▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
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Jamie's pov
Le riprese del film a Londra continuano senza sosta. Finalmente sono riuscito a chiarire la faccenda di Shia e Dakota, e sono decisamente molto più tranquillo a riguardo. Per tutto questo tempo ho preferito tenermi questa storia per me, perché non volevo apparire ai suoi occhi come uno di quei mariti che controllano tutti i rapporti che hai con altre persone. E sopratutto non volevo dar retta a quei stupidi giornali, perché dire a Dakota di allontanarsi da lui per me significava ammettere che quei giornali avessero ragione o almeno, così sarebbe stato per loro. L'unica ragione per cui l'ho sempre voluta lontana da lui è che quel tizio è davvero poco affidabile, ne ha fatte di tutti i colori e non lo voglio vicino a lei o a Dwayne. Dakota, per fortuna, sa il fatto suo e sa sempre cosa fare. Lei è buona, gentile e disponibile, ma sa benissimo quando prendere le distanze da una persona pericolosa, anche se lei tende a vedere sempre il buono in ogni persona, e sopratutto a tirare fuori il meglio di chiunque. E la amo così tanto per questo. Stavolta, però, mi ha fatto notare anche che le intenzioni di Amelia non possano essere così buone come immaginavamo. Potrebbe essere cambiata davvero, o meno, e intendo capirlo proprio in questo momento. Sto attraversando il vialetto della casa di Londra per vedere le piccole, ma prima ho intenzione di parlare con lei riguardo questa faccenda. Se questa sua redenzione è sincera, allora non avrò nulla da dire e posso solo sperare che continui ad essere così. Ma se, invece, dietro al suo comportamento c'è un secondo fine a me oscuro, allora devo saperlo, perché non sopporterei di reggere ancora una volta altre sceneggiate.
« Jamie, ciao. » Amelia è in giardino che si prende cura delle piante. Vado verso di lei, che si avvicina e mi rivolge un sorriso gentile.
« Ciao.. » Accenno un sorriso, poi mi metto le mani in tasca. « Sono venuto a vedere le bambine, sono dentro? » Chiedo. Sono venuto a fargli visita anche nei giorni precedenti, ma non mi sembrava il momento giusto per fare un discorso del genere con Amelia. Non eravamo mai del tutto da soli, e non voglio che le bambine siano presenti durante le nostre discussioni.
« Si, certo.. sono dentro. » Mi risponde.
« Bene.. » Sospiro « Amelia, volevo parlarti prima di una cosa, prima di andare da loro. È una cosa importante, e ho bisogno che tu sia completamente onesta e sincera nei miei confronti. » Le dico. Lei aggrotta la fronte, come se non capisse di cosa sto parlando. Mi avvicino a lei, sospirando ancora.
« Di che cosa si tratta? » Mi chiede.
« Beh.. innanzitutto voglio che tu sappia che io ti sono infinitamente grato perché ci stai provando e stai cercando di avere un rapporto pacifico e sereno con me, davvero.. io ho desiderato tutto questo dal momento in cui ci siamo separati, per il bene delle nostre figlie. Ma adesso mi chiedo... sei sicura che quest'ora tuo gesto di altruismo sua dovuto solo alle bambine e a niente di più? » Le chiedo. Lei sbatte le palpebre, incredula.
« Wow.. credevo che mi conoscessi meglio di così. » Sospira, passandosi una mano tra i capelli.
« Sono più che felice di sbagliare, stavolta. Rispondimi sinceramente e ti prometto che non metterò mai più in dubbio nulla. » Le dico, per arrivare alla risposta che sto cercando.
« Jamie... » Si avvicina a me « Sarò sincera, all'inizio il mio intendo non era così... innocente. Una parte di me ha sempre pensato di.. non lo so.. poterti riprendere indietro. » Mi guarda negli occhi, pieni di lacrime. Io distolgo lo sguardo. Odio far soffrire le persone per colpa mia. « Però poi... non so.. ho pensato che almeno uno dei nostri figli meriti la stabilità di una famiglia felice, e per quanto mi dispiaccia dirlo tu e Dakota lo siete. »
« Amelia, non c'è più bisogno che tu... insomma, basta così, ho capito. » Dico, implorandola.
« No, no.. fammi finire. » Mi dice. Io annuisco e la lascio proseguire. « Io l'ho odiato quel bambino, lo ammetto.. e mi sento una merda per questo. Perché prima pensavo di avere comunque qualche possibilità, prima c'era la possibilità di farti tornare da me. Poi invece hai avuto il bambino, e io ti ho rivisto felice come quando sono nate le nostre piccole. E non ce l'ho più fatta. Non era lui che dovevo odiare, perché lui non ha colpe.. Credo che a un certo punto mi sono stancata di odiare. Credo... di aver realizzato da sola che magari i nostri figli sarebbero stati più felici e sarebbero cresciuti come fratelli, se anche tra noi tre ci sarebbe stata la pace e la serenità. » Mi spiega.
« Amelia... non c'è bisogno di tutto questo. » Le dico.
« Ne ho bisogno io. Voglio che tu sappia tutto, voglio mettere fine a questa storia e basta. Sono stanca di essere vista sempre come la cattiva della situazione. Non mi andrà mai a genio il fatto che il nostro matrimonio sia fallito o che le nostre figlie debbano vivere lontane da te, ma non posso nemmeno vivere nella speranza che tornerai da me.. perché non tornerai mai da me, lo so. » Singhiozza. Io distolgo nuovamente lo sguardo. Non ce la faccio a vedere qualcuno che soffre, chiunque esso sia.
« Neanche a me.. insomma, per quanto la mia vita adesso possa essere perfetta, con te e le bambine ho fallito, e non è una cosa di cui andare fieri. » Dico.
« Abbiamo fallito entrambi. La colpa è stata di entrambi.. non c'è niente da fare. Ognuno ha le sue colpe. Io sarei dovuta essere più comprensiva, presente e.. qualsiasi altra cosa. E anche tu avresti dovuto... » La interrompo.
« Si, abbiamo capito.. non serve a nulla piangere sul latte versato. A me interessa sapere che le tue intenzioni sono buone e giuste, che non hai secondi fini e che questo rapporto pacifico possa durare per il resto della nostra vita. Lo dobbiamo alle nostre figlie. E a noi stessi. Eravamo ottimi amici prima e possiamo esserlo anche adesso. » Le dico. Lei annuisce, asciugandosi le lacrime.
« Si. Hai ragione... » Sospira « Ti giuro che non ho secondi fini e che adesso voglio davvero che quest'amicizia funzioni. Lo voglio davvero, e puoi contare sul fatto che siamo una squadra. Sono stanca di serbare rancore.. è troppo faticoso e non porta a nulla. » Scrolla le spalle.
« Sono felice di sentirlo. » Accenno un sorriso.
« Beh... credo che siamo apposto adesso. Vai dalle bambine, ti stanno aspettando con ansia. » Sorride.
« Già, ho promesso loro che le avrei portate a prendere un gelato, quindi... » Scrollo le spalle. Lei annuisce e poi entro in casa, andando a prendere le piccole per portarle in giro. Sono davvero felice di ciò che sentito poco fa, e sono sicuro che anche Dakota lo sarà. Non vedo l'ora di parlarle di tutto questo. Ma sopratutto, spero davvero che questa situazione duri.
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Damie • We'll never be worlds apart III.
أدب الهواة▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo. Terzo e ultimo capitolo...