora" ribatté lei sorridente.

"Si, ma..." sospirò di nuovo, "se non si accorgono neanche di me? O se trovo qualcuno seduto al posto mio?".

"Tony, tu muori dalla voglia di rincominciare a lavorare, te lo si legge in faccia, quindi smettila di farti tutti questi problemi" rise lei.

"Si vede così tanto?" sorrise lui.

"Si e non devi preoccuparti, lo so che noi e il lavoro sono due cose diverse, quindi stai tranquillo" lo rassicurò.

Lui le prese il viso tra le mani le la baciò: "Grazie" sorrise.

"Su, fuori dalla macchina!" sorrise lei.

Tony scese e si affacciò al finestrino: "Vuoi venire con me? Avrei bisogno di un pò di sostegno morale" chiese con una smorfia.

"Fila via! Io devo andare a lavorare e anche tu, ci vediamo stasera" fece una pausa dandogli un altro piccolo bacio, "passo a prenderti io" aggiunse.

"Ok" le sussurrò a fior di labbra, "e poi riprendiamo il discorso di ieri sera?".

"Solo se fai il bravo" ammiccò lei inserendo la prima e lasciandolo al parcheggio.

Tony sospirò, era combattuto sul da farsi, aveva anticipato il suo ritorno e non aveva avvisato nessuno per contare sull'effetto sorpresa, ma ricordava ancora a malincuore il giorno che era tornato dopo la peste polmonare, la freddezza con cui era stato accolto quella volta da Tim e Kate l'aveva ferito e la cosa non sarebbe cambiata visto che Ziva era ancora più ostile di Kate se voleva. Si guardò intorno a caccia di facce famigliari, ma nessuno della sua squadra era nelle vicinanze. Era deluso del loro comportamento, nessuno che si era fatto più vivo in ospedale e, quando chiedeva notizie a suo padre, era sempre molto vago, ora anche Senior era di nuovo partito per un viaggio di affari, ma per fortuna il pensiero che a fine giornata sarebbe ritornato a casa a riposare tra i morbidi seni di Anna gli dava conforto.

"Si va in scena!" si disse sistemandosi il nodo alla cravatta.

Fece alcuni passi quando si sentì chiamare: "Agente DiNozzo, non pensavo di trovarla qui!" disse Fornell andandogli incontro.

"Fornell?" si stupì Tony, "come mai qui all'NCIS?" chiese.

"Tranquillo DiNozzo il piacere è reciproco!" ironizzò l'uomo restando sulle sue, "facciamo la strada insieme?" propose.

"Volentieri" sorrise di rimando Tony. Non entrare da solo gli dava una sensazione di sicurezza in più.

Attraversarono i cancelli e tutti quelli che incontrarono lo guardavano come un miracolato o un alieno, aumentando il senso di disagio che si portava dentro: "Ma che hanno tutti?" si lasciò scappare a denti stretti.

"Devi capirli, qui in molti ti avevano dato per morto!" rispose Fornell dandogli una pacca sulla spalla.

"Già" sospirò ed insieme entrarono in ascensore.

Fino all'Ultimo RespiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora