Capitolo 43

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"Dottor Cale, buongiorno" salutò Gibbs incrociando il medico nei corridoi dell'ospedale.

"Oh agente Gibbs, pensavo proprio a lei!" esclamò il dottore andandogli incontro, "si può sapere cosa ci fanno tutti quegli agenti qui? Questo se non se n'è accorto è un ospedale non una caserma!" continuò seccato.

"Parleremo di tutto più tardi" rispose Gibbs, poi indicò Senior, "lui è il padre di DiNozzo, può vederlo?" chiese.

"Si è appena addormentato, mi spiace" s'inserì l'infermiera appena uscita dal reparto.

"Oh, non importa tesoro, mi basta vederlo per alcuni secondi, per favore" si affrettò l'anziano sfoderando un sorriso disarmante.

"Anna, lo accompagni dall'agente DiNozzo, ma resti con loro, vedere il padre potrebbe essere un emozione troppo forte per lui in questo momento" ordinò il dottore, "io e lei invece dobbiamo parlare di quelle guardie alla porta!" disse rivolto a Jethro.

"Gibbs, non saranno per junior spero. È ancora in pericolo per caso?" intervenì Senior incuriosito.

Jethro lo fissò cercando di trovare le parole giuste, ma per quanto si sforzasse, quello che stava accadendo intorno a DiNozzo sarebbe passato per qualcosa di troppo pesante da digerire, soprattutto per un padre.

"Gibbs?" lo chiamò Senior perplesso, "c'è qualcos'altro che devi dirmi a proposito di mio figlio, non è così?".

"Si" sospirò, "Dottore, possiamo usare il suo studio? Così parlerò con entrambi" chiese rivolto al medico che annuì dando il suo consenso.

"Dolcezza, vada lei da mio figlio, sono sicuro che la sua vista gli gioverà" le strizzò l'occhio Senior seguendo i due uomini.

"Non gli ha detto niente?" sussurrò Vale a Jethro.

"No, per questo ho bisogno del suo aiuto" rispose l'altro perplesso.

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"Ragazzi vi ho portato il video di sorveglianza" disse Jimmy annunciando la sua presenza.

"E perché ce l'hai tu?" chiese McGee perplesso.

"Beh, stavo passando davanti alle vostre scrivanie e ho notato la busta sul tuo tavolo" rispose Palmer con un velo di imbarazzo.

"Hai frugato sulla mia scrivania? Ma che cosa...." scattò Tim, ma Abby gli diede un pugno sulla spalla per calmarlo: "Eddai Tim, Jimmy l'ho fatto per Tony, vero?" chiese la ragazza guardando l'assistente di Ducky.

"Senti McGee, mi dispiace per quello che ho fatto, ma Abby ha ragione. Il dottor Mallard mi ha detto del furto al magazzino reperti e quando ho visto quel nastro, ho subito pensato che poteva contenere il tizio che ha sottratto le prove di Tony e allora..." cercò di spiegarsi Jimmy.

"Si ok, perdonato" sospirò McGee, "dai qua che lo esaminiamo sul mio portatile, visto che il pc di Abby sta ancora cercando i file spariti...che casino!".

Abby lo abbracciò da dietro le spalle, solleticando le guance dell'uomo coi suoi lunghi codini: "Coraggio McGee, lo facciamo per il nostro Tony".

"Si" sorrise.

"Per Tony!" esclamò Palmer abbracciando entrambi ed insieme scoppiarono a ridere.

Fino all'Ultimo RespiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora