Capitolo 38

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Invece di andare a casa e farsi vedere in quelle condizioni dalla sua famiglia, Luana si diresse al negozio di Brian. Lui era in ufficio e l'accolse a braccia aperte.

"Spero di non disturbarti" gli disse, baciandolo sulla guancia.

"Ma che fai scherzi! Vieni che ti devo anche parlare", e indicandole il divanetto bianco la fece accomodare.

"Cosa vuoi da bere?" chiese Brian.

"Qualcosa di forte" rispose Luana, rilasciando un lungo sospiro.

Brian prese due bottiglie di birra e andò a sedersi di fronte a lei. "Cosa ti è successo? Hai pianto per colpa di quel bastardo, vero?"

"Oggi sono finalmente riuscita a parlare con lui, ma senza risolvere nulla. Non mi crede e non farà nulla per credermi." Luana prese la bottiglia di fronte a lei e ne bevve un lungo sorso.

"È un bastardo, appunto" rimarcò Brian, bevendo anche lui.

"Smettila di offenderlo, ha le sue ragioni e, purtroppo, nessuno riuscirà a smuoverlo" cercò di giustificarlo lei.

Era meglio non farsi vedere troppo abbattuta dall'amico, non voleva che facesse qualche pazzia anche lui.

"Cosa dovevi dirmi?" gli chiese, cambiando argomento.

Brian la guardò torvo da sopra la bottiglia.

"Hai letto la rivista per la quale hai fatto le foto?" le domandò. E, vedendo che lei scuoteva la testa, si alzò e andò alla scrivania. Ritornò con un giornale in mano e glielo mise davanti.

"Aprilo a pagina quindici." Aspettò che Luana leggesse l'articolo e osservò il mutamento nel suo viso. "Ecco perché dico che è un bastardo. Nell'inserzione per la pubblicità dei tuoi abiti da sera hanno parlato anche del suo matrimonio, che si terrà esattamente tra un mese. Per gli altri può sembrare normale, ma per me non lo è" si alterò Brian, gesticolando con la bottiglia in mano.

Luana appoggiò la rivista sul tavolo e lo guardò sorridendo.

"Lo sapevamo che doveva sposarsi, niente è cambiato per lui. Volevi parlarmi di questo? Sei un tesoro a preoccuparti per me" lo lodò Luana, mandandogli un bacio con la mano.

Brian, invece, era molto arrabbiato, ma provò a calmarsi. "Veramente, c'è dell'altro. Stamattina mi ha chiamato Jack, e dice che la Lady Collant ti vuole per i loro sponsor pubblicitari, sia in tv che in passerella."

Luana posò la bottiglia che aveva in mano e lo fissò. Sia Jack, il suo manager americano, che lei, sapevano benissimo quanto famosa fosse la Lady Collant, e per quanto tempo la sua agenzia l'avesse inseguita per farla scritturare. Alla fine che lei era ritornata in Italia, loro la rivolevano lì.

"Se accetti, dovresti partire fra un mese. Ritorneresti, comunque, in tempo per la sfilata invernale de La nuova moda, non creeresti nessun problema, il lavoro dovrebbe durare circa due mesi. Finalmente, hanno accettato te come loro modella, e sappiamo entrambi quanto vantaggioso questo sia per la tua carriera" continuò a dirle Brian.

"Sono spiazzata. Ormai non ci speravo più. Forse non è poi così sbagliato ritornare a New York. Invece di rimanere qui e vedere come Tommaso va avanti con la sua vita, preferisco scappare di nuovo, e tornare quando tutto sarà finito" gli confessò vigliaccamente Luana. Stava fuggendo di nuovo, lo sapeva, ma era necessario per potersi dimenticare per sempre di lui. Non aveva il coraggio di vederlo sposarsi con un'altra, ecco la verità.

"Lo sai che qualsiasi decisione prenderai io l'appoggerò, vero?" la incoraggiò Brian da vero amico.

"Lo so" gli disse lei, allungando le mani lungo il tavolo per prendere le sue. "Voglio partire lo stesso giorno che ci sarà il matrimonio di Tommaso, così da non lasciarmi nulla indietro. Avvertirò io Jack e lo avviserò sulla data di partenza."

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