Capitolo 35

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Lo studio fotografico era pronto. Sam, il fotografo di Brian, aveva già posizionato tutto sul suo piano di lavoro. La truccatrice di Luana aveva appena finito gli ultimi ritocchi sul suo viso, e la stilista de La nuova moda le stava sistemando l'orlo del suo abito lungo. Si trovava lì solo per fare un paio di scatti con dei vestiti da sera per una rivista di moda italiana. Come sfondo c'era un pannello bianco e due fari erano posizionati sopra di esso, per proiettare tutta la luce su di lei. Si sistemò al centro e fece cenno a Sam di iniziare, quando, all'improvviso, Tommaso irruppe nella stanza. Tutti i presenti si voltarono verso di lui attendendo una spiegazione, ma lui rimase zitto, e andò dritto a piazzarsi di fronte a Luana.

"Devo parlare con te" le ordinò.

Luana era felicissima di vederlo, visto i suoi vani tentativi di parlargli negli ultimi tempi. Ma era anche sorpresa dal suo modo sgarbato di interrompere il lavoro di tutti.

"Non è il momento adatto" gli rispose seccata. "Aspetta che finiamo." E rivolgendosi a Sam lo incitò a cominciare. Ma Tommaso le si avvicinò così tanto, che Luana riuscì a sentire il suo respiro sul viso.

"Ti devo parlare adesso, e se non vuoi essere trascinata via come l'ultima volta, farai bene ad assecondarmi." Anche se il suo tono era minaccioso Luana vi percepì qualcosa di caldo, sensuale. Deglutì il groppo che le si creò in gola e staccò gli occhi dal suo volto. Era sicura di essere arrossita.

"Per favore Sam, dammi cinque minuti. Aspettami fuori, ti chiamo io." Luana si rivolse all'amico cercando di sembrare più tranquilla possibile. Il fotografo, dopo un attimo di incertezza, posò il dispositivo che aveva in mano e, seguito dalle altre due donne, uscì fuori.

"Allora, cosa devi dirmi di così urgente? Sono settimane che cerco di parlarti e non hai mai avuto un attimo per me, ora, all'improvviso, vuoi tutta la mia attenzione, non credi di essere un po' presuntuoso?" Luana, mentre gli faceva notare la sua scortesia, si spostò verso la toilette preparata apposta per lei, e si sedette, voltandogli le spalle. Prendeva cosmetici a casaccio solo per tenere le mani occupate e provare a non farli tremare. Tommaso la accostò da dietro e la guardò dall'alto, attraverso il riflesso allo specchio.

"Parla tu per prima, se insistevi tanto nel vedermi vuol dire che era qualcosa di importante. Sono tutto orecchie." La sua voce non era più minacciosa, ma sembrava incuriosita.

Luana rimase seduta e alzò gli occhi, guardandolo, a sua volta, attraverso il vetro.

"Adesso, non voglio parlarne io. Non puoi fare quello che vuoi a tuo piacimento. Quando finirò il servizio fotografico, discuteremo."

Solo che Tommaso non l'ascoltò. L'afferrò per le spalle e abbassò la testa per parlarle all'orecchio, continuando a guardarla allo specchio.

"Vorrei che ti fosse chiaro che ti odio così tanto quanto ti ho amata. Non me ne frega niente di rispettare i tuoi spazi o la tua persona. Non sei nelle condizioni di meritarlo" le sussurrò acidamente.

Le sue mani calde, come due maniglie ardenti, provocarono in Luana dei brividi lungo la schiena. Il suo respiro accelerò, facendole sollevare il petto a ogni inspirazione e, a suo discapito, Tommaso lo notò, visto il vestito abbastanza scollato. Luana voleva liberarsi da quella trappola. Scattò in piedi svincolandosi dalle sue mani sulle spalle nude, e gli si piazzò davanti, fronteggiandolo.

"Lo so che ho sbagliato e merito tutto il tuo disprezzo, ma non puoi trattarmi come ti pare. Non sono più la tua donna" gli disse lei, ferita ma decisa, soprattutto per mascherare l'agitazione.

"Questo lo so bene, hai preferito diventare la donna di qualcun altro e non ti sei preoccupata dei sentimenti di nessuno" le ribatté Tommaso, cercando di mantenere un tono di voce basso, per non darle a vedere tutto il suo risentimento.

A Luana, invece, tremava la voce, continuava a non capire le parole di Tommaso e voleva chiedergli un sacco di cose, ma un nodo alla gola le impediva di parlare, volendo solo piangere.

"Il tuo silenzio non fa altro che confermare tutto" continuò lui con occhi lucidi.

A quel punto, Tommaso si voltò per andarsene, ma Luana lo fermò.

"Io...", cominciò, "io... puoi non crederci, ma da quando ho lasciato te non ho amato nessun altro." Lui rimaneva di spalle e ascoltava le parole di lei stringendo i pugni. Voleva crederle, ah, come voleva! Ma era stato ferito troppo e non riusciva proprio a perdonarla.

"Se mi hai seguito per due settimane solo per dirmi questo, hai perso il tuo tempo" gli rispose, rimanendo di schiena. E senza aspettare che Luana dicesse altro, uscì dallo studio, lasciandola sconfitta e delusa. 

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