Capitolo 31

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Luana arrivò nel bagno delle donne con il cuore che le batteva all'impazzata. Si era detta un milione di volte che era pronta ad affrontare Vittorio Umberti e la sua famiglia, ma non appena era successo, sembrava stesse per svenire. Per tutta la sera si era concentrata solo su Tommaso, e aveva dimenticato che anche suo padre era a pochi metri da lei. Quello sguardo sprezzante che aveva nei suoi riguardi non era affatto cambiato, nemmeno dopo tutto quel tempo. Aprì l'acqua fredda del rubinetto e vi immerse i polsi. Aveva la pressione a zero ed era meglio riacquistare un po' di colore. Quando pensò di essersi ripresa, decise di uscire dal bagno ma, appena chiuse la porta dietro di sé, Tommaso le si parò davanti. Aveva le mani in tasca e la guardava con un sorriso allettatore. Lei si bloccò e lo guardò a sua volta.

"Pensavo fossi fuggita nuovamente" disse lui, avvicinandosi di qualche passo. "È la cosa che ti riesce meglio e, vista la situazione che si è creata, sarebbe la soluzione migliore, anche questa volta."

Luana capì che Tommaso voleva provocarla, infastidirla, trattarla con la stessa noncuranza che aveva usato lei nei suoi confronti.

"È bello rivederti" cominciò, aggirando la sua provocazione. "E, soprattutto, sapere che stai bene."

Lui, irritato dal suo comportamento umoristico, cambiò atteggiamento.

"Io, invece, non sono per niente felice di vederti" le spiattellò serio. "Vorrei che non fossi qui adesso, o meglio, vorrei che scomparissi totalmente dalla mia vita."

"Ti accontento subito, tranquillo" lo rassicurò Luana, continuando a mantenere il sorriso sulle labbra. Ma, mentre gli passava accanto per andarsene, Tommaso l'afferrò per un braccio girandola verso di lui.

"Non ho finito di parlare" le intimò a denti stretti.

Luana lo fissò negli occhi, smettendo di ridere. Avendolo di nuovo così vicino, le fece comprendere quanto gli era mancato. Era rimasto sempre lo stesso, portava i capelli un po' spettinati e la barba leggermente incolta, che gli davano un'aria trasandata; poi, recuperava con il blu profondo dei suoi occhi e dal corpo possente. Le stringeva il braccio in una morsa, e se continuava ancora per un altro minuto glielo avrebbe spezzato. Ma Luana non sentiva nessun dolore. Il pensiero che lui non le credesse e che provasse per lei solo odio, faceva veramente più male. Gli occhi le si riempirono di lacrime. Tommaso continuava a guardarla con sguardo ostile e pieno di disprezzo, e non diceva nulla.

"Mi fai male" gli sussurrò Luana, ma si riferiva di più al suo cuore che al braccio.

"Questo non è niente. Vorrei fartene molto di più" rispose lui sprezzante, ma nello stesso tempo allentando la presa.

"Lasciala immediatamente!" L'ordine che arrivò all'improvviso, fece voltare entrambi nella stessa direzione. Brian era a dieci passi da loro, e fissava la mano di Tommaso con uno sguardo pronto a dar battaglia. Luana provò a svincolarsi per evitare uno scontro tra i due, ma Tommaso, invece di mollarla, la strinse di nuovo più forte.

"Lasciami, per favore" lo pregò Luana, cercando di divincolarsi.

Non voleva che litigassero, e vedendo come Brian si avvicinava e lo guardava, sarebbe sicuramente finita male. Nello stesso momento che Tommaso decise di lasciarla, Brian le arrivò vicino e la prese per mano, allontanandola da lui.

"Vedo che vuoi litigare" incalzò Brian. "Non ti permetto di maltrattarla."

Tommaso si mise a braccia conserte e fissò entrambi.

"Chi sei? Una sua nuova conquista?" lo punzecchiò, deridendolo.

A quel punto Brian scattò in avanti per colpirlo, ma prontamente Luana lo bloccò, trattenendolo per un braccio.

"Ti prego, non farlo" lo supplicò. Ma lui continuava a fissarlo ostinato.

"Ascolta la tua donna se non vuoi farti male" lo schernì Tommaso.

"Io a questo l'ammazzo" sibilò Brian offeso.

"Per favore, andiamocene!" gridò Luana quasi in lacrime, stringendo più che poté il braccio di lui. Scosso da quell'urlo, Brian si voltò a guardarla vedendo per la prima volta da quando era arrivato, il suo viso sconvolto e piangente.

"Sorry, baby" e allungò una mano per asciugarle le lacrime.

La prese per mano e insieme si voltarono per andarsene, non dopo però, che diede un'ultima torva occhiata a Tommaso.

Lui li guardò allontanarsi insieme, avvertendo una stretta al cuore. Per tutta la serata non li vide più, e ritornò a casa esausto e furibondo. Si strappò il papillon dal collo buttandolo sul letto, e con uno strattone si tolse la giacca che fece la stessa fine. Si passò le mani tra i capelli. Non riusciva a stare fermo, e camminava avanti e indietro per la sua stanza. Non voleva ammetterlo o, piuttosto, non voleva crederci, ma era logorato dalla gelosia. Nemmeno quando aveva scoperto che Luana e Alessio erano fuggiti insieme era in quello stato di scombussolamento. Si rendeva conto che all'epoca era stata di più la sensazione di tradimento a sconvolgerlo. Ma, quella sera, vedere quell'uomo accarezzare e stringere Luana come se fosse sua, lo stava facendo uscire fuori di senno. Si avvicinò alla vetrina dei liquori e si versò un bicchiere di whisky, che bevve tutto in un colpo. Doveva far sparire subito quel sentimento! Non aveva più niente a che fare con quella donna, e ciò che faceva non doveva interessargli mai più.

Luana, al contrario, arrivò nella sua camera d'albergo trascinandosi a fatica. Si buttò direttamente sul letto con le braccia aperte. Non si era tolta né le scarpe né il capospalla. Fissava il soffitto, piangendo tutte le lacrime fino a quel momento trattenute. Rivedere dopo due anni Tommaso e sentirlo parlare di lei in quel modo, le spezzava il cuore. Anche se non si aspettava un'accoglienza piena di affetto, nel suo intimo sperava che almeno lui l'avesse perdonata. Invece, pensava di lei a una poco di buono e, per dimostrare di averla dimenticata definitivamente, si stava per sposare con un'altra.

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