Capitolo 60

135 7 2
                                    


"Questa attesa è snervante!" sospirò Ziva, "è normale che l'operazione duri così allungo?" chiese all'infermiera che nel frattempo non si era spostata un millimetro da davanti la porta della sala operatoria.

"Come le avevo detto, è un intervento delicato e molto lungo" rispose Anna senza neanche guardarla.

"Posso capirlo, ma è dentro da tre ore ormai" si alzò iniziando a passeggiare, "non è che è...".

"No!" scattò la donna, "se così fosse, l'avremo già saputo".

Ziva sospirò incrociando le mani sul petto: "E' davvero così pericoloso questo intervento?" chiese e per la prima volta Anna si voltò per guardarla.

"Purtroppo si" le rispose con voce tremante.

L'ex agente del mossad la scrutò attentamente: "Non ti sembra di essere un po' troppo in apprensione? Capisco che è un tuo paziente, ma se questo è il tuo modo di gestire le situazioni di emergenza, rischi di farti ricoverare anche tu" la stuzzicò, "almeno che..." si fermò guardandola maliziosa, "almeno che non te ne sei innamorata!".

Anna la guardò senza rispondere.

"Ho ragione vero? Ti sei innamorata di Tony!" insistette lei.

"Non mi sembra il momento per parlare di certe cose" rispose l'infermiera con tono alterato. Non le sembrava vero che, in un momento così delicato, lei pensasse a fare insinuazione sul suo presunto coinvolgimento sentimentale. Era davvero assurdo oltre che di pessimo gusto.

"Beh, posso capirlo..." continuò Ziva incurante dello stato emotivo in cui riversava la sua interlocutrice, "è carino...ha fascino... e sa come conquistare una donna, ma ti consiglio di lasciar perdere, perché ti spezzerà il cuore!" concluse non riuscendo a non sorridere.

"Direi che la cosa non la riguarda" rispose a stento l'infermiera.

"Io lo dicevo per te tesoro, vedi Tony è un esperto nel spezzare il cuore alle donne che incontra...è fatto così!" fece spallucce, "certo, non voglio dire che è cattivo, ma... lui non è tipo da rapporto stabile, capisci? Comunque sei libera di non darmi retta se preferisci, il mio era solo un consiglio d'amica" sorrise teatralmente.

"Da come ne parli, si direbbe che sei tu quella che ha una cotta per lui..." ribatté Anna.

"Io cosa?" rise esageratamente l'agente dell'NCIS, "ti andrà di scherzare spero? Io sarei innamorata di Tony? Oh no tesoro, sei fuori strada! Io non potrei mai amare quel pallone gonfiato, altezzoso, stupido sbruffone, assolutamente no!".

Anna socchiuse gli occhi avvicinandosi a pochi centimetri dal volto dell'altra donna che si impettì accettando la sfida: "E' triste sapere come una persona che fino a poche ore fa hai detto essere come un famigliare per te, ora è stato declassato a pallone gonfiato, altezzoso e stupido sbruffone..." le sussurrò fremente di rabbia, "non so come funziona nella tua famiglia, ma io non direi mai delle cose del genere di un mio famigliare soprattutto in un momento come questo in cui questa persona sta lottando con tutte le sue forze tra la vita e la morte!".

"Non ti permetto di..." scattò Ziva puntandole il dito contro.

"No agente David, sono io che non glielo permetto!" scattò la donna furente, "lei non sa niente di Tony, non ha capito proprio un bel niente di lui e si atteggia ad amicona? Ma per favore!! Tony è una persona straordinaria dotata di un'umanità che lei non si può neanche sognare, quindi per cortesia, se deve ancora aprire bocca per parlare male di lui, eviti e faccia silenzio!" concluse con gli occhi carichi di lacrime. Non la sopportava, non reggeva più i suoi modi di fare altezzosi, ma soprattutto non sopportava più di sentire parlar male della persona che amava e che stava rischiando il tutto per tutto.

Ziva la fissò con uno sguardo che metteva paura, ma Anna non si fece intimorire e continuò a mantenere lo sguardo nel suo determinata a rafforzare così le sue parole.

"Ti credi forte perché pensi che ti ricambi, vero?" le sussurrò in faccia, "ma quando ti spezzerà il cuore, non dire che non ti avevo avvisata!" concluse tornando a sedersi accavallando le gambe e incrociando le braccia sul petto.

Anna la osservò con la coda dell'occhio, non aveva mai provato una sensazione di odio e terrore così intensi. Lo sguardo con cui la guardava l'ex agente del mossad le faceva paura, eppure non riusciva a trattenersi dal dirle quel che pensava anche rischiando di essere aggredita fisicamente da lei e di certo ne era ben capace.

Sentì l'agente parlare al cellulare e rimase in ascolto.

"McGee, dov'è Gibbs?" chiese Ziva con tono irritato, "ho provato a cercarlo sul cellulare prima, ma non mi ha risposto".

"Sono andati a prendere i Grey Eagle, forse sappiamo dove si nascondono" rispose Tim, "tutto bene?".

"No, ho appena avuto un diverbio con la speciale infermiera dell'agente super speciale Anthony DiNozzo!" disse tutto di un fiato ed a voce abbastanza alta da essere udita anche da Anna che fece finta di nulla, "ma a parte questo..." abbassò i toni, "Tony è di nuovo in sala operatoria".

"Cosa? Per quale motivo?" scattò McGee dall'altro lato del telefono.

"E complicato da spiegare, ma pare che la causa della cecità di Tony era da attribuire a un grumo sanguigno che era stanno cercando di togliere, ma è comunque un operazione rischiosa" sospirò Ziva portandosi una mano alla fronte.

"Aspetta un attimo" rispose Tim, poi lo sentì parlare ad alta voce: "Capo c'è Ziva al telefono, dice che Tony è in sala operatoria".

Ziva sentì la voce di Gibbs annunciare che stava arrivando, poi di nuovo McGee: "Ziva, veniamo li".

"Ok" sorrise mettendo giù la comunicazione.

Guardò l'infermiera che si era di nuovo girata verso la porta d'ingresso della sala operatoria: "Ehi, presto Gibbs e gli altri saranno qui, vuoi che chiamo il padre di Tony?" chiese controvoglia.

"Non è necessario cara Ziva, io sono già qui da un pò ad essere sincero" rispose Senior affacciandosi, "Anna mi aveva detto di aspettare nella stanza degli infermieri, ma... scusami cara, ma non ci riesco" ammise.

"Venga" gli sorrise Anna andandogli incontro.

"Ancora niente?" chiese in ansia.

"No".

"Capisco" abbassò lo sguardo  andandosi a sedere accanto a Ziva che gli sorrise.

"Vedrai che andrà tutto bene" lo incoraggio lei mentre aspettavano che l'operazione volgesse al termine.

Fino all'Ultimo RespiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora