Capitolo 53.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte  qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

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Dakota's pov

La mattina dopo vengo svegliata da Dwayne che piange, la mia sveglia quotidiana. Il mio bambino è regolare come un orologio, ma devo dire che per il resto della giornata è molto buono e non dà problemi.

« Vieni da mamma... » Scendo dal letto, sistemandomi per bene la maglietta che uso per dormire.. una maglietta di Jamie, ovviamente. Adoro indossare i suoi vestiti, e sembra che a lui non dia fastidio, anzi.. ogni volta che se ne accorge, mi rivolge un sorrisetto malizioso e la frase "Sta meglio a te che a me". Prendo Dwayne in braccio, che piano piano smette di piangere, quando si accorge che sto per farlo mangiare. Lo attacco al seno e comincio ad allattarlo. Questa è una cosa che mi lascerà sempre senza parole.. Il rapporto tra una madre e un figlio è qualcosa di assolutamente straordinario, non c'è niente di più magico al mondo. Ricordo quando l'ho allattato per la prima volta e Jamie era totalmente ipnotizzato da ciò che stava succedendo. Mi viene in mente che sarebbe carino fargli arrivare una foto di questo momento, proprio così all'improvviso.. sono sicura che gli verrebbe un infarto. Prendo il mio cellulare e scatto una foto di Dwayne contro il mio petto e la mia testa appoggiata alla sua. Jamie avrà circa duecento foto così nel suo cellulare, ma ogni volta è sempre contentissimo di riceverle. Gli invio la foto, scrivendo "Ah, se solo fossi qui con noi". La sua risposta non arriva a tardare, infatti mi chiama dopo pochi minuti.

« Pronto? » Rispondo io, consapevole che sto per sentirne di tutti i colori. Immagino già la sua faccia quando ha ricevuto la foto.

« Quella foto a quest'ora dovrebbe essere illegale, e lo sai bene... » Dice, sfoggiando il tono più compiaciuto possibile.

« Buongiorno, Dornan. Non ricordi più cos'è l'educazione? È strano l'effetto che può avere una foto su una persona... » Lo prendo in giro, cercando di reprimere una risata. Dwayne nel frattempo continua a starsene  incollato al mio seno.

« L'ho dimenticata per colpa tua, dato che mi mandi certe cose che.... » Sospira, come se si stesse attendendo. « Comunque sia.. buongiorno a te. » Aggiunge alla fine, cordiale.

« Meglio tardi che mai. » Ribatto.

« Allora, come sta il mio piccolino? » Mi chiede, e per qualche strana ragione a me vengono ancora i brividi quando penso che questo piccolino è davvero mio e suo.. semplicemente frutto del nostro amore.

« Sta bene. Anche lui ha una strana ossessione per il mio seno. È tutto suo padre. » Lo prendo in giro.

« Come dargli torto... Comincio ad essere geloso di quel piccoletto, penso che si stia prendendo troppe libertà con te in mia assenza. » Risponde, stando al gioco. « Non è che finirai per amare più lui di me? » Aggiunge, facendomi sorridere. Sono due tipi di amore completamente diverso, e io l'ho capito solo dopo la sua nascita. La gente dice che, dopo la nascita dei figli, tutto l'amore è destinato solo a loro e non più al proprio marito.. e io avevo una paura matta che noi non saremmo stati quella famosa eccezione alla regola. Invece non è così. Sono i miei due grandi amori. Amare il proprio marito e il proprio figlio contemporaneamente è la prova che si possono amare due persone alla volta.

« Beh.. chi può dirlo. » Rispondo, sollevando le spalle. Adoro i nostri battibecchi, adoro metterlo in difficoltà e prenderlo in giro.

« Dakota Mayi Johnson. » Ribatte, a denti stretti.

« Come sei carino quando sei geloso... » Mormoro io, senza poter evitare di sorridere come una stupida.

« Odio quella parola. » Risponde lui, contrariato. So benissimo che odia quando la gente lo definisce "carino", me lo ha spiegato tante volte.. ma a me piace tantissimo prenderlo in giro in questo modo. Ovviamente non penso che sia carino, perché Jamie è molto, molto, ma molto di più.

