▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
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Jamie's pov
Finalmente oggi torniamo tutti a casa. Sono andato ad accettarmi che fosse tutto apposto, dato che Dakota e Dwayne stavano ancora dormendo, e adesso sto tornando da loro per portarli a casa. Non sanno, però, che ci sarà una piccola festicciole ad attenderli.
« Dakota? » Quando entro nella sua stanza, non c'è né lei né Dwayne. « Dakota? » Insisto.
« In bagno! » Urla dal bagno, e io mi precipito lì. Apro la porta e trovo Dakota con un asciugamano avvolto intorno al corpo. Non riesco a non fissarla per qualche secondo. È bellissima, nonostante abbia appena partorito, non ha perso il suo corpo tonico e la sua linea. È più bella che mai. Sarà perché ha continuato a lavorare al suo corpo anche durante la gravidanza, o perché io la guardo sempre con gli occhi dell'amore, ma per me è splendida. « Ti serve qualcosa? » Mi chiede, per farmi smettere di fissarla inebetito.
« No.. mi chiedevo solo dove foste tu e Dwayne. » Rispondo, incrociando le braccia. Adoro il fatto che continui a comportarsi come prima riguardo il suo corpo, e che non se ne vergogni, anche se non ha nulla di cui vergognarsi. Ci sono donne che non si riprendono più dopo il parto, invece lei continua a comportarsi in modo naturale.
« Scusami, ero sotto la doccia e non ti ho sentito. Ho portato Dwayne al nido, volevo essere pronta per quanto saresti arrivato. » Mi dice, sorridendomi. « Si va a casa! » Esclama, entusiasta. Io ridacchio, contagiato dal suo buonumore.
« Finalmente! Puzziamo entrambi di ospedale, per quanto questo sia di lusso. » Mormoro. Lei si siede sulla sedia del bagno, dolorante. Non riesce ancora a muoversi da sola senza farsi male. « Lascia fare a me.. » Intervengo in suo aiuto.
« Hai intenzione di vestirmi? Credevo ti piacesse svestirmi. » Mi prende in giro.
« Non farmi tornare alla mente certe cose. Ti ricordo che mi tieni a digiuno da un po'. » Dico, e prendo la sua biancheria intima, che ha poggiato sul mobile del bagno. Lei ridacchia in risposta, probabilmente ci gode a farmi soffrire. « Allora, credo che tu debba alzarti adesso. » Le dico. Lei sbuffa e si alza, facendosi forza sulle mie spalle. Mi chino davanti a lei e le infilo le mutandine, mentre lei ridacchia come una ragazzina. Questo mi riporta alla mente degli ottimi ricordi, che in questo momento, però, è meglio scacciare. « Okay.. ora togliamo l'asciugamano. » Dico. Lei, diligente, alza le braccia e fa cadere l'asciugamano a terra, quasi provocandomi. La ignoro e le faccio indossare il reggiseno premaman, perché pare che stia più comoda con questo, anche se in generale li indossa raramente. E ne sono felice. Amo il libero accesso.
« Ti stai divertendo, vero? » Mi prende in giro.
« Oh, non sai quanto... » Rispondo, stando al suo gioco. Prendo il vestito, sempre premaman, che ha posato sul mobile e l'aiuto ad indossarlo molto lentamente, perché so che le fanno male i punti. « Ecco fatto. » Mormoro, una volta finito.
« Grazie. » Sorride e mi bacia, prendendomi il viso tra le mani. Le sorrido in risposta.
« Per trucco e parrucco, però, te la vedi da sola.. non saprei da dove cominciare. » Le dico, facendola ridere. Lei scoppia a ridere, buttando la testa all'indietro.
« Tranquillo, non ci penso proprio.. » Risponde. Questo è uno dei tratti che ho sempre amato di più di lei, non ha bisogno di trucco e robe del genere, é bella al naturale e ne è consapevole.
« Bene, comunque ho già firmato delle carte di sotto.. credo che possiamo andare a prendere Dwayne. » Le dico. Lei sospira, senza rispondermi. « Qualcosa non va? » Chiedo, avvicinandomi a lei.
« Stiamo portando nostro figlio a casa. » Mormora, e sembra sia eccitata che spaventata.
« Si... » Le accarezzo i capelli « Sei nervosa? Ci hanno spiegato bene cosa fare e poi, non per vantarmi, ma sono bravo con i bambini. Ne ho due che sono venute sù una meraviglia. » Dico, per farla ridere. Lei ridacchia contro il palmo della mia mano.
« Si, insomma.. è un momento importante. Lo stiamo portando nella casa che lascerà quando andrà al college. » Comincia a parlare a raffica, poi si calma e fa un respiro profondo, guardandomi negli occhi. « Non mi sembra vero. » Sorride.
« È tutto vero. Non farmi pensare a quando diventerà grande o darò di matto già da adesso. » Le dico, e lei sorride.
« Un attimo e sono pronta, allora. » Mi dice. Io annuisco e lei torna in bagno, chiudendo la porta. Io intanto penso a chiudere la sua valigia e le borse, accertandomi che non si sia dimenticata niente. Dopo qualche minuto, Dakota esce dal bagno e mi sorride. « Sono pronta. » Mi dice.
« Okay. » Rispondo. Prendo subito la valigia e le borse perché, conoscendola, vorrebbe aiutarmi anche se non è in grado di fare sforzi del genere in questo momento. Lei, infatti, se ne rende conto e sbuffa. Usciamo dalla stanza e le offro il mio braccio. Lei lo stringe ed, insieme, raggiungiamo il nido. Chiediamo del nostro bambino e l'infermiera lo dà in braccio a Dakota, che lo stringe dolcemente a sé, guardandolo con tutto l'amore del mondo. Attraversiamo l'ospedale, firmiamo le ultime carte e poi, all'uscita, Aka viene verso di noi e prende le valigie e le borse. Dakota lo ringrazia e guarda oltre la porta, insicura. So benissimo a cosa sta pensando... i fotografi. Io e Dakota abbiamo concordato che non vogliamo che la faccia del bambino venga diffusa in nessun modo, o almeno non prima di un anno. E la foto postata da Melanie ha già fatto scalpore, anche se non si è visto nulla del suo viso, per fortuna. È così piccolo.
« Questa è l'uscita più sicura. » Le dico, avvolgendole le spalle. Lei sospira.
« Lo so.. ma se ci fossero i fotografi? » Mi chiede.
« Non vedranno nulla, tu coprigli il viso e tieni la testa bassa, io penserò a coprirvi. Okay? » Le dico, lei annuisce e sistema Dwayne contro il suo petto, in modo da non far vedere il viso. Usciamo dall'ospedale e, come sospettavamo, troviamo una fila interminabile di fotografi ad aspettarci. Come promesso, abbraccio Dakota e Dwayne, nascondendoli con il mio corpo. Li stringo entrambi con un braccio, mentre uso l'altro per tenere una certa distanza tra noi e i fotografi. Dakota tiene la testa bassa e nasconde Dwayne, come le ho detto. I fotografi ci fanno mille domande, ma noi li ignoriamo e andiamo dritti all'auto, il prima possibile. Si tratta di pochi secondi, e finalmente entriamo in macchina, sistemandoci sui sedili posteriori.
Fottuti paparazzi.
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Damie • We'll never be worlds apart III.
Fanfiction▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo. Terzo e ultimo capitolo...