« Ma sei così carino... » Insisto.

« Dakota. » Mormora, intimandomi di smetterla, ma io non posso.. adoro troppo prenderlo in giro e farlo innervosire, purché sia per divertimento. Tra di noi è sempre stato così, fin dal primo giorno. Ci siamo sempre presi in giro per le cose più stupide e i sui nostri punti deboli, ma questo ci è sempre stato d'aiuto perché ci ha aiutato a costruire il meraviglioso rapporto di fiducia che abbiamo adesso.

« Un cucciolotto tanto carino. Anzi... sei uno scoiattolo tanto carino. Tanto, tanto! » Continuo. Questo è sempre stato il mio nomignolo per lui. "Scioiattolo". Il tutto è iniziato quando abbiamo mangiato insieme per la prima volta. Jamie non è il tipo che parla molto, ma parla solo con chi si fida e con chi lo fa sentire a suo agio. Quando, però, entra in confidenza con qualcuno allora non c'è nè più per nessuno... inizia a parlare e non la finisce più. Sarebbe capace di raccontare anche tutta la sua vita. Il fatto buffo è che lo fa anche mentre mangia, principalmente dopo essersi messo il boccone in bocca. Quindi comincia a parlare, parlare, parlare.. dimenticandosi del cibo, e fa una faccia strana da scoiattolo. Poi, ovviamente, quando si ricorda del cibo comincia a fare delle facce buffe e schifate. E mi fa ridere da morire.  

« Devi smetterla di chiamarmi così. » Sospira, interrompendo i miei pensieri riguardo il suo soprannome e i nostri momenti insieme.

« Ma non mi riferisco a te! Parlo dello scoiattolo. » Replico, continuando fino a farlo impazzire. So benissimo che quando faccio così, lui comincia ad alzare gli occhi al cielo e passarsi le mani tra i capelli in modo quasi disperato, perché sa che con me non c'è scampo. Modestamente, sono la regina degli scherzi e delle prese in giro, ma niente di troppo serio o che possa offendere qualcuno, in qualche modo.

« Quindi mi stai dicendo che io non sono carino? » Ribatte, facendo il mio stesso gioco. Devo dire che ha imparato bene, e dalla migliore insegnante.

« Credevo che odiassi essere chiamato così. » Mormoro, sollevando le spalle con fare innocente.

« Beh.. sai... forse odio che la gente mi chiami così, ma mi piace quando mia moglie mi chiama in questo modo. » Dice lui, e percepisco il suo sorriso. Dopo tutto questo tempo, mi emoziono ancora quando si riferisce a me parlando di "sua moglie".

« Awwwh.. come sei carino. » Continuo, mettendolo alla prova un'ultima volta. Lui sospira in risposta.

« Okay, no.. ritiro tutto. Continua a non piacermi. » Ribatte, dicendomi di nuovo quando odia essere chiamato così.

« Peccato, a me piace. » Rispondo, scuotendo la testa. Se Dwayne potesse sentirci penserebbe che siamo due scemi. « Allora, che fai oggi? » Chiedo.

« Stasera c'è il party per la fine delle riprese, niente di che.. passeremo una serata tutti insieme a festeggiare. » Mi informa.

« Beh.. spero che ci sia tanta birra per te. » Dico, e lui scoppia a ridere. La sua ossessione per la birra è qualcosa di esilarante. « Noi invece festeggeremo domani la fine delle nostre riprese. » Gli dico. Ovviamente spero di poter partecipare, mi dispiacerebbe non poterci andare. Al massimo porterò Dwayne insieme a me. Mi sento sempre in colpa quando esco a divertirmi, invece che stare con lui a prendermene cura.

« E poi finalmente volerai qua da me. » Sospira. So benissimo che anche lui non vede l'ora di stare insieme, proprio come me che conto i minuti e le ore fino al momento in cui ci rivedremo.

« Già.. finalmente. » Mormoro. Posso solo immaginare quanto quel momento sarà bello ed emozionante. E dopo ciò, nessuno potrà più separarci così di nuovo.

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Damie • We'll never be worlds apart III.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